Il Bari non fa il Liverpool. Al Novara riesce l'impresa
Con le dovute proporzioni la gara di Bari andata in scena ieri sera è stata una replica della finale di Champions League andata in scena a Istanbul nella stessa data undici anni fa. Allora fu il Liverpool a rimontare tre reti a un Milan che sentiva già in tasca il prestigioso trofeo per poi trionfare ai calci di rigore, oggi è stato il Bari a vestire i panni dei Reds almeno fino al 114° del secondo tempo supplementare quando il copione è mutato regalando il passaggio del turno al Novara.
Una partita densa di emozioni, al cardiopalma come si sarebbe detto una volta, che ha visto per circa un'ora il Novara, partito con gli sfavori del pronostico visto l'ottavo posto in campionato, dominare il Bari, quinto nella stagione regolare, grazie anche a un Pablo Gonzalez letteralmente scatenato che si porta a casa il pallone del match grazie alla propria tripletta. Un hat-trick che sembrava essere decisivo visto che i pugliesi non sembravano capaci di reagire e rimontare lo 0-3 nell'ultima mezzora di gioco. Invece saliva in cattedra Alessandro Rosina che con una doppietta riapriva i giochi, riportava entusiasmo sugli spalti - lasciati troppo presto vuoti da un pubblico di casa deluso e arrabbiato per la prestazioni dei propri beniamini -e mandava in tilt gli ospiti. Le cose sembravano andare per il verso giusto a cinque dalla fine quando George Puscas trovava la rete del 3-3 che regalava al Bari i supplementari e un pezzo di qualificazione.
Come nei migliori romanzi gialli erano le ultime pagine a regalare suspance e colpi di scena: al 107° il Novara restava infatti in 10 per l'espulsione (doppio giallo) del terzino Lorenzo Dickmann che sembrava mettere ulteriormente in discesa le cose per la squadra di Andrea Camplone a cui bastava chiudere in parità per passare il turno grazie al miglior piazzamento in classifica. Il Bari però non aveva fatto i conti con il duo Davide Lanzafame-Andrey Galabinov, entrati a gara in corso e capaci di regalare al Novara una serata da mettere negli annali e ricordare a lungo. L'esterno si liberava sulla destra e metteva in mezzo il pallone per il centravanti bulgaro, lasciato solo in area, che di testa trovava l'unico spiraglio libero per battere Micai e gelare, questa volta definitivamente, il San Nicola.