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Casaccia: "Il Genoa segna poco, ma in casa è pericoloso e può batter il Toro"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Mauro Casaccia è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Casaccia, redattore del quotidiano "Il Secolo XIX", abbiamo parlato della sfida fra Genoa e Torino.
Tenuto conto di quanto hanno fatto finora Genoa e Torino e della classifica, la sfida di domenica è fondamentale per queste due squadre?
"Fondamentale no, perché mancano ancora parecchie giornate alla fine del campionato, però ha decisamente un forte peso. Gasperini qualche settimana fa aveva parlato di un filotto determinante di quattro gare di cui tre in casa e soprattutto in quelle in casa si dovevano ottenere i punti per cercare di staccarsi un po' dalla zona retrocessione. Sono arrivare, seppur sofferte, le vittorie con l'Udinese, per due a uno e con il rigore sbagliato da Di Natale all'ultimo minuto, e con l'Empoli per uno a zero e qualora il Genoa ottenesse un altro risultato positivo anche con il Torino, i tre punti, il passo verso la salvezza, che oramai è l'obiettivo designato, sarebbe non dico decisivo, ma sicuramente un passo in avanti molto lungo".
Nell'ultimo periodo il Genoa ha ritrovato l'equilibrio in campo?
"L'equilibrio lo aveva mantenuto, ma nel mercato di gennaio il Genoa ha cambiato molto soprattutto nel reparto offensivo. E' andato via Perotti che era un giocatore assolutamente determinante e soprattutto si è fatto male Pavoletti, che tra infortuni precedenti e assenze è stato molto spesso fuori squadra, ed era l'attaccante principe, quindi necessariamente andava riassettato l'attacco tanto più che sono arrivati calciatori che venivano da stagioni deludenti e avevano giocato molto poco e mi riferisco in particolare a Suso, a Cerci e a Matavz. Tutto questo ha provocato che per delle settimane sotto il profilo della prolificità il Genoa ha avuto dei problemi. Ora l'assetto si vede un po' di più, anche se Gasperini ha dovuto modificare qualche cosa, ad esempio, con l'Empoli non ha giocato con il consueto tridente, ma con il 3-5-2 e questo modulo adottato in questo periodo sembra una strada che il tecnico ha scelto per ottenere quei punti necessari per andare verso la serenità. Magari con una situazione di classifica più tranquilla si potrà tornare a vedere, complice la crescita di forma di alcuni giocatori, ancora il tridente. La staffetta fra Suso e Cerci nell'ultima gara con l'Empoli dimostra che l'utilizzo di questi giocatori è ancora part-time".
Anche il Torino gioca con il 3-5-2, non c'è il rischio di un centrocampo affollatissimo con conseguenti grandi difficoltà per entrambe le squadre di trovare spazi per incunearsi verso l'attacco?
"Effettivamente si prospetta una partita in cui la densità a centrocampo potrebbe essere uno degli aspetti prevalenti, ovviamente un modulo non dice tutto sulle dinamiche di squadra. All'interno del 3-5-2 ci sono soluzioni diverse che possono essere adottate, nel Genoa ci sono giocatori che possono essere utilizzati come una sorta di trequartista passando al 3-4-1-2, con l'Empoli l'ha fatto spesso Tachtsidis, pur partendo dalla posizione di mezzala sinistra. Ci sarà il rientro di Dzemaili, che è un ex Toro, e può fare anche lui il trequartista.

In altre partite, ad esempio a Verona contro il Chievo, Rigoni è stato utilizzato come principale incursore, quindi le dinamiche di sviluppo del 3-5-2 di Gasperini possono essere differenti, così come penso lo siano quelle di Ventura, ricordo che spesso cerca di fare una sorta di vuoto a centrocampo partendo basso dalla difesa per cercare di allungare anche la squadra avversaria in caso di pressing alto. Gli sviluppi possono essere molteplici, anche partendo sulla carta da moduli speculari che, ovviamente, porterebbero a un grandissimo traffico in mezzo al campo".
Dal punto di vista atletico, il Genoa è particolarmente in forma?
"Penso che si debba distinguere il complesso dai singoli, dal punto di vista generale di squadra, a parte alcuni passaggi a vuoto e mi riferisco in particolare alla gara di Verona con il Chievo, forse più sotto il profilo mentale che atletico la squadra ha dimostrato di esserci, di avere gamba e resistenza per tutti i novanta minuti. Poi c'è il discorso legato ai singoli, e come dicevo prima, ci sono, soprattutto in attacco, alcuni giocatori che non hanno ancora pienamente il ritmo partita, Suso, Cerci e Matavz in particolare, ma sono certamente in crescendo di forma. Questo va poi declinato sulla tenuta per i novanta minuti e nella brillantezza sul breve, il Cerci visto nel secondo tempo con l'Empoli ha mostrato nuovamente alcuni lati che ricordavano quando era al Torino, però non riesce ancora a esserli con la dovuta continuità".
Il Genoa ha segnato 28 gol e ne ha subiti 32, mentre il Torino ha fatto 34 reti e ne ha incassate 35. Per entrambe le squadre, le difese non sono poi così impenetrabili e gli attacchi non risultano particolarmente pericolosi. I rossoblù per questi aspetti sono in miglioramento?
"Per quel che riguarda la tenuta difensiva del Genoa ci sono stati dei netti miglioramenti, c'è ancora Muñoz ai box e credo che difficilmente potrà recuperare per domenica, però si è ritrovata la solidità. L'andamento del girone di ritorno lo indica, per punti ottenuti il Genoa è in crescita rispetto al girone d'andata e ha subito meno gol, anche nelle gare perse, ad esempio con la Juventus il passivo è stato di un solo gol, un'autorete. Ci sono, quindi, segnali positivi in questo senso. Il problema principale rimane quello della prolificità che è piuttosto limitata, si alternano gare in cui il Genoa crea molto ad altre dove crea decisamente meno. C'è da dire che la squadra è molto differente se gioca in casa o fuori, se non ricordo male, i punti ottenuti da Genoa al Ferraris porrebbero la squadra al settimo posto, mente quelli lontano al terzultimo, si tratta di una squadra a due facce sotto questo profilo, ma in casa riuscendo a creare di più il problema della scarsa prolificità è quantomeno un po' limitato, però rimane il lato dolente dell'intera stagione rossoblù".
Si aspetta una partita con le squadre che pensano prima di tutto a non subire oppure che giocheranno a viso aperto alla ricerca della vittoria per tenere lontano le ultime della classifica?
"Credo che il Genoa cercherà di vincere la partita con il Torino, lo si dice sempre ed è ovvio, però ottenere i tre unti in questa gara è fondamentale guardando gli scontri sugli altri campi e il seguito del campionato. Ci sarà Carpi-Frosinone e un eventuale allungo potrebbe mettere maggiore serenità al Genoa e dopo la gara con il Torino ci sarà la trasferta proibitiva a Napoli e a seguire proprio lo scontro con il Frosinone, quindi, arrivarci con il fiato sul collo sarebbe pericoloso e in questo senso, penso che, la partita con il Torino assuma una rilevanza particolare".

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