Il noioso caso di Messi, a vita nel Barcellona. Prima del Newell's
Lionel Messi potrebbe firmare l'ennesimo, noioso contratto multimilionario con il Barcellona, sua squadra da quando aveva tredici anni. Messi non è il padrone dei blaugrana dirigenzialmente parlando ma lo è economicamente, poiché di fatto non può essere ceduto - valutazione monstre e possibile rivoluzione dei tifosi - e percepisce un ingaggio difficilmente replicabile in altre piazze dal pari valore.
La verità è che Messi è quello che Pelè è stato per anni al Santos, con la differenza che la Perla Nera vinse ben tre mondiali - due da protagonista assoluto, mentre nel 62 ci fu qualche difficoltà in più pure per lui - mentre la Pulce non ha mai fatto la differenza nelle competizioni con la propria nazionale. È però un mondo diverso, cinquant'anni dopo, perché Messi potrebbe davvero essere la bandiera universale del Barcellona, cresciuto nella Maisa e andato via solo per un'ultima stagione ai Newell's Old Boys.
Però, sapendo di attirarci le ire di chi tifa blaugrana, sarebbe meraviglioso vedere Messi con un'altra maglietta, facendo capire che è lui il direttore d'Orchestra di quel grandissimo concerto che è stata la corazzata Guardiola prima, Luis Enrique poi, ma più in generale tutti quelli che sono arrivati nella reggenza di Sua Maestà Messi. Quando firmerà il prossimo contratto, legandosi eternamente al Barcellona, i puristi del calcio che fu potranno essere felici per la presenza di una grande bandiera, alla Maldini o alla Baresi. Oppure alla Totti.