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...con Lazaar

di Alessio Alaimo
"Newcastle un sogno realizzato, qui per andare oltre i limiti. Fiorentina? Sì, ma ho scelto l'Inghilterra. Palermo, troppi cambi e tanta confusione: pagano i giocatori. Promozione e campionato di A, i miei ricordi in rosanero. E il futuro..."
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"Giocare in Inghilterra è sempre stato il mio sogno nel cassetto, è il campionato giusto per me". Parole firmate Achraf Lazaar in esclusiva a TuttoMercatoWeb. Gavetta importante a Varese, poi il Palermo dove Lazaar è diventato grande. In Sicilia troppi cambi, tante situazioni. E così la chiamata di Benitez, il Newcastle. Un'occasione irrinunciabile. "Avevamo delle offerte importanti, ma ricevere la chiamata di un allenatore importante come Benitez che mi ha parlato in maniera davvero umile è stato qualcosa di inaspettato e importante. Ha vinto tanto, è uno dei più forti al mondo. Non potevo che dire «sì, mister. Io ci sono»", continua Lazaar.

L'Inghilterra un altro mondo rispetto all'Italia.
"Ho visto le strutture, l'ambiente: è tutto diverso dall'Italia. C'è un'organizzazione incredibile, uno stadio bellissimo, i tifosi fantastici. Qui in serie B ci sono cinquantaduemila abbonati, una realtà fantastica. Mi hanno trattato benissimo fin dal primo giorno, qui ti senti giocatore al cento per cento. Qui si può crescere, se hai voglia cresci e arrivi dove neanche puoi immaginare. Niente limiti".

Poteva andare alla Fiorentina.
"Dovevo scegliere tra Fiorentina e Newcastle. La Fiorentina è un grande club, ma la mia testa e la mia famiglia mi hanno detto «Vai al Newcastle». L'Inghilterra è sempre stato il mio sogno, poi il Newcastle andrà in Premier League e ha tutto per diventare grande".

Palermo la sua palestra per diventare grande.
"La piazza è importante, il Palermo mi ha dato tanto e anche tolto. Mi ha dato grandissimi tifosi, persone straordinarie. Mi sono sentito davvero a casa, mi hanno amato e fatto crescere come giocatore. Però nell'ultimo periodo non mi sono sentito più Lazaar...".

In che senso scusi?
"C'era troppa confusione, tanti cambi di allenatore non fanno mai bene. Quando cambi tanti allenatori e tanti moduli ci rimettono i giocatori che poi devono ricominciare da capo e magari sono spaesati. L'anno scorso abbiamo dovuto assimilare nove idee differenti, non è stato facile. I tifosi erano delusi, noi che abbiamo vinto la B ci sentivamo male. A parte Dybala la squadra era sempre la stessa, non riuscivamo a darci una spiegazione su cosa stava succedendo. L'anno scorso la salvezza è stata un vero miracolo e di questo sono felice per la piazza. Palermo come piazza merita di stare tra le prime sette".

Quest'anno per la sua ex squadra si preannuncia un campionato di sofferenza.
"Mi auguro che non sia un campionato di sofferenza. Non voglio dire niente, anche per non portare sfortuna. Seguirò il campionato del Palermo, ho lasciato tanti amici come Morganella, Andelkovic, Aleesami con cui abbiamo parlato, poi Bouy che ho convinto ad andare a Palermo e gli altri ragazzi".

Il momento più bello in rosanero?
"La promozione in serie A, ma anche il campionato dopo la promozione perché l'anno del ritorno in A ho avvertito tanto entusiasmo e sono stato amato: ho fatto gol, un grande campionato".

Ok, si è innamorato dell'Inghilterra. Ma non la rivedremo più in Italia?
"Costruisco il mio futuro pensando al presente, non si sa cosa può succedere. Magari finirò la carriera al Newcastle o da un'altra parte. Oggi voglio dare tutto me stesso per il Newcastle, che ha creduto in me e me lo sta dimostrando, con i fatti e non con le parole".

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