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LIVE TMW - Roma, Spalletti: "Siamo in crescita. Inter squadra molto forte"

di Pietro Lazzerini
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© foto di Federico De Luca

Giorno di conferenza stampa di vigilia per il tecnico della Roma Luciano Spalletti in vista della partita di domani sera contro l'Inter. A breve le parole dell'allenatore giallorosso.

14.11: Comincia la conferenza stampa.

Sugli infortunati: "Manca solo Vermaelen, dovremo farlo provare la prossima settimana e poi vederlo all'opera nelle esercitazioni pratiche".

Sull'Inter altalenante: "Noi fino a questo momento non è che abbiamo mandato segnali ben precisi e quindi è lo stesso problema per entrambi. Diventa fondamentale dimostrare la qualità di gioco che abbiamo raggiunto. Ci siamo allenati bene e abbiamo giocato bene in Europa. Siamo sulla strada buona. Dobbiamo concentrarci su questo. L'Inter è una squadra forte come la Roma e prima o poi farà vedere tutto il suo valore. C'è da stare all'erta".

Su cosa manca per vedere la Roma migliore: "Serve mostrare i numeri su cui si basano tutti. Ci sono delle cose come la gestione della palla, dei gol, degli assist, e poi ci sono quelli che non conoscete che però danno una risultanza importante sull'equilibrio della squadra. I numeri che leggiamo noi, non vengono scritti sui giornali ma hanno una notevole importanza sulla gestione della partita. Per fare una sintesi, è che molti non sappiamo cosa succede dove non è la palla e quella è una cosa altrettanto importante di dove è la palla".

Su de Boer: "Io lui non lo conosco per quello che ho potuto valutare nei video dell'Inter, però a prima occhiata mi sembra una persona molto seria e professionale. Poi una società come l'Inter se sceglie un allenatore sa chi va a scegliere. Si sa qual è il modo di lavorare di una persona all'interno del gruppo. Lui va lasciato lavorare, ha iniziato ora. Sono convinto che farà vedere il suo valore e ha già preso decisioni scomode che dimostrano tutta la sua personalità. Secondo me farà vedere tutte le sue doti. Ci sono delle situazioni nel nostro calcio con tempistiche che non collimano con il lavoro. Abbiamo bisogno di fare uscire notizie tutti i giorni ma questo non collima con i tempi di un progetto di lavoro".

Su Totti e la dipendenza da lui: "Secondo me è giusto non dare vantaggi all'Inter e la formazione non la dico. Qui si passa dal fatto che a giugno i giornalisti volevano fargli far fare il tour in tutti gli stadi dell'ultima partita, adesso siamo a chiedere la conferma da titolare in una partita importante. Se si ragionasse con un po' di equilibrio si troverebbe maggiore serenità. Io ho dei numeri che voi non conoscete e che io devo tenere in considerazione anche per fare questo tipo di scelte. Devo tenere di conto di tutto".

Sul pressing alto dell'Inter: "Dipende se poi sapremo mettere in campo il nostro gioco e la sua qualità. Io preferisco essere attaccato per poi gestire la palla. Però se attaccano forte può subentrare anche un po' di timore nel tenere la palla. Dipenderà dall'intensità di gioco e di scelte che riusciremo a mettere in campo. Bisognerà essere pronti a tutte le fasi di gioco".

Se è stato vicino ad allenare l'Inter: "Io ho allenato le squadre che si sono interessate a me e sono contento di quello che ho trascorso. Non mi piace parlare dei se e dei ma. Tutte le squadre mi hanno dato tantissimo e spero che possano capitarmi altre opportunità per crescere".

Sui numeri che conosce l'allenatore sono numeri buoni o scadenti: "Parlare dei numeri che raccogliamo è per fare capire che per comprendere una partita servono altri numeri oltre quelli che conoscono tutti. Fino a ora non mi soddisfano perché non abbiamo un equilibrio forte di squadra. Non siamo al top di questi numeri. Salah, per esempio, è uno dei più bravi ad attaccare la linea difensiva avversaria. La Juventus è la squadra che ha più numeri di tutti, è la squadra più forte e migliorerà ancora. Noi dovremo saper sfruttare tutte le situazioni perché non ripassano. Le partite che noi giocheremo ora non potremo sfruttarle più in seguito".

Sulla continuità dell'impiego di Totti rispetto al recente passato: "Ho detto da subito che diventa fondamentale la gestione della squadra. Lui ha fatto bene e c'è una coerenza nel modo di lavorare. Se scrivevate che doveva smettere è chiaro che anche voi fate riferimento all'età e alla sua gestione. Nessuno si è domandato quello che poteva fare. Nonostante vada gestito in alcune situazioni, è dentro la squadra e fa quello che serve alla squadra".

Su preoccupazione o felicità rispetto al bisogno della squadra di avere in campo Totti a 40 anni: "A me fa solo piacere quando la squadra migliore. Se devo essere preoccupato per qualcosa, io sono preoccupato per il resto della squadra. Perché secondo me Iturbe ha preso una punizione importante nel tiro di Totti che ha portato al gol Totti. Iturbe non viene nominato da nessuna parte. Non viene dato valore agli altri rispetto a quelle che sviluppa un altro nel corso della partita. Se Francesco fa più gol e giocate io sono contento e lo tengo presente, sempre valutando dalla posizione mia quello che ritengo sia giusto che lui possa dare. Quello è il mio ruolo e non lo possono fare i giornalisti".

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