Le parate di De Gea e l'indolenza di Koke - Top&flop di Spagna-Macedonia
I TOP
Silva e Vitolo - La nuova Spagna di Lopetegui riparte da loro due: fantasia, velocità e spirito di sacrificio al servizio della squadra. Silva dribbla e inventa, Vitolo recupera e mette in cassaforte il risultato con un guizzo da attaccante navigato. Qualità al potere, come sempre, per riprendersi la vetta del mondo.
De Gea - In una serata sulla carta tranquilla, l'estremo difensore del Manchester United compie due interventi decisivi e miracolosi: il primo sul colpo di testa ravvicinato di Velkovski, all'inizio del match, il secondo sulla bordata da fuori del giovane Bardhi a metà ripresa. Parte davvero fondamentali nell'economia della partita.
Bardhi - Che la Macedonia avesse pochissime chance di ottenere un risultato positivo al Los Carmenes era facile da prevedere, ma la squadra di Angelovski ha comunque lottato per oltre un tempo, capitolando solo a causa di alcuni episodi sfortunati. Il migliore dei macedoni è stato certamente il giovane centrocampista, che ha mostrato buoni colpi e grande personalità, andando anche vicino alla rete con un gran tiro dalla distanza ben respinto da De Gea.
I FLOP
Morata - Lo schieramento molto difensivo e abbottonato della Macedonia non giova all'attaccante del Real Madrid, che ha pochissime occasioni per colpire e viene stretto efficacemente nella morsa dei tre centrali avversari. Ironia della sorta, non appena Morata viene sostituito, la Spagna dilaga. E segna anche il sostituto, Aduriz.
Koke - Prestazione poco brillante del centrocampista dell'Atletico Madrid, a cui si chiede un definitivo salto di qualità nel nuovo corso delle Furie Rosse. Molti passaggi sbagliati e pochi inserimenti senza palla, in un match non particolarmente complesso.
Nestorovski - Contro l'Italia era riuscito a sfruttare una delle poche occasioni concesse dalla difesa azzurra. Stasera, però, il centravanti del Palermo gioca troppo distante dell'area di rigore e non è mai presente nelle (poche) situazioni pericolose create dai suoi compagni. Nervoso nel finale, quando arriva allo scontro fisico e verbale con un paio di avversari.