Juve, poche illusioni. Lo sfogo di Allegri: "Solo il campo dirà se siamo big"
"Poche illusioni, se siamo grandi lo dirà solo il campo". In pratica, Max Allegri la spiega così, presentando il match di domani tra Dinamo e Juventus al Maksimir di Zagabria: la Juventus è sì, costruita come le grandi d'Europa, ma per essere grandi davvero serve dimostrarlo, vincendo, senza illudersi e mantenendo sempre i piedi per terra. "E non pensare mai a quello che viene detto dall'esterno, a prescindere da un mercato importante".
JUVE PRATICA - Ancora uno sfogo: un po' come a Danzica nel 2015, dopo la vittoria in extremis in amichevole contro il Lechia, e nel post di Juve-Siviglia di qualche settimana fa in occasione del deludente pari interno in Champions. Serve una Juve pratica, senza fronzoli o velleità di spaccare ogni volta la partita. "Bisogna essere pratici. Chi è che si illude? L'ambiente in generale, la stessa cosa la dissi l'anno scorso. Nello spogliatoio a volte c'è una delusione immotivata, quando al 45esimo non vinciamo 3-0 le partite. Saremo degli illusi nel pensare ogni volta di vincere tutte le gare 3-0".
HERNANES IN REGIA - "A centrocampo ci saranno Hernanes, Khedira e Pjanic. Higuain? Anche lui giocherà dall'inizio, Evra può partire titolare, Sandro ha disputato cinque delle ultime sei partite. Ma può giocare anche mezzala"". Con Lichtsteiner fuori lista in Champions League, Alves prenderà posto a destra e in difesa ci sarà la BBC al completo. Tutti dietro al Pipita e a Dybala.
PJACA E MANDZUKIC - Non ci saranno dall'inizio i due ex-Dinamo della Juve, Mandzukic e Pjaca. Ma non è escluso che uno dei due entri a gara in corso. Più il giovane Marko, meno il veterano Mario. "E' un giocatore molto importante per noi e ha degli enormi margini di miglioramento" ha detto il tecnico livornese del 21enne.
RITMO DA DINAMO - "E' una squadra tecnica e di talento, le trasferte sono sempre molto difficili. Ci aspettiamo ritmi alti, siamo venuti qui per portare a casa la vittoria - ha detto Giorgio Chiellini presentando la gara, precisando che - approcciare bene porta a vincere, farlo male invece porta a pareggiare o a perdere. E a perdere anche tante energie".