Eroe di Francia, mai stella fuori dai confini. Chi è Blanc, l'ultima idea Inter
Laurent Blanc è stato grande difensore e tecnico di successo. Con una peculiarità: quando ha attraversato i confini francesi, ha spesso avuto problemi. In Italia è arrivato acerbo, nel Napoli di Ferlaino. Un anno senza incidere, via subito per rientrare in Francia. Lì era già stato grande promessa con il Montpellier, lì ha vinto anche il campionato con l'Auxerre. Al Barcellona tre titoli, ma pure in Catalogna non incide e a Milano non riesce mai a sostituire Bergomi nel cuore dei tifosi nerazzurri. Un rapido stint, zero trofei e via al Manchester United dove, nonostante la Premier vinta nel 2003, perde cinque gare consecutive con Bolton, Liverpool, Arsenal, Newcastle e Chelsea, streak poi rinominata grazie alle iniziali proprio B.L.A.N.C.
Grandissimo con la Nazionale, da allenatore è stato tra i più vincenti dei tempi recenti con i club. La Ligue 1 con il Bordeaux nel 2009, altri miracolo se unito anche al Trophée des Champions (due volte) e alla Coppa. Poi tre campionati e tre Coupe de la Ligue consecutive, tre Trophée des Champions e due Coupe de France. Tutto in Francia, tutto nei confini Nazionali, mentre da ct il suo mandato è un disastro tra polemiche sul razzismo e quarti di finale agli Europei del 2012. L'Inter, memore anche del tempo e del cruccio passato, lo contatta come ipotesi per il dopo De Boer. Blanc, però, è sempre stato grandissimo in patria e a pesanti fasi alterne fuori dai confini. A Zhang & co, l'ardua riflessione.