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Il mercato più freddo e grigio della storia, finalmente è finito...

di Claudio Pasqualin
Claudio Pasqualin (Udine, 30 maggio 1944) è un procuratore sportivo e avvocato italiano del Foro di Vicenza, esperto di diritto sportivo. È stato vicepresidente dell'AIC, presidente di AssoProcuratori ed è attualmente presidente di AvvocatiCalcio.
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© foto di Federico De Luca

Finalmente il cosiddetto mercato invernale, uno dei più freddi e grigi della storia, è finito. E' ormai evidente a tutti (tranne a chi lo organizza) che è un obbrobrio senza senso, un interminabile mese senza capo ne coda che se non completamente abolito andrebbe quantomeno ridotto e ricollocato. Così com'è, interminabile e invasivo col campionato in corso, non piace a nessuno. Non piace agli allenatori cui sottrae i giocatori in corso d'opera, non piace ai calciatori (sempre con la valigia in mano) e non piace neppure ai mezzi d'informazione data la fastidiosa interferenza con il calcio giocato. Non si capisce proprio perché di anno in anno si perpetui un così macroscopico errore. Se proprio un "mercato di riparazione" si deve fare, lo si faccia! Ma lo si organizzi durante la sosta invernale che però non dovrà più coincidere con il periodo natalizio, anzi, in quel periodo si dovrà proprio giocare come si gioca nella virtuosa Inghilterra. La sosta dovrà essere un po' abbreviata e posta subito dopo Santo Stefano che deve essere "santificato" dalla gente proprio con una bella abbuffata di calcio. Poi si riprenderà il campionato con l'Epifania. Sono dieci giorni di "astinenza" per i tifosi e chiaramente un po' di riposo in meno (rispetto a quello, lunghissimo, di quest'anno) per i 500 (non ho detto cinquemila) calciatori o "lavoratori del pallone" che dir si voglia, che per affrontare la partita il giorno della Befana dovranno riprendere gli allenamenti subito dopo i (moderati) festeggiamenti per l'arrivo dell'anno nuovo. Dieci giorni di lavoro pieno, invece, per tutti gli operatori di mercato che andrebbe così organizzato appunto in coincidenza con questa breve sosta invernale.

Mercato invernale da aprire il 27 dicembre e da chiudere il 4 gennaio, in modo che, alla ripresa, tutte le squadre possano ripartire con i nuovi e definitivi organici. Non come succede oggi con gli stravolgimenti degli organici "in corso d'opera". Quindi riassumendo: sosta invernale breve coincidente col calciomercato. Ecco una novità che farebbe bene al calcio. I tifosi che hanno più tempo libero meglio sopporterebbero la (più breve!) astinenza da stadio (o divano televisivo) assumendo il metadone del "calciomercato". Gli allenatori non dovrebbero più registrare partenze o arrivi (più o meno graditi) durante il campionato. Gli unici che potrebbero storcere il naso sono i cosiddetti "operatori di mercato" (dopo la pilatesca e sciagurata "riforma Blatter" non si sa più come chiamarli) che dovrebbero "correre" per i loro affari con il rischio del panettone di traverso. Ma tant'è: nell'immaginario collettivo, guadagnano abbastanza bene per potersi esporre al rischio di qualche..indigestione. Ma sapete perché questa utilissima, quasi ovvia, riforma non si farà? E' presto detto: perché la FIGC deve attenersi ai desiderata della FIFA, cioè di un elefante burocratico che le riforme eventualmente le vara non prima che sia passato qualche lustro dall'averle pensate. E la FIFA, casomai alla FIGC venisse mai in mente di proporre una siffatta novità, replicherebbe con l'esigenza di armonizzare i tempi del mercato con quelli delle altre federazioni: Andorra e Zambia comprese.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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