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Caro Thohir, non hai sbagliato a vendere ma ad acquistare. Milan, futuro nero. Juve, dopo Alves tieni Morata. De Rossi, papà di Roma...

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

E' già finita l'avventura di Erick Thohir alla guida dell'Inter. L'unico magnate con pochi soldi lo abbiamo attirato noi. A Roma spendono, giustamente, quel che si possono permettere, mentre all'Inter l'indonesiano con il braccino corto si è già rotto. Ma diciamocela tutta: Thohir non sta sbagliando a vendere e a restare con il 31% delle quote del club ma ha sbagliato ad acquistare. I tifosi che oggi se la prendono con Thohir sbagliano perché qui c'è solo un colpevole e si chiama Massimo Moratti. Il maxi debito all'Inter l'ha fatto lui, Mancini l'ha consigliato lui, ha venduto e ha voluto continuare a mettere il becco e se Thohir non è quello che tutti si aspettavano la colpa è sempre di Moratti che lo ha trascinato nel calcio italiano come via di fuga dal disastro generale. E' un'Inter, però, che oggi guarda al futuro con grande ottimismo. Su una cosa Moratti ha ragione: bisogna affidare le chiavi del club agli italiani. Fare calcio in Italia non è semplice e fare paragoni con gli altri Paesi non ha senso. Qui è un jungla. Fare calcio in Italia è per pochi. Devi far parte di certi giri, devi conoscere da anni i procuratori che ti portano i calciatori giusti solo se poi torna qualcosa di importante nelle loro tasche e via dicendo. Se un noto procuratore ha la villa più bella di Ibiza un motivo ci sarà. I geni sono i procuratori che con il calcio i soldi li fanno e non ce li mettono. Senza ansie da prestazione e la loro vita non è condizionata da una palla che finisce in rete o sul palo. Certo, di questi, ce n'è una ventina, gli altri procuratori vivacchiano o non esistono. Thohir fa bene a vendere. Il futuro dell'Inter, con lui, sarebbe sempre in mano alle banche e il debito non diminuirebbe ma aumenterebbe, come le pressioni di Moratti, il quale oggi scarica l'indonesiano ma due anni fa lo accolse come il salvatore della Patria. Perché Moratti non dice: "ho sbagliato io a cedere a Thohir e ho sbagliato io a proporre Mancini per il dopo Mazzarri"? Mancini, tra il suo stipendio e l'acquisto di calciatori importanti, ha fatto aumentare il debito e non ha migliorato l'andamento della squadra.
Se l'Inter è ad una svolta, il Milan è al punto di partenza. Registriamo le solite frasi di Berlusconi, ma qualcuno dovrà mettere, prima o poi, mano alla squadra. Brocchi pensa al prossimo anno e sarebbe giusto ripartire da lui. Sperando di non vederlo tra due anni in serie C come qualche suo sfortunato predecessore. Il Milan ha un futuro sempre più nero, come il cielo di Milano ieri. Bacca ha deciso di partire e per fare mercato non c'è un euro. Anche se il condor dovesse inventarsi qualcosa di clamoroso c'è poco da essere ottimisti.


La Juventus parte con il botto. Anche se non più 24enne, Dani Alves è un top player. Venerdì scorso, su Sportitalia, ha rilasciato dichiarazioni importanti anche se ha specificato che non ha ancora firmato e dovrebbe andare a Torino verso fine mese. Rinforzare la difesa è importante, ma attenzione anche al centrocampo, dove qualcosa manca, e in attacco la vera priorità sarebbe confermare Morata. Situazione non semplice con il Real Madrid. L'attaccante spagnolo dovrebbe intervenire per far capire la sua volontà ma ci mettiamo nei suoi panni e capiamo benissimo che comunque vada casca in piedi. La Juventus avrà la fortuna, per i prossimi 5 anni, di dover rinforzare la rosa sempre e solo con 2-3 calciatori importanti mentre gli altri sono costretti ogni anno a fare una mini rivoluzione. E' la dimostrazione che in Italia sarà davvero difficile interrompere il dominio bianconero. Cosa triste per tutti gli appassionati di calcio perché ormai il campionato perde di appeal.
E' stato, invece, uno spettacolo il campionato Primavera: l'Inter che vince ai rigori i quarti con il Palermo, la Roma che vince ai rigori la semifinale con l'Inter e la Roma che trionfa ai rigori nella finalissima con la Juventus. Equilibrio pazzesco. Il campionato Primavera, come la Coppa Italia, regala grandi emozioni e soprattutto giovani promesse che da un anno all'altro sono pronte per la serie A. De Rossi è l'emblema di come si lavora con i giovani. Allenatore preparato e scaltro, vincente e competente. La Roma ha un pregio: ha capito che il settore giovanile è importante. L'errore clamoroso l'ha commesso il Milan spostando Brocchi in prima squadra mentre la Primavera otteneva grandi risultati. Alla fine quella mossa ha ammazzato anche i giovani che sono stati eliminati nel play off e non hanno potuto disputare una final eight che avrebbero meritato. E' stato l'anno della Juventus che sta tornando grande anche con il settore giovanile. Il trionfo del Viareggio, una finale persa con l'Inter in Coppa Italia e la finalissima scudetto persa con la Roma ai rigori. Grosso sta lavorando benissimo. Il prossimo anno si ripartirà con grande entusiasmo ma quest'anno abbiamo avuto la possibilità di ammirare calciatori già pronti. Qualche consiglio: Adjapong (Sassuolo), De Santis e Felicioli (Milan), Baldini (Inter), Lirola (Juventus), Lo Faso (Palermo) e Ponce (Roma). Ce ne sarebbero tanti altri. Ma tempo e righe sono finiti.
Buona settimana.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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