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Ecco chi è il vero Re del mercato di gennaio. Samp, sicuri che sia più debole? Milan fermo per 'colpa' di Luiz Adriano. Fiorentina: strategia assurda per il difensore mentre l'Empoli non sbaglia un colpo.

di Marco Conterio
Nato a Firenze il 05/05/1985, è caporedattore di Tuttomercatoweb.com. Già firma de Il Messaggero e de La Nazione, è stato speaker e conduttore per Radio Sportiva, oltre che editorialista e vicedirettore di Firenzeviola.it.
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E' stato, sinora, un mercato strano. Di quelli dove incontri la tua ragazza dei tuoi sogni, la inviti a cena e dice pure di sì. Sicché pare l'inizio di una favola, ma arrivati al dunque peschi il due di picche. Ecco. Benvenuti nel mercato di gennaio. Dove tanto tuonò che non piovve, o almeno caddero poche e sparute gocce. Le grandi parevano pronte a spendere fior di milioni ma invece, dulcis in fundo, nessun colpo da strapparsi i capelli.
Piccola nota: chi scrive non lo fa per piaggeria, perché se i rapporti con molti sono cordiali, di lavoro, finanche d'amicizia, con Tullio Tinti, Manuel Montipò e Fausto Pari non intercorrono personalmente rapporti diretti. Però a Cesare, o a Tullio nel caso, quel che è di Tullio. Se c'è un vero Re della sessione invernale, è senza dubbio lui, il suo team di lavoro. Eder dalla Sampdoria all'Inter (sì, ci siamo pure presi gli strali per l'oramai famosa cena con Soriano a Milano). Andrea Ranocchia dall'Inter alla Sampdoria. Alberto Paloschi dal Chievo Verona allo Swansea. Jacopo Sala dall'Hellas Verona alla Sampdoria. Affari importanti e pesanti, ai quali ne vanno aggiunti molti altri, e ne citiamo solo quattro per far copertina, che spiegano di come gran parte delle trattative in questa sessione siano state da lui e loro seguite direttamente. Ad inizio mercato è pure quasi riuscito nel miracolo di riportare Andrea Pirlo in Italia, dopo le richieste dell'Inter, ed anche a far ritornare Giampaolo Pazzini al Doria, ipotesi alla quale però Ferrero & co hanno preferito Fabio Quagliarella con l'avvocato Giuseppe Bozzo.
Giusto, la Sampdoria. Parliamone, perché forse i giudizi ed i pareri sono contrastanti dopo la partenza di Eder ed il quasi addio di Roberto Soriano, che avverrà però in estate. Ma si è davvero indebolita la formazione di Vincenzo Montella? Quagliarella è un giocatore che avrebbero voluto in tanti, ci aveva pensato pure la Fiorentina, prima di puntare Mauro Zarate. Dietro son partiti sì Ervin Zukanovic e Vasco Regini, ma è arrivato Andrea Ranocchia che sulla carta ha la fame di chi cerca riscatto dopo mesi bui. Insomma, uniamo pure il colpo Ricardo Alvarez, quello Dodò e Jacopo Sala (peraltro con Pedro Pereira che a Verona, in A, avrà modo di farsi le ossa ancor di più), e non pare un quadro certo disastroso. Sì, è andato via Eder, è vero, miglior bomber blucerchiato. Ma la rosa c'è tutta, e pare addirittura migliorata.
Due parentesi milanesi, adesso.

La situazione del Milan è chiara: Silvio Berlusconi ha già speso in estate, per gennaio ha deciso di chiudere i rubinetti. Avrebbe semmai garantito la possibilità di reinvestire i soldi della cessione di Luiz Adriano su un centrocampista o su un altro attaccante, ma che colpa hanno Adriano Galliani e Rocco Maiorino, se alla signora della punta brasiliana, non piaceva la Cina dopo l'esperienza Ucraina? Magari poteva pensarci prima di partire. Magari poteva pensarci prima di creare un grosso problema al Milan, che adesso non può fare innesti (a meno di una cessione del brasiliano last minute) e deve pure sfoltire con altri nomi. Nigel de Jong andrà negli Stati Uniti, forse anche Antonio Nocerino ed occhio che Philippe Mexes non torni nome buono per la Fiorentina. Però, così, è francamente complicata.
L'Inter, ha preso Eder ed ora prenderà probabilmente un difensore di riserva (Rolando o Leo Lacroix del Sion, che non ha convinto il Napoli) ma ancora non ha preso quel che le manca. Un regista. Ever Banega, per esempio, è un giocatore che la Juventus avrebbe preso per tappare ora la falla in cabina di regia, ma non lo riteneva giocatore attorno a cui costruire un progetto. L'Inter, pare di sì, visto che sarà nerazzurro a giugno. Roberto Mancini, però, si chiarisca le idee: scelga un nucleo definitivo di giocatori e su quello e con quello riparta, senza costringere Piero Ausilio ad un faticoso e complicato gioco delle figurine. Stevan Jovetic, che adesso non gioca dopo esser stato sogno d'estate, ne è la fotografia.
Chiosa con un po' di considerazioni in pillole dalla Toscana. Quella della Fiorentina è una telenovela dell'assurdo: Lisandro Lopez preso anzi no. Emmanuel Mammana preso anzi no. Adesso? Adesso, su qualsiasi obiettivo la Fiorentina decida d'andare per un ruolo, quello di difensore, che doveva essere coperto subito, si vedrà fare richieste alte, se non folli, da chiunque. Giusto che faccia così il venditore, pazzesco che al 31 gennaio la Viola non abbia un rinforzo nel reparto. Paulo Sousa, che in conferenza stampa è filosofo non scevro di stoccate, lo ha fatto già intendere al club. Che bravo l'Empoli: che valorizza i suoi gioielli e che li vende a peso d'oro. Auguri a Federico Barba (bravo ragazzo e bravo calciatore) per l'avventura allo Stoccarda, per il resto Marcello Carli ed il presidente Fabrizio Corsi non hanno virato dalla loro filosofia. Forti di rapporti saldi e solidi, hanno rinnovato contratti importantissimi. In modo da vendere i gioielli in estate a caro prezzo. E per poterne scoprire altri con estrema serenità. Un gennaio, per adesso, con tanti bei colpi ma senza il botto. A meno che quella ragazza dei sogni, non decida all'improvviso di dire di sì.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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