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LIVE TMW - Chelsea, Conte: "Sono emozionato, momento giusto per essere qua"

di Simone Bernabei
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Giornata di presentazione in casa Chelsea per Antonio Conte. Il neo tecnico dei Blues prende la parola per spiegare i motivi che lo hanno portato a Londra e i suoi piani per il futuro.

15.09 - L'ex ct azzurro è appena entrato in sala stampa a Stamford Bridge.

Eccole prime parole di Conte: "Buon pomeriggio a tutti, per me è un grande piacere essere qua. Sono felicissimo, credo di aver lavorato molto per arrivare qua. Sono emozionato, sta per iniziare la prima stagione col Chelsea e per me è un nuovo capitolo della vita. Sono felice di lavorare in un nuovo paese, una nazione fantastica e un campionato importante come la Premier. Questo probabilmente è il campionato più difficile al mondo. Siamo una grande squadra, per me è un orgoglio essere il nuovo manager di questo grande club e sono felicissimo".

Su cosa serve al Chelsea per vincere il titolo: "E' solo il mio secondo giorno qua, ma intanto ho visto i giocatori molto concentrati e vogliosi di lottare per questa maglia e soprattutto per tornare a competere per il titolo. Sono molto contento di vedere questi atteggiamenti, è importante per me".

Su John Terry: "Ha firmato un contratto da giocatore, non con ruoli extracalcistici. Ha personalità e carisma, mi piace confrontarmi con lui perché conosce bene il club e sa quale è lo spirito del Chelsea. Tutti i giocatori, comunque, sanno che io mi baserò solo su ciò che mi dice il campo. Se uno merita di giocare, giocherà. Terry quando giocherà sarà il capitano del Chelsea".

Ancora sul rinnovo di Terry: "Per me è un giocatore importante, così come per il club e per i tifosi. Tutte le decisioni prese sono state di comune accordo fra me e la dirigenza. Sono felice del rinnovo di Terry, ci ho parlato e la cosa più importante è che lui sia contento di proseguire qua".

Sulla pressione per il titolo: "La pressione per me non è importante, credo sia una cosa normale. Quando sei un giocatore o un allenatore del Chelsea è normale che tu debba giocare per vincere il titolo. La Premier è difficile, ci sono 6-7 squadre che possono vincere il titolo e per me questa competizione è emozionante. Sarà dura, la decima posizione è stato un risultato negativo ma ora dobbiamo pensare solo al presente per costruire qualcosa di importante per noi, per il club e per i tifosi che devono ritrovare una squadra pronta a lottare. Il titolo lo vincerà soltanto una squadra e noi dovremo essere lì fino all'ultimo, ovviamente con la necessità di entrare in Champions League".

Sul suo approccio tattico: "Abbiamo appena iniziato a lavorare e ogni allenatore ha diversi metodi e diversi approcci. Io intanto voglio trasferire le mie idee ai giocatori e per far questo dovrò intervenire sul gioco ma anche e soprattutto sulla mentalità per superare le difficoltà durante le partite e durante la stagione. E' importante che i giocatori mi diano la massima disponibilità ma da questo punto di vista sono davvero contento".

Sulla difesa a tre: "Di solito quando uno arriva in un nuovo club uno valuta e cerca di trovare le giuste posizioni per i giocatori. Quando ero in Italia mi piaceva dire che un allenatore è come un sarto che deve cucire il miglior vestito per la squadra rispettando le caratteristiche dei calciatori. Mi è capitato di iniziare con un'idea salvo poi cambiarla a stagione in corso perché mi sono reso conto che era meglio per la squadra. Per me non è importante, l'unica cosa che conta è lo spirito di squadra. Inoltre voglio migliorare i miei giocatori dal punto di vistafisico, per questomi serve disponibilità da parte dei giocatori".

Sulla scelta del Chelsea: "Non so se questa sarà la sfida più dura della mia carriera, ma quando sono arrivato alla Juve la società veniva da due settimi posti consecutivi e noi abbiamo costruito qualcosa di fantastico vincendo tre titoli. Poi è stata dura anche con la Nazionale, devi condividere tutto con l'intero paese. Io credo che questo sia il momento giusto per arrivare in Inghilterra, mi piace mettermi alla prova e sono certo che tutti insieme potremo raggiungere grandi soddisfazioni".

Su Mourinho: "Non mi piace trovare altri nomi... Spero solo che durante la stagione saretevoi a trovare un buon soprannome per me, uno positivo".

Sul messaggio da trasmettere ai giocatori: "Io sono un lavoratore e questa è l'unica strada che conosco per tornare a vincere. Ho trovato la giusta attitudine da parte dei giocatori e ne sono molto contento".

Sulla passione in campo: "Io sono questo, non so se è una questione positiva o negativa ma io metto grande passione nel mio lavoro. Durante le partite, ma anche durante gli allenamenti. Voglio lavorare, vincere e perdere con loro, tutti insieme".

Sulla Premier: "E' un campionato durissimo, soprattutto pervia dell'alta intensità rispetto ad altri campionati. Se vuoi vincere devi giocare un buon calcio, divertente, che sia supportato da una grande preparazione fisica. A me piace lavorare su tutti gli aspetti: tattici, fisici, tecnici e mentali".

Sull'addio all'Italia: "Avevo voglia di tornare a respirare il campo, volevo vivere i miei giocatori quotidianamente. Per fortuna ho avuto questa grande opportunità di parlare col Chelsea, un grande club che sono entusiasta di guidare".

Sui grandi allenatori presenti in Premier: "E'una cosa fantastica. Qua ci sono giocatori meravigliosi, ma anche e soprattutto grandi allenatori e questo è un bene per il campionato. Un allenatore deve migliorare i calciatori e confrontarsi con altri ottimi tecnici è una ulteriore sfida".

Sul mercato: "Preferisco parlare sempre e solo col club per prendere giocatori che siano adatti alla nostra identità. Non voglio prendere campioni a caso, mi serve gente che sia adatta alla mia filosofia. Non è giusto fare nomi se i calciatori sono di altre società".

Sulle prime impressioni a Londra: "Io voglio solo portare la mia metodologia di lavoro, penso e sono sicuro che il Chelsea mi abbia scelto anche per questo motivo. Sono felice della scelta fatta, spero di poter fare qualcosa di importante per tornare a vincere il titolo. Io lo SpecialWorker? Lascio gli appellativi ai giornalisti inglesi".

Sui confronti con gli altri allenatori italiani: "Tutti noi ci sentiamo rappresentanti dell'Italia. Siamo in un paese fantastico dove c'è un'atmosfera incredibile che ho subito percepito".

Su Claudio Ranieri: "Onestamente non ho avuto tempo per parlarci. La mia mente era concentrata esclusivamente sull'Italia. Nei prossimi giorni lo chiamerò perché è una brava persona e per chiedergli qualcosa sulle abitudini, sugli usi e sui costumi".

Su cosa lo ha colpito arrivando a Londra: "Le emozioni sono tantissime, già essere qua per la prima conferenza stampa è qualcosa di meraviglioso. L'anno prossimo sarà un torneo difficilissimo, chi vincerà lo avrà sicuramente meritato e mi auguro che alla fine potremo essere noi. Abbiamo un fuocherello dentro che mi auguro possa divampare e diventare un incendio".

Su cosa si porta dietro dall'Italia: "Dell'esperienza italiana mi porto tutto dietro, sia il bagaglio da calciatore che quello da allenatore. Spero di rendere orgogliosi tutti gli italiani col lavoro che farò qua".

Sul paragone con Mourinho: "Fare paragoni è molto difficile.Io credo che esistano allenatori vincenti a prescindere dalle proprie qualità e dal proprio lavoro. Chi ha questa caratteristica ovviamente è speciale".

15.54 - Termina, dopo circa 45 minuti, la conferenza stampa di Antonio Conte.

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