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Cagliari, Joao Pedro: "Qui progetti importanti e ambiziosi"

di Tommaso Bonan
Fonte: tuttocagliari.net
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© foto di Daniele Liggi/TuttoCagliari.net

Per il Cagliari, e soprattutto per Joao Pedro, non mancano le buone notizie. Il fantasista, infatti, ha terminato la prima fase della riabilitazione e ha incominciato il lavoro personalizzato tra palestra e piscina. Il brasiliano è stato ospite de "Il Cagliari in diretta", trasmissione radiofonica su Radiolina, che questa sera è andata in onda dal Cagliari 1920 Store del Largo Carlo Felice.

Queste le dichiarazioni di Joao Pedro: "Sono contento di aver tolto il gesso, oggi ho iniziato la fisioterapia e il lavoro in piscina. Sto facendo passi avanti. Dopo l'infortunio, i primi giorni sono stati difficili da digerire ma poi, col passare del tempo, ho preso coraggio, ho lavorato e sono andato allo stadio per sostenere i miei compagni. La passerella contro il Crotone? E' stato bello perché mi sono sentito amato, anche se entrando in campo è stato faticoso, mi sono tutto sudato (ride, ndr). Tutti i miei compagni mi hanno aiutato inviandomi dei messaggi importanti con delle parole giuste belle: mi sono sentito importante. I tempi di recupero? Sta andando tutto bene, ma non voglio fissare delle date.

La sfida col Palermo? Per me è speciale, lì ho imparato tantissimo, è stata la mia prima squadra europea. Però, tutta la vita Cagliari, contro tutti. Farias? Contento per il suo recupero, l'ho visto carico. Ci manca tanto, spero sia pronto per la gara contro il Palermo. Di Gennaro trequartista? E' un ruolo in cui ha giocato anche il passato, tecnicamente è bravissimo. Sta facendo bene, segna e fa segnare. Le differenze tra Rastelli e Zeman? Sono allenatori diversi, ma mi baso sui risultati. Con il primo, siamo risaliti in serie A; con il secondo, invece, siamo retrocessi ma ho limato diversi aspetti che mi hanno migliorato.

Le critiche ci stanno se sono giuste ma altre volte, invece, ne ho ricevute pesanti. Una su tutte, che mi ha dato più fastidio, è quella di non essere all'altezza e di non meritare la serie A. Un giocatore deve rispondere non con le parole ma sul campo. La società? Stiamo crescendo, con progetti ambiziosi per lottare nelle zone alte. La città? Assomiglia al Brasile, mi piace tanto. Stare qui per sempre? Non so, non ci penso. La sconfitta contro la Fiorentina? Dopo il gol di Di Gennaro, non siamo riusciti a tenere bene il campo, lasciando troppo spazio agli avversari. E' stata particolare, strano subire cinque reti. Con Rastelli, seppur col poco tempo a disposizione, l'abbiamo analizzata.Dessena? Non è ancora al 100%, il mister sa che è importante e quando sarà il momento di farlo giocare. Melchiorri? E' un grande giocatore, sapevamo che avrebbe fatto bene. E' anche una grandissima persona.

Il rapporto con i miei compagni? Ho legato con tutti, siamo un bel gruppo. Ogni giorno ci prendiamo in giro e ci divertiamo. Meglio giocare a centrocampo o sulla trequarti? Preferisco il ruolo di trequartista, mi trovo bene e riesco ad aiutare i compagni. Il giocatore più forte con cui ho giocato in Italia? Sono due, per me molto speciali: Conti senza dubbio, fortissimo e, durante gli allenamenti, mi lasciava a bocca parte; l'altro è Miccoli, con cui ho giocato a Palermo. La cucina sarda? Purtroppo non ho avuto l'opportunità di provarla tanto ma mi piace, dai. Il sogno Nazionale? Si, certo, ma con quella brasiliana. E' un sogno. Una chiamata dell'Italia, sinceramente, non l'accetterei perché sono nato in Brasile. Lo considererei un tradimento per la mia nazione. Il ko contro la Juventus? Di fronte alle grandi squadre bisogna sapersi difendere e soffrire, dando sempre il massimo".

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