Belgio, Wilmots e la bottiglia di champagne. Quando l'addio è una liberazione
Avere in quel momento a disposizione la squadra numero uno del ranking Fifa e farla esprimere nel peggiore dei modi. Questo è accaduto al Belgio dell'ex ct Marc Wilmots, allontanato dopo la clamorosa uscita di scena ai quarti dell'Europeo contro il Galles. I rapporti tra l'ex selezionatore e alcuni elementi della spedizione erano tutt'altro che idilliaci, così come tra l'allenatore e la stessa federazione. Che, nonostante ciò, ci ha puntato con la speranza che l'elevato tasso tecnico della rosa a sua disposizione potesse fare la differenza in una competizione così breve come quella disputata tra giugno e luglio in Francia. E invece no, il Belgio ha salutato prematuramente la rassegna iridata e nello spogliatoio - in occasione del post-gara contro i britannici - accadde di tutto.
Come il litigio tra lo stesso Wilmots e il portiere Thibaut Courtois. Nelle ultime ore sono arrivate le parole dell'ex commissario tecnico in merito all'addio alla nazionale ("La colpa era sempre mia, qualsiasi cosa succedesse. Eravamo arrivati ad un punto in cui neanche una vittoria di una coppa mi avrebbe convinto a rimanere. Quando è stata notificata la separazione ho stappato una bottiglia di champagne"), la sensazione è che anche nello spogliatoio belga e in buona parte del Paese abbiano reagito allo stesso modo. Ripartendo verso Russia 2018 con un esempio da non seguire.