Verso Juve-Napoli: Marchisio e Insigne. Quando il profeta è in patria
Essere profeta in patria è sempre materia difficile. Perché il cuore batte più forte, l'emozione si confonde con lo spirito e l'animo diventa tormentato. L'ardore spesso non diventa furore ma ansia, la voglia di dimostrare d'essere grande al vicino di casa, all'amico ed al compagno di banco, blocca e fa sudare freddo. Sicché gli esempi di profeti in patria, ovvero di chi riesce a fiorire ed a far diventare Primavera un lungo inverno di promesse, non mancano certo ma non sono cosa consueta. Comune. Chi ci è riuscito, nella sfida di sabato sera tra Juventus e Napoli, sono un Piccolo Principe ed un Magnifico. Claudio Marchisio, di Vinovo, è cresciuto a pochi passi da dove sudore e fatica si dipingono di bianconero.
Settore giovanile e poi una tappa laddove le speranze diventano realtà, Empoli. Lorenzo Insigne dopo il primo debutto azzurro, cresce alla Cavese, matura al Foggia che è da sempre fucina di attaccanti di razza e sboccia al Pescara, sempre sotto la mano di un maestro come Zdenek Zeman. Poi il ritorno a Napoli dove, dopo i primi inciampi, diventa grande e trascinatore. Storie a lieto fine, ma solo in fieri, destinate a diventare favole ancora più belle. Marchisio ed Insigne. A volte essere profeta in patria non è soltanto una chimera del cuore.