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Juve: Isco più Morata, ma il Real vuole Pogba. Riecco Witsel e Benatia. Via Cuadrado. Allegri resta con la clausola. Milan, costa troppo cacciare Miha. ADL prova a tenere Higuain

di Enzo Bucchioni
Giornalista professionista e scrittore, editorialista del Quotidiano Sportivo che ha rifondato e diretto per cinque anni. Opinionista radio e tv. Twitter @EnzoBucchioni
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A volte ritornano. Vecchie storie e vecchi amori da un mercato all'altro si ripropongono. Prendi la Juve. L'anno scorso avevano dato mandato a Raiola di allestire un'asta per Pogba, poi il Bayern chiese Vidal e la cessione del sudamericano fu inevitabile. Quest'anno che si fa?

Questo è il grande interrogativo. Marotta sa che se riuscisse a tenersi tutti quelli che ha meno Morata che torna al Real per trenta milioni con la clausola di recompra e Cuadrado che Conte vuole per il suo Chelsea, per rinforzare la Juve dovrebbe portare a casa almeno un regista avanzato (finalmente), una punta, un difensore e un esterno destro.

Come dire spendere cento milioni o giù di lì. Chi li tira fuori? E' questo il problema. Cinquanta, come sappiamo, arrivano dalla partecipazione alla Champions. Gli altri?

Facendo due conti, seguendo una vecchia regola che vige dai tempi di Moggi e Giraudo, forse conviene mettere sul mercato un gioiello e chi se non Pogba? Se Raiola sarà bravo (non abbiamo dubbi) potrebbe davvero scatenare un'asta da 100 milioni fra Chelsea, City e Real oltre al Barca che l'anno scorso è stato vicinissimo al francese.

Il Real è molto interessato a Pogba per rinforzare un centrocampo troppo leggero. In attesa di sapere chi sarà l'allenatore, gli spagnoli stanno comunque facendo due ragionamenti per portarsi avanti.

La recompra di Morata costa 30 milioni, la Juventus dall'anno scorso non fa altro che chiedere Isco, perché non lasciare l'attaccante a Torino e proporre anche Isco più conguaglio ai bianconeri per avere il centrocampista francese?

Tutto dipenderà dalla volontà del giocatore e dalla cifra complessiva che il Real metterà sul piatto. Di sicuro i bianconeri oltre a Morata e Isco (una brutta stagione la sua) non chiederanno meno di 40 milioni di euro. E forse sono pochi.

Però con questi soldi e una decina di milioni in più Marotta potrebbe provare a portare a casa Benatia, un difensore esperto serve, e Witsel, due vecchi pallini di Allegri.

Per Benatia che non ha trovato grande spazio con Guardiola, sarà decisivo il giudizio di Ancelotti. Witsel si è messo sul mercato, andrà a scadenza nel 2017 e cederlo ora è una mossa giusta anche per lo Zenit.

Allo scacchiere mancherebbe un esterno destro, ma c'è sempre sotto osservazione Vrsaljko del Sassuolo.

La Juve, comunque, sta guardando anche altre soluzioni possibili. Gundogan piace sempre, ma dopo un'apertura importante, la corte di Guardiola e del City che offre prospettive economiche diverse, hanno raffreddato la pista. Un altro tedesco, il solito Goetze piace molto. Ci sono poi i giovani italiani, Berardi in testa, che la Juve ha opzionato, alcuni dei quali andranno in prestito, altri come l'attaccante del Sassuolo finalmente potranno coronare il sogno. I bianconeri sono decisi a far valere il loro diritto di prelazione a 15 milioni.

Naturalmente tutti i calcoli e i piani di mercato Marotta li sta facendo con Allegri. Anche se la firma sul prolungamento non c'è ancora, l'allenatore ha un contratto fino al 2017 e la Juve ha già detto chiaramente di volerlo confermare. Ma lui? Perché non accetta le proposte di rinnovo fino al 2019 con opzione fino al 2020?

Le sue perplessità le abbiamo già rivelate, vorrebbe avere le mani libere in caso di una proposta di un grandissimo club con una clausola rescissoria sul tipo di quella che aveva Montella con la Fiorentina. Del resto Allegri quest'anno è stato già messo nel mirino dal Chelsea durante il casting di allenatori che poi ha partorito Conte. Qualche voce arriva anche dalla Spagna e il procuratore Branchini sta preparando per Allegri il grande salto. Quindi se il prolungamento con ritocco a 5 milioni ci sarà, la firma arriverà solo a fine stagione quando il campo sarà eventualmente libero da richieste o tentazioni e quando Allegri sarà completamente convinto degli obiettivi di mercato bianconero e del suo futuro.

Il fatto che Marotta continui a dire "siamo d'accordo" e l'allenatore invece nicchia qualcosa dovrà pur voler dire...

Qualcosa vorranno dire anche le parole al miele dette appena ieri da Berlusconi per Mihajlovic tipo, "se vince la coppa Italia merita di restare". Che succede? Si è ricreduto? Non pensiamo, piuttosto qualcuno deve aver fatto notare al presidente che i grandi allenatori che voleva lui non vengono in questo Milan (piace Emery) e comunque chiedono un monte di soldi, che Donadoni ha deciso di restare a Bologna e Di Francesco potrebbe essere un altro rischio. E poi siccome Miha non si dimetterà mai come sperava qualcuno dentro il Milan, ci sarebbero comunque da sborsare dei bei soldi per liquidarlo o per mantenerlo a libro paga. Inzaghi e Seedorf non hanno insegnato niente? Forse sì. Comunque il discorso è sempre apertissimo e intanto la coppa Italia è ancora da vincere e i soldi se non arrivano i Mister Bee di turno, sono sempre pochi.

Sembra averli trovati invece Aurelio De Laurentiis che dopo aver accarezzato l'idea di vendere Higuain a 100 milioni per poi comprare 5 giocatori da venti, sembra invece orientato a tenere l'argentino. Gli proporrà l'aumento dell'ingaggio a 7.5 milioni e il prolungamento al 2020 con una clausola rescissoria ancora superiore. Calcolo furbo. Se Higuain dovesse accettare, il Napoli sarebbe solo da ritoccare per provare a vincere stabilmente. Se invece chiedesse di andar via, comunque Adl avrebbe fatto una bella figura con i tifosi e alzando la clausola ci guadagnerebbe anche di più. Sarà una telenovela con una premessa: Higuain vuole andar via da vincitore e lo sta dimostrando.

La sua vittoria, ovvero la salvezza, l'ha già ottenuta invece Pantaleo Corvino a Bologna. Inoltre ha lanciato dei giovani talenti e dato un'ossatura importante alla squadra rossoblù dopo averla riportata in serie A. Alla fine però se ne andrà, non può accettare l'idea di vedere l'allenatore al centro del progetto tecnico, sul modello inglese. Lui ha altri sistemi, è abituato a lavorare e rispondere alla società, quindi di sicuro chiederà la rescissione del contratto. Lo descrivono viola, ma per via di come sono andate le cose su una piazza nella quale credeva molto. Avrebbe voluto portare in Europa il Bologna come ha fatto nel passato con la Fiorentina. A proposito circolano voci sul suo ritorno a Firenze. Ieri Andrea Della Valle ha detto solo cose banali, tipo "al terzo posto dobbiamo crederci ancora tutti". Basterebbe farlo capire al tecnico e ai giocatori. Niente invece sul futuro, ma la stima tra Corvino e i Della Valle è rimasta anche dopo l'addio. In particolare Diego ha sempre chiesto consigli e fatto chiacchiere di calcio con l'ex direttore. Tornerà? Possibile anche se dovrebbe cambiare l'organizzazione che ora prevede un team e non un responsabile tecnico unico come è abituato Corvino. Sarà una delle storie infinite del mercato dei direttori più o meno tecnici.

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