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Maspero: "Nelle vene del Toro deve scorrere il veleno quando c'è la Juve"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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© foto di Marcello Casarotti/TuttoLegaPro.com

Riccardo Maspero è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Maspero ha indossato la maglia granata dal 2000 al 2003, attualmente è un allenatore. Con lui, autore della buca fatta sul dischetto in occasione del rigore che tirò e sbagliò Salas proprio in un derby, abbiamo parlato della partita di questo pomeriggio fra Torino e Juventus e come i granata dovrebbero interpretare la gara.
Se si pensa ai trentaquattro punti che separano il Torino dalla Juventus la partita sembra senza storia, però, si tratta di un derby, è veramente tutto possibile?
"Il derby è il derby e i punti di distacco contano relativamente. E' chiaro che i valori della Juve sono diversi da quelli del Toro e i punti in classifica lo dimostrano, però, bisogna sempre vedere i momenti in cui si giocano le partite. Diciamo che questo per la Juventus è un momento delicato perché l'eliminazione dalla Champions è sempre possibile, ma uscire com'è accaduto ai bianconeri lascia sicuramente strascichi che possono creare problemi perché indubbiamente brucia e dà fastidio. Ponendosi in ottica bianconera, la Juventus dovrà reagire come ha fatto nelle ultime diciannove giornate di campionato passando dall'essere dodicesima al primo posto in classifica e vincendo tutte le partite tranne quando ha pareggiato con il Bologna. Dall'altra parte c'è il Toro, che è ferito e puntando sull'orgoglio avrà voglia di dimostrare che questa non è una stagione fallimentare, sarà anche sotto le aspettative ed è diversa da come si pensava all'inizio, però, non dimentichiamo che la squadra in estate non era stata costruita per ambire alle primissime posizioni e adesso deve disputare queste ultime nove partite puntando a posizioni medie tendenti il più possibile verso l'alto per divertire i tifosi e riportare entusiasmo. All'inizio il Torino era riuscito a fare bene e poi non è stato capace di continuare, ma adesso c'è il derby, partita che può riportare la stagione su binari positivi".
Al Torino mancherà solo Avelar, mentre alla Juventus oltre a Caceres non ci saranno Chiellini e Marchisio e Dybala è un po' acciaccato. Gli infortuni influiranno sull'esito della partita?
"Non ha importanza chi ci sarà, nelle vene dei giocatori del Toro deve scorrere il veleno che in campo deve essere trasformato in determinazione. Questo è lo spirito Toro, deve esserci la voglia di dare gioia ai propri tifosi, quindi non conta chi c'è o chi non c'è, ma la voglia, la determinazione e tutto quello che si mette in campo per cercare di vincere la partita. Poi, come ho detto prima, la Juventus è più forte, però, se si mette in campo tutto quello che si ha e anche di più i tifosi del Toro lo riconoscono e lo apprezzano e sotto quest'aspetto sono sempre encomiabili, lo sono meno quando vedono che da parte dei giocatori non c'è attaccamento alla maglia e impegno".
Nell'ultimo periodo spesso allenatore e giocatori granata hanno ammesso che alla prima difficoltà tutto si sfalda.

Nel derby, lo si è visto in quello di Coppa Italia e anche nel precedente in campionato, il minimo errore costa carissimo. Che fare per evitare figuracce?
"Si sa che nel derby, e non solo, chi sbaglia paga, però, il Torino ha una discreta squadra formata da buoni giocatori, ma per ambire a posizioni di classifica importanti serve qualche cosa in più. In questo momento il Torino non ha questo qualche cosa in più nella sua rosa, che, ripeto, è formata da giocatori interessanti, che si applicano e seguono l'allenatore, che hanno dato tanto e stanno dando, ma per ottenere qualche cosa in più in questo campionato serve altro e il derby è utile proprio per andare a cercare quello che manca in modo da provare a portare a casa la vittoria".
Da allenatore, se un giocatore sbaglia a tirare in porta o a fare passaggi e cross s'interviene con esercizi specifici, ma se manca la personalità che cosa si può fare?
"La personalità non può essere comprata al supermercato, così come l'esperienza. Quando nel calcio si parla di categorie s'intende questo, la personalità o la si ha o non la si ha, esattamente come gli attributi. Magari con l'esperienza accumulata giocando più partite può accadere che un giocatore riesca a mettere in campo un qualche cosa in più. Nella mia esperienza da calciatore ho avuto tanti compagni che avevano grandi qualità, però poco personalità e non sono arrivati ad alti livelli. Da due anni alleno in Lega Pro e vedo ragazzi che hanno qualità, ma che non riescono a fare il salto di qualità perché manca loro la personalità che fa fare la differenza e giocare in categorie superiori oppure a più alti livelli".
I tifosi del Toro vorrebbero solo la vittoria con la Juventus, ma a fronte di una prestazione impregnata di personalità accettano anche un risultato negativo. In questo momento il Torino ha la capacità di disputare un derby con grande determinazione o questa forza manca?
"Da osservatore che non vive a Torino, penso che qualche cosa sia sfuggita perché si parla troppo del ciclo finito di Ventura, di giocatori che interesano a club con potenzialità e obiettivi maggiori. Quando si parla troppo c'è poca concentrazione sul lavoro e quindi qualche cosa si perde. Non è un buon momento perché le vicissitudini di questi ultimi tempi hanno fatto perdere un po' di unione nell'ambiente, però tutto è vero quello che si dice e tutto è lecito, ma oggi c'è il derby punto e basta. Può essere vero che Ventura ha terminato il suo percorso in granata, che il gruppo è spaccato, ma il derby è il derby e bisogna tirare fuori gli attributi".

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