Conte top player d'Italia: il ct la stella di una squadra senza campioni
"L'Italia ha un top player che si chiama Antonio Conte". Parole di Simone Barone, uno che di fenomeni della panchina se ne intende visto che nel 2006 era allenato da un certo Marcello Lippi. E non gli si può certo dare torto: se questa Italia aveva una possibilità di fare un percorso convincente a Euro 2016, risiedeva nelle capacità del ct salentino. Grande trascinatore, ma a volte sembra quasi che le intuizioni tecnico-tattiche passino in sordina. Tutti contro la Spagna si aspettavano un'Italia attendista, "catenacciara", pronta al contropiede: l'ex tecnico di Bari e Juventus ha messo in campo una squadra aggressiva, che partiva dal 3-4-3 e non lasciava spazi agli avversari con un pressing asfissiante.
Mantra di vecchia data: la squadra sembra un elastico, l'avversario viene preso di infilata, gli errori individuali vengono annullati nella perfezione di un meccanismo oleato che si muove quasi a memoria. Il dato di partenza, la differenza di Conte, è anzitutto tattica; poi arriva l'elemento caratteriale, in cui l'ex centrocampista è un maestro a livello dei migliori d'Europa. Un po' Mourinho, un po' Guardiola, guarda caso i due grandi avversari che dovrà affrontare a partire da agosto, sulla panchina del Chelsea. Ora, però, è su quella dell'Italia. E fa la differenza.