Ivan Zazzaroni: "Pellè, dallo scavetto allo schivato"
Fonte: Radio Dee Jay - http://zazza.blog.deejay.it/
Eppure in Cina la forma è sacra, e poco importa se da quelle parti non si stringe la mano al capo quando lo si saluta. Uscendo incazzati.
A Pellè il cinese abbiamo perdonato con qualche difficoltà lo scavetto mimato a Neuer (non tutti ci sono riusciti, forse, ma il tempo attenua la rabbia); facciamo però fatica ad accettare che dopo un'ora di nulla lo stesso Pellè neghi quella piccola ma significativa attenzione all'allenatore che l'ha sostituito. "Era arrabbiato per la partita che aveva fatto" ha detto Ventura con sottile perfidia, concludendo che "tuttavia i compagni devono essere rispettati".
Sulla prestazione dell'Italia, troppo a lungo inguardabile, preferisco non dilungarmi; mi tengo (ci teniamo) il risultato, sottolineando che il ct ha sbagliato la formazione iniziale: la stagione, per una squadra dai valori appiattiti, sta dicendo Immobile, Belotti, Candreva e Verratti, non Pellè, Eder, Montolivo e De Rossi, al di là del rigore. Mi soffermo più volentieri sulla stretta negata. I casi sono due: o Pellè, 31 anni, non diciotto, è un istintivo, un impetuoso e per questo non sa trattenersi; o è talmente presuntuoso da non riconoscere i ruoli. In entrambi i casi dimostrerebbe inadeguatezza - la partita, peraltro, gli ha dato torto, visto che Immobile l'ha decisamente cambiata.
La storia della Nazionale è piena di giocatori che si sono ribellati platealmente ai cambi, ricordo ad esempio Chinaglia, Carnevale, Baggio. Altri tempi, altri valori, altre personalità, e comunque atteggiamenti ugualmente censurabili e censurati.