Inter, la "normalizzazione" di una scelta
Il processo di normalizzazione dell'Inter ha preso il via nel momento in cui Frank de Boer si è seduto sulla panchina nerazzurra. Di lì in poi, infatti, la progettualità (che sia condivisibile o meno nei termini chiave) è apparsa evidente così come il canovaccio che andrà a contraddistinguere il futuro prossimo ed anteriore del club milanese. Innanzitutto c'è chiarezza dal punto di vista tattico, specie dopo le prime due settimane di apprendistato in campionato, e soprattutto appare evidente il livello di disciplina che deve essere rispettato da parte di chi vorrà far parte di questo progetto. Emblematici i casi Marcelo Brozovic e Geoffrey Kondogbia: in entrambi i casi, seppure per ragioni diverse, le scelte di de Boer si sono mostrate assolutamente inflessibili ed in grado di tracciare una via maestra che si è liberi di scegliere di non seguire, ovviamente assumendosi le conseguenze delle proprie decisioni.
Non è ignoto neppure il copione della prossima sessione di calciomercato, anche se al netto delle valorizzazioni che il tecnico olandese saprà dare della rosa a propria disposizione. Il caso di Senna Miangue è quello più che eloquente. Il lancio del terzino belga tra i grandi senza alcun genere di paura o timori reverenziali, e le risposte più che confortanti fornite dal diretto protagonista, lasciano intendere che questa traccia sarà seguita anche in futuro. Le parole di Zanetti, ad ogni modo, hanno lasciato intendere in maniera evidente il supporto totale che il gruppo Suning andrà a fornire ad un tecnico che inizia a convincere anche nelle sue sfumature più controverse.