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Juve: no Cavani, l'alternativa è una (ottima) vecchia conoscenza. Inter: Handa e Mancini hanno scelto! Milan: la verità sulla giornata "cinese" di Silvio (e Ibra...). Napoli, ci sono cose da dire

di Fabrizio Biasin
Nato a Milano il 3/7/1978, laureato in Scienze ambientali presso l'Università dell'Insubria di Como, da ottobre 2008 è Capo Servizio Sport presso il quotidiano "Libero". Opinionista Rai, TeleLombardia e Sportitalia
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© foto di Alessio Alaimo

"Demo: sipario".
Ieri ero a Roma per l'anteprima di Gomorra. Sì, lo so, me la tiro molto. In ogni caso non vi parlerò di Savastano e cazzi vari, ma del fatto che da buon italiano medio, appena entrato nella mia stanza d'albergo ho acceso la televisione. C'era Maurizio Costanzo. Ho pensato che la tv fosse rotta. Che fosse partito un Vhs. Invece era proprio Costanzo. C'era pure Corona. Fabrizio Corona. E la Bonaccorti. E Cecchi Paone. C'era la Boralevi. C'era anche la D'Eusanio. C'erano fior fior di giornalisti. C'era un pubblico micidiale. C'erano gli stacchetti al pianoforte che un tempo eseguiva il mastro Bracardi e oggi non so. C'erano i "consigli per gli acquisti". C'era il celebre sgabello di Costanzo. Ho chiuso gli occhi e li ho riaperti: erano ancora tutti lì. Ho spento la televisione: si è riaccesa da sola. C'era Rudy Zerbi che urlava con Nuzzi che urlava con Cecchi che urlava con la Bonaccorti. L'ho buttata dal sesto piano (la televisione, non la Bonaccorti): un secondo dopo mi hanno bussato alla porta. Era la televisione con dentro Costanzo. Mi fa: "Stai affà la cuvva sudde, eddai". È rientrata. Si è rimessa al suo posto. E allora ho seguito il dibattito più incredibile degli ultimi 424525 anni di talk show.

In pratica la questione era "Corona è vittima del sistema o ha trovato un sistema per risultare vittima?". La cosa agghiacciante è che tutti erano molto seri, come se fosse una questione davvero importante. Mi aspettavo che tra una domanda e l'altra a un certo punto un illuminato in platea alzasse la mano: "Posso chiedere una cosa io?". E Costanzo: "Cettamente può dite que' che je pare". E l'illuminato: "E sticazzi?". Ma non è successo.

A un certo punto Corona ha guardato Paone e gli ha detto "sai cosa ti dico Cecchi?". In quel momento è andato via l'audio. Paone ha lasciato lo studio indignato. La gente ha iniziato a produrre urla belluine. Sembrava un racconto di Ammaniti. Alcune signore che potrebbero avere l'età di mia madre hanno gridato "Fabbbbrizzzio per me resti un mito!", altri il classico "ha pagato oltre i suoi demeriti povera stella!". Che poi sarà anche vero, ma il fatto è che Corona aveva le guance viola, truccate tipo Clio Make Up. E la Bonaccorti aveva una permanente pazzesca. E la testa di Nuzzi friggeva e brillava ben oltre il Quarto Grado, pareva una casseruola. E tutti urlavano e avevano colori e sguardi strani. Sembrava davvero una scena tratta da "l'Avvocato del Diavolo". E allora scusatemi se quello a seguire sarà un editoriale fatto di soli pensierini, ma non riesco a pensare ad altro che a Corona che dice "esiste un archivio Corona di foto, ma lo brucerò" e poi "la droga è la più grave malattia dei giovani!". Che per carità, sarà anche vero, ma pure degli adulti, degli anziani, dei Visigoti, degli autori Tv e di quelli come me che predicano bene ma alla fine son rimasti incollati a guardare tipo scimmie ammaestrate, orcaeva.

Bellini
Bellini no, lui non è rimasto a guardare. Aveva ben altro a cui pensare. Capitano, bandiera, esempio unico. Professionista senza macchia che lascia dopo 6 gol e 279 presenze con la maglia dell'Atalanta e una carriera da esibire perché racconta di uno che non ha mai strizzato l'occhio alle copertine e ha solo amato il suo lavoro.

Pasqual
Idem. Uguale. Come Bellini. Con qualche incomprensione in più, magari, qualche boccone amaro inghiottito controvoglia. Ma anche con lo sguardo fiero e le lacrime di chi ha difeso un colore, il viola, più dei suoi stessi interessi.

Icardi
Fiero di quello che fa. Anche oltre le critiche. Attaccato a un desiderio di normalità che non avrà mai. Replica ai media argentini e a quelli che lo trattano come se fosse un cretino legato unicamente alle apparenze. Si difende e chiede aiuto proprio a noi: "In Italia mi valutano per i gol, in Italia sto bene". Fa capire una volta di più che non ha nessuna intenzione di mollare la fascia da capitano dell'Inter. Solo la società lo può mandare via, ma lo farà unicamente in presenza di offerte senza senso che, per definizione, giungono assai raramente.

Handanovic
Parla di Champions, di "non so cosa può succedere", fa intendere di avere dei dubbi. Lo fece anche l'anno scorso e alla fine si rivelò una (legittima) questione legata al ritocco dell'ingaggio. Questa volta no, è davvero desiderioso di provare il brivido Champions e a fine stagione chiederà di essere ceduto. Perché, sia chiaro, il dato di fatto è che al momento richieste al club non ne sono arrivate.

Mancini
Va in conferenza e si assegna un voto basso, parla di un'Inter che deve sempre puntare al massimo, dice "l'anno prossimo faremo...". Per tutta risposta i giornali certificano che sarebbe "pronto a lasciare". E allora diciamolo: ha sbagliato nel momento cruciale della stagione, ha avuto problemi con qualche componente della rosa, ha conquistato un discreto quarto posto che diventa mediocre nel momento in cui ci si ricorda del suo ingaggio e dei proclami di inizio anno, ma non per questo deve essere trattato come un fesso. Se poi vogliamo dire che il suo continuo appello alle masse ("mi servono giocatori più forti e tecnici!") in assenza di risorse sia diventato un po' stucchevole, beh, effettivamente è così.

Toni
"Cucchiaio" e 324esimo gol nell'ultima apparizione della sua carriera. Settimana scorsa ha detto: "Smetto, ho dato tutto". Un campione si vede anche al momento dell'addio.

Totti
San Francesco invece non smette e, anzi, limona in diretta Tv come i ragazzini. Se lo può permettere. Non sappiamo se è Spalletti che ha convinto Totti a giocare mezz'ora da leone a partita o se è Totti che ha convinto Spalletti che per andare d'accordo era necessario metterlo in campo, sappiamo solo che funziona. E tanto basta.

Ibra e Raiola
Ibra e Raiola son ripartiti con la manfrina: "Vedremo, chissà, Milano che bella città". Non sappiamo dove andrà a giocare, ma sappiamo che anche questa volta per "il gatto e la volpe" sarà una questione di quattrini.

Guardiola
Effetti collaterali di un mister che sceglie il suo destino con un anno di anticipo: il City rischia seriamente di restare fuori dalla Champions, discreta fregatura per Pep.

Il presidente del Leicester
Dopo la Premier, vince tre milioni di sterline al casinò e fa pure cantare l'immenso Bocelli allo stadio. In mezzo a un mare di meritati complimenti, ci permettiamo mestamente di aggiungere che forse ha avuto anche un discreto culo.

Conte
Ha tra le mani un'Italia disastrata, con centrocampo da rifare e modulo da rivedere. Insieme a Buffon è l'unico vero "top" della nostra nazionale, se riuscirà ad andare oltre i quarti di finale si merita un monumento.

Higuain
Ha preso Angelillo, è a due gol dal record di Nordahl e insieme ai compagni e - soprattutto - a mister Sarri ha portato il Napoli a un passo dalla Champions diretta. Se qualcuno osa dire "però senza scudetto la stagione è così così..." si merita Benitez e il suo doppio capolavoro: 5 milioni dal Real per combinare nulla, 4 dal Newcastle per lasciarlo lì dove l'aveva preso, in zona retrocessione.

Paracadute
Il paracadute della serie B garantisce 60 milioni da dividere tra le retrocesse. Al Verona (da tre anni in A) ne andranno 25, 10 al Frosinone (un anno in A). Tra le "papabili" per la B, 10 potenziali per il Carpi e 25 per il Palermo. Se scende il Carpi in definitiva avanzano 15 milioni che finiranno nelle casse del Verona se non dovesse risalire subito in serie A (se tra i cadetti ci finisse il Palermo il "bonus" scenderebbe a quota 10 milioni).Domenica c'è Palermo-Verona. Nessuno mette in discussione l'impegno che metteranno in campo i veneti (bravissimi e coraggiosi anche con la Juve) e l'importanza del "paracadute", ma chi ha studiato la formula è meglio che per il futuro studi soluzioni alternative.

Berlusconi
Il video per difendere 27 anni di successi a fronte di 3 di cattiva gestione, la misteriosa foto con il cinese, danno la netta sensazione che Silvio stia temporeggiando perché dire addio a un amore così grande è facile solo se osservi dall'esterno e i quattrini non sono tuoi. Nel mare di legittime critiche a chi non ha gestito al meglio il passaggio da una rosa di campioni a un progetto più lungo e giovane, o a chi non ha saputo dare una raddrizzata al timone pur con 90 milioni a disposizione, si possono concedere attenuanti all'uomo che in questi anni ha investito un miliardo di euro. Questo però non significa che ci si debba fermare a pensare ai bei tempi che furono.
E allora ecco le novità sulla cessione ai cinesi. Ieri si è completato il lavoro preparatorio per l'avvio dell'esclusiva. Da oggi, ma non oltre questa settimana, si dovrà ufficialmente prendere una decisione, pena la "fuga" orientale. Il discorso è sempre lo stesso: Fininvest è pronta, Berlusconi non ancora.

Sanchez
Per quanto riguarda la Juve il nome del giorno è Sanchez. Pare una sparata di fine campionato, ma in Spagna sembrano parecchio convinti. Arrivare all'ex Barça è molto difficile (e costoso), ma sembra comunque una pista più concreta e logica rispetto all'ipotesi Cavani: forte, fortissimo, ma fuori dalle storiche logiche bianconere legate a ingaggi "umani".

Frosinone
Retrocedere senza un lamento o una contestazione, ma anzi con una festa unica e la convinzione di avercela messa davvero tutta. Non sappiamo quanto tempo passerà prima di rivedere i ciociari in A, però sappiamo che lasceranno un bellissimo ricordo. E non è poco.

Schwazer
Col calcio c'entra nulla ma ne vale la pena. Torna a trionfare nella 50 km di marcia dopo tre anni e nove mesi passati a espiare colpe gravissime. Per qualcuno è imperdonabile e ora "ha certamente trovato altra roBBa buona", per altri è solo merito della forza di volontà di chi si vuol guadagnare "la seconda occasione". Noi siamo con lui, bravissimo Alex.

In chiusura, dopo Costanzo, non potevo non sottoporvi un pezzo inquietante legato a un noto programma della inarrestabile Maria De Filippi e pubblicato su ilsensodelgol.it.

Fermatevi qui se credete, vi capirò.

(Twitter @FBiasin @ilsensodelgol, ilsensodelgol@gmail.com).

Ho visto una puntata di Uomini e Donne della De Filippi.

Credo che non potrò più farne a meno.

COSE CHE HO CAPITO DI UOMINI E DONNE DELLA DE FILIPPI
Una delle cose che ho capito di Uomini e Donne della De Filippi è che devi fare distinzione tra le puntate dedicate ai vecchi e quelle dedicate a quelli vestiti male. Quelle dedicate a quelli vestiti male genericamente coincidono con quelle dedicate ai giovani.

Capisci se la puntata è dedicata ai vecchi perché: 1) Maria alza molto la voce. 2) Non si capisce un cazzo. 3) Sono tutti arrapati oltre logica e dicono cose tipo "vorrei darti un bacino", ma li vedi che pensano al caro vecchio fiki-fiki. 4) C'è meno figa rispetto alla puntata con i giovani. 5) A volte qualcuno si rompe un femore, ma te ne accorgi alla puntata successiva quando non c'è più. A quel punto Gianni Sperti dice cose tipo "Salutiamo a casa Oronzo che si è rotto il femore ma tornerà presto tra noi". La verità è che non tornerà, ma verrà rimpiazzato da un altro vecchio con osteoporosi ancora non così marcata.

Due considerazioni:
1)Non potete capire quanti vecchi in Italia vogliono partecipare a Uomini e Donne appena prima di rompersi il femore.

2)In Italia c'è penuria di nipoti che vanno dai nonni con fare incazzato e dicono "se vai a fare figure di merda in tv ti metto il cianuro nel bicchiere della dentiera".

Personalmente ho avuto la fortuna di vedere una puntata dedicata a quelli vestiti male. I giovani insomma.

Una cosa che ho capito è che i giovani per essere ammessi alla trasmissione devono indossare pantaloni modello "caviglia scoperta". Sono molto brutti ma evidentemente sono io che non capisco i misteri della moda. A questo punto speriamo che non prenda mai piede la moda dei maroni al vento.

Altri orpelli richiesti ai partecipanti: tatuaggi con scritte auto-incensanti tipo "Pezzo unico", canottiere con scritte tipo "Gratta e vinci", rosarioni fluo da scomunica, congiuntivi accazzo. I congiuntivi accazzo tipo "Maria! Che io avessi da dire una cosa a Filomena o lasciassi la puntata! Sia chiaro!" credo non siano obbligatori come i pantaloni modello "caviglia scoperta", ma comunque molti ne abusano e quindi evidentemente fanno tendenza.

Un'altra cosa che ho capito è che devi assolutamente aver chiaro se uno è lì perché è interessato a fare zumba col tronista oppure è lì "solo per le telecamere". Quando i figoni paciarotti si presentano, tendenzialmente dicono sempre cose tipo "Sono qui per Silvano perché c'ho un sentimento", ma è tutta una pia illusione. La maggior parte delle volte finisce con Tina Cipollari che si alza e dice "Carpazia è qui per le telecamere!". Quando Tina Cipollari dice "E' qui per le telecamere!" per l'interessato sono cazzi, perché l'opinione della Cipollari e tenuta in considerazione come quella di Squinzi in Confindustria. Maria quando sente "è qui per le telecamere!" si incazza molto e si appella alle verità de "la redazione".

"La redazione" è un'entità astratta, ma a quanto pare molto potente.

Tina Cipollari è molto meno astratta, una sorta di figura mitologica metà Paola Caruso e metà Adriano Pappalardo.

Un'altra cosa che ho capito è che c'è molta gente in Italia che non c'ha un cazzo da fare. Quelli del pubblico, per dire.

Quelli del pubblico son lì da 20 anni. Leggende tramandate nei corridoi di Cinecittà sostengono che costoro non cedano il loro posto mai, per paura di essere sostituiti nottetempo da altri aspiranti fancazzisti. La loro funzione è: 1) Ridere sguaiatamente quando parla Tina Cipollari. 2) Apprezzare gli interventi di Gianni Sperti accompagnandoli con applausi importanti. 3) Insultare alla bisogna tutti gli altri con frasi tipo "Sei

faaaalsaaaa, falsaaaaaaa!". Sempre assai valido il caro vecchio "sei qui per le telecamere".

Alcuni beninformati riferiscono che, un tempo, sistemato in zona strategica, albergasse un tizio che suonava la pianola, tale Agostino Penna. Non c'è più, probabilmente si è rotto il femore. "Ma tornerà".

Una cosa che all'inizio non ho capito, ma che poi ho capito, è quanto conta essere molto credibili nella cosiddetta "minaccia di fuga". Cioè, se il tuo lui o la tua lei ti fanno incazzare perché limonano come cercopitechi con altri, è assai consigliato che tu dica "Maria, me ne vado per sempre!". A quel punto puoi fare due cose: 1) Fuggire dietro alle quinte per poi rientrare dopo 3-4 minuti di sceneggiata. 2) Restare lì e dire "Non ti darò questa soddisfazione: resto!". A quel punto il pubblico farà partire un applauso che è una meraviglia.

La figura essenziale è quella del tronista. Il tronista (che può essere maschio o femmina) per definizione può e deve farsi qualunque cosa senza temere di essere apostrofato con termini quale "pappone" o "bagascia". Se il tronista fa il prezioso e non si fa nessuno perché ha valori importanti tramandati da babbo e mamma, rischia seriamente che il pubblico lo apostrofi con il classico "non ti fai nessuno? Allora sei qui per le telecamere! Infame!".

Il tronista tra l'altro ha facoltà di selezionare corteggiatori in quantità, classificabili in una scala "intellettuale" che va da "muschio" a "Lory Del Santo".

I corteggiatori si riconoscono perché scendono da una scala con una rosa in mano. Una volta giunti a destinazione sono invitati a dire due puttanate per provare a superare "il taglio" (Lei: "Ciao, sono Mirabella, ho sette lauree e ho progettato dei grattacieli a Dubai". Lui: "Di che segno sei?". Lei: "Coguaro". Lui (se lei ha culo mantecato): "Ho grande affinità col coguaro, puoi restare bella di papà". Lui (se lei ha fattezze scimmiesche): "Col coguaro ho avuto problemi in passato, mi dispiace, puoi levarti dai coglioni". Solitamente il pubblico spietato asseconda le scelte del tronista con commenti collaudati: "Hai fatto bene! Si vedeva che era qui per le telecamere!".

Un'ultima cosa assai importante è "l'esterna". L'esterna è un'invenzione incredibile, l'evoluzione del "gioco del dottore" grazie al quale tutti noi da piccini abbiamo dato le prime stoccacciate.

Nell'esterna il corteggiatore può tentare la classica "zampata del leone". E quindi sono tentativi clamorosi di infilare la lingua nell'altrui bocca, palpate ingenue, discorsi tipo "No, Pasquala, non posso baciarti perché sono già in parola con Gualtiera e lei si arrabbierebbe molto".

Grazie all'esterna si scatenano conflitti che inizialmente sono assimilabili agli intrighi amorosi del tolstojano "Guerra e Pace", ma poi finiscono con la Cipollari che si tazza una pinta di Caffè Borbone e si becca la standing ovation del collaudato pubblico.

Ultime cose che ho capito:

1) Se devi dire una cosa al tuo manzo e non vuoi farla sapere a nessuno, devi esclamare "Maria, posso chiedere un ballo?". A quel punto partono drammatici stornelli di Ramazzotti, Alessandra Amoroso, Valerio Scanu, forse anche Povia, e tu puoi sussurrare il cazzo che ti pare nell'orecchio altrui senza che nessuno sappia una fava.

Appena termina il ballo, generalmente Gianni Sperti dice "o dite a tutti cosa vi siete confidati o siete falsi!". A quel punto il pubblico colpito nel vivo si interroga "saranno mica qui per le telecamere?". I due "ballerini" per evitare complicazioni spiattellano tutto. Ergo, il ballo serve solo a far ascoltare una canzone di Valerio Scanu. O Povia.

2) Il tronista finché è in trasmissione non può andare a fare la cosiddetta "ospitata" nelle discoteche a guadagnar grano facile. Com'è come non è, a un bel punto uno dei corteggiatori si alzerà e dirà "so di per certo che Armanda ha fatto l'ospitata alla discoteca Ballomatto! Maria, va squalificata!". Per uscirne pulita Armanda inventerà una troiata tipo "è vero, sono colpevole, ma in realtà mi sono fatta scoprire apposta, così da capire quale reazione avrebbe avuto Epistaffio e quindi avere certezze sul fatto che è qui per me e non per le telecamere". Molto spesso il tutto si risolve con Epistaffio che si becca un "sei falso!" e Armanda che aumenta il giro delle ospitate clandestine.

3) Tutti hanno nomi molto strani tranne Maria.

4) Alla fine della puntata pensi di aver assistito a qualcosa di incredibile, allucinante, non replicabile. Ma proprio in quel momento inizia Pomeriggio 5 con Barbara D'Urso.

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