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C'è una classifica di budget e una di punti: Fiorentina super, Inter deludente. Mancini e Thohir, inutile spendere tanto per una muraglia di giocatori fisici

di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.
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Analizzando il campionato che stiamo vivendo, si può dire che si è già delineata la lotta scudetto tra Juventus e Napoli e quella per il terzo posto tra Fiorentina, Roma, Inter e Milan. Ma se si va a studiare il percorso fatto dalle sei squadre di vertice, ci accorgiamo che paradossalmente quelle che stanno arrancando di più sono Inter e Milan, proprio quelle che non disputano competizioni europee e quindi sulla carta più avvantaggiate nel riversare tutte le proprie forze sul campionato. Delle sei sorelle, chiamiamole così, chi aveva un budget per rinforzare la rosa più elevato erano in ordine Juventus, Inter, Napoli, Roma, Milan e Fiorentina per ultima. Se guardiamo la classifica attuale si può dire che Juve e Napoli stanno rispettando le aspettative lottando per i primi due posti e rimanendo in corsa in una competizione europea, la Roma si sta riprendendo ora con il cambio di allenatore e anche se presumibilmente dopo la sconfitta interna col Real (immeritata) potrebbe abbandonare la Champions, anche se non si può mai dire.

Lo stesso vale per il Milan di Mihajlovic, che tra mille problemi di risultati e in parte di spogliatoio, pare essersi ripreso e aver superato la situazione di stallo. Segni evidenti si sono visti in campo sia per i risultati ottenuti che per il comportamento dei giocatori, Balotelli a parte. La sua proverbiale indisponenza pare però abbia trovato in Mihajlovic un bel muro di gomma. La Fiorentina è senza dubbio la sorpresa più bella. Rapporto qualità-prezzo elevatissimo, gran campionato e in piena corsa per l'Europa League, aldilà delle polemiche tra la proprietà e la città. La squadra di Sousa ha sbagliato veramente poco e sta ottenendo grandi risultati rispetto agli investimenti fatti.

Per ultima, non a caso, ho lasciato l'Inter. Da quando l'anno scorso l'ha presa in mano Mancini, dopo Mazzarri, non ne ha azzeccata una. L'anno scorso non si sono avvicinati neanche minimamente all'Europa, facendo peggio dello stesso Mazzarri. Quest'anno, dopo un inizio promettente, ma solo per i risultati, e dopo aver fatto, in relazione al campionato italiano, una campagna acquisti faraonica, si trova quinta senza una competizione europea da giocare con uno spogliatoio nervoso ricco di giocatori pagati tanto ma di valore non eccelso. Non c'è qualità in mezzo al campo e mancando anche un po' di brillantezza fisica ecco che i risultati è difficile che vengano. Medel, Felipe Melo, Brozovic, Kondogbia, Perisic, una muraglia di giocatori fisici e di quantità che poco possono fare per aumentare la qualità del gioco. Per non parlare anche del reparto difensivo, che dopo un inizio promettente ha perso sicurezza nelle ultime partite: a Firenze ho visto fare dei rinvii a Miranda che non li ho visti fare nemmeno all'oratorio Don Bosco, vicino a casa dei miei genitori a Roma. Il reparto offensivo è senza dubbio quello più di qualità e spessore ma se non funzionano gli altri due non si va lontano. Mancini deve riportare equilibrio in campo e nello spogliatoio. Compito arduo, in attesa che Thohir trovi nuovi partner, in grado magari di consigliarlo a spendere meglio, e non solo tanto, in sede di campagna acquisti.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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