Fiorentina, il 2016 ha portato via continuità. Ma le altre non aspettano
Continuità. Fino al 6 gennaio 2016 era questa la parola più utilizzata in casa Fiorentina. Con un sorprendente girone d'andata, la compagine di Sousa era riuscita infatti a sbalordire tutti conquistando i piani alti della classifica oltre alla qualificazione ai sedicesimi di Europa League. Un giocattolo apparentemente perfetto, trascinato da un finalizzatore capace di raggiungere in poco tempo la doppia cifra. E' proprio a quota 10 gol che Nikola Kalinic ha fermato però la sua corsa in Serie A, iniziando dopo la gara col Chievo Verona dello scorso 20 dicembre un digiuno che dura ormai da sette giornate.
Pur mostrando segnali di ripresa e propiziando l'1-0 di Bernardeschi, neanche ieri a Bologna il croato è infatti riuscito a sbloccarsi. Ennesima battuta d'arresto, quella coi rossoblù (1-1), al termine di una settimana assai complicata. Napoli, Juventus, Roma e Milan corrono, mentre i viola non riescono più a vincere due partite di fila: dopo il 3-1 al Palermo, si contano infatti l'1-3 con la Lazio, lo 0-2 col Milan, il 2-0 al Torino, lo 0-0 col Genoa e il 2-1 col Carpi. Ma adesso urge ritrovare solidità e condivisione interna, perché contro Inter, Tottenham e Atalanta la squadra di Sousa si giocherà gran parte delle proprie ambizioni stagionali.