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LIVE TMW - Udinese, De Canio: "Qui per giocarmi anche la riconferma"

di Pietro Lazzerini
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore dell'Udinese Luigi De Canio. Il tecnico subentra all'esonerato Stefano Colantuono in seguito a una striscia di risultati negativi che ha portato i bianconeri a un passo dalla zona retrocessione.

Sulle emozioni del ritorno: "Sono felicissimo e sono entusiasta di questa possibilità perché ho sperato che questo ritorno potesse accadere. Qualche anno fa si è interrotto un discorso importante che adesso ho l'occasione di riprendere. Quando si subentra è perché ci sono delle difficoltà. Mi dispiace per la squadra e per Colantuono ma sono situazione che fanno parte del calcio. Ho solo voglia di mettere la mia esperienza a servizio dell'Udinese. Vogliamo ritrovare i risultati consoni ai valori tecnici di questa rosa".

Su cosa non va: "Ieri mattina sono stato chiamato da Gino Pozzo e ho dato la mia disponibilità. Dall'esterno uno si può fare un'idea su cosa non va. Ho sempre seguito l'Udinese, anche quando le cose andavano meglio. Qui ho vissuto momenti bellissimi e per questo sono sempre stato interessato ai bianconeri. Dall'esterno uno si può fare un'idea che però poi in pratica può cambiare tutto. Ho bisogno di parlare con la squadra e guardare gli allenamenti. Io metterò il mio entusiasmo a servizio della squadra".

Sulla tattica: "Ho un'idea ben precisa ma è presto per fare questo tipo di discorsi".

Sull'entusiasmo: "L'Udinese è un bene di tutti e quindi ho bisogno dell'appoggio di tutti, soprattutto dei tifosi, che ho sempre conosciuto come una tifoseria comprensiva e splendida. E' sempre stata un tutt'uno con la squadra e questo è importantissimo. La simbiosi è sempre stata totale e questo deve essere ritrovato il più presto possibile. La squadra deve dare un segnale ma i tifosi devono avere la pazienza che hanno sempre dimostrato di avere. Bisogna sostenere questi ragazzi che vivono un momento di difficoltà".

Sul rapporto con i senatori: "Sono a disposizione di tutti e penso che tutti possano essere utili alla nostra causa. Non ho preclusioni nei confronti di nessuno. Non credo che ci siano particolari problemi in tal senso. L'Udinese è sempre stato un mondo a parte rispetto alle altre squadre. Non penso che dovrò fare qualcosa io. Se dovessi intervenire credo di avere l'esperienza per intervenire. Quello che voglio dire è che qui conta il bene dell'Udinese. Non c'è bisogno che io mi approcci a qualcuno in particolare, conta l'Udinese non il singolo calciatore".

Su Di Natale e il suo ruolo: "E' un grande calciatore ma oggi devo verificare la sua condizione fisica e mentale perché lui possa dare il contributo che tutti pensiamo possa dare. Nel momento in cui lo avrò verificato allora darò una risposta più precisa. Tutti mi devono dimostrare la propria voglia. Tutti mi devono dimostrare di avere voglia di aiutare l'Udinese. A maggior ragione chi ha possibilità maggiori degli altri".

Sulla difesa a tre: "Penso che l'allenatore ha a disposizione dei giocatori per potenziarne il potenziale tecnico e umano. C'è una storia che parla per l'Udinese. In tutti questi anni aveva delle certezze e quindi quella della difesa a tre è stato un caposaldo della storia importante del club, da Zaccheroni a Guidolin e anche con Spalletti. La funzione dell'Udinese è sempre stata questa. Siccome i calciatori conoscono questo modo di difendere è normale che io pensi che sia un percorso tecnico tattico da seguire ma prima ho bisogno di capire la reale condizione dei miei calciatori".

Sugli ultimi due anni: "Ho seguito spesso la squadra e penso di conoscerla abbastanza bene. Come ogni allenatore, nel momento in cui ha il tempo di poterlo fare, ho avuto anche alcune esperienze all'estero per conoscere il calcio a livello europeo. Quello che ho seguito maggiormente è quello inglese".

Sulla salvezza e il contratto: "Ho il contratto fino a giugno. Di solito quando un allenatore subentra in una società che ha bisogno tende a sfruttare il momento di debolezza della società ma io non sono mai stato a caccia di una poltrona. Udine è una cosa a parte e so che facciamo bene la società sarà capace di valutare al meglio il nostro lavoro magari per continuare insieme. Bisogna dimostrare prima di tutto le capacità e la voglia di poter fare bene. Ho voglia ed entusiasmo. Questa è la migliore soluzione che potessi immaginare per me. Sono qui per giocarmi questa chance con la consapevolezza di poter centrare la salvezza".

Sulla testa dei calciatori: "Anche io penso che ci sia da intervenire sulla testa dei calciatori. Le professionalità che hanno lavorato intorno all'Udinese sono di grande spessore, a partire da Colantuono. Non ho il minimo dubbio che le cose siano state fatte bene. Però visto che è uno sport dove l'aspetto ludico ha una certa importanza, possono crearsi delle difficoltà che rende difficile capire i motivi di un momento no. Cercheremo con i giocatori di capire come uscire da questa criticità. Per questo chiedo ai giornalisti e ai tifosi una grande partecipazione e un senso di maggiore comprensione nei confronti di una squadra che è in difficoltà. Da un punto di vista dell'impegno agonistico la squadra non ha mai sbagliato, è una questione di testa. E' giusto che la squadra faccia la sua parte ma il pubblico deve aiutarci in tal senso. Ho lavorato in tutte le condizioni e in tutte le categorie. Sono arrivato in una società top in tutti i sensi. Il mio lavoro ha delle difficoltà ma sono sereno e tranquillo perché credo di avere la possibilità di poter risolvere tutte le difficoltà".

Sulle difficoltà di questa impresa: "Non ho sottovalutato la situazione ma allo stesso modo io penso e sono già proiettato al trovare le possibili soluzioni".

Su cosa chiederà alla squadra: "Il discorso dell'unità ha sempre funzionato all'Udinese e questo concetto ha portato a risultati anche oltre alle reali possibilità. Credo che sia già insito nella mente dei calciatori. In momenti di difficoltà è giusto che venga ricordato e riaffermato. Non ho dubbi che i calciatori però lo abbiano già nella loro mente. Ci vuole unità anche con i tifosi perché le contestazioni sono comprensibili ma il malato ha bisogno di aiuto quando sta male e non nei giorni di festa".

Sulle condizioni fisiche del gruppo: "Questo aspetto mi preoccupa un po' di più rispetto alle altre questioni. Le partite si susseguono e quindi non c'è la possibilità e il tempo di poter raggiungere una condizione atletica omogenea".

Sui collaboratori: "I collaboratori saranno quelli che l'Udinese mi mette a disposizione. L'Udinese è sempre stata una bella struttura in tal senso. Stamani li ho incontrati tutti e ho trovato professionalità di alto profilo come compete a un club di questo livello. Con mi ci sarà Giovanni Pagliari come vice-allenatore e Filippo Orlando, che è sempre stato un osservatore e un collaboratore sul campo".

Sui giovani che lo incuriosiscono: "Non li ho ancora allenati e non posso dire di conoscerli profondamente. Credo ci conoscerli abbastanza e non ho particolari curiosità da soddisfare. Questo è un aspetto che sarà maggiormente intrigante nel momento in cui incontrerò i ragazzi per capire le loro motivazioni anche in funzione della carriera e delle loro aspettative".

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