Banega e il rigore di Guidetti - Top&flop di Celta Vigo-Siviglia
TOP:
L'atteggiamento del Celta Vigo - Nonostante il 4-0 dell'andata, i padroni di casa non si sono dati per spacciati. Fin dai primi minuti, la formazione di Berizzo ha spinto, e mica poco. Trovando il primo gol, poi anche il secondo. E lì, sotto sotto, ci avevano creduto davvero. Poi, però, si è svegliato anche il Siviglia, ma onore al Celta.
La prestazione di Banega - Non solo il gol, sia chiaro. Certo, quello è delizioso: slalom su uno, due, tre avversari e poi diagonale precisissimo a battere Blanco. Il gol che - diciamolo - ha tranquillizato Emery, che dopo il 2-0 sembrava in panico, rischiando di subire un clamoroso ribaltone. Ma la prova in generale: sempre lì, a suonare la carica, ad andare in profondità e ad accendere il match.
La doppietta di Aspas - Un gol che dà coraggio, l'altro che fa capire che il sogno di un clamoroso ribaltone è possibili. E' Iago Aspas il migliore in campo dei suoi, nonché autore di entrambi i gol degli uomini di Berizzo. Sempre preciso e attento nell'accompagnare l'azione. Insomma, sempre sul pezzo. E, infine, sempre pronto a finalizzare.
FLOP:
Il rigore di Guidetti - Angolato, sì, ma troppo. Colpisce il palo Guidetti, che poteva riaprire ancora una volta un discorso che sembrava nuovamente chiuso. L'ex Celtic, in generale, stasera ha toccato pochi palloni. Troppi errori, soprattutto per chi - come lui - nelle ultime settimane stava facendo benissimo.
L'approccio del Siviglia - Ok, il passaggio del turno era bello che ipotecato. Ma, soprattutto quest'anno, contro il Celta Vigo non ci si può permettere di scendere in campo con poca determinazione, quasi senza voglia insomma. Ci son voluti due schiaffi - e la carica di Banega - a far svegliare la formazione ospite.
L'eliminazione del Celta Vigo - E' un peccato davvero, perché arrivato fino a questo punto si poteva sognare. E' un peccato per il match d'andata, completamente sbagliato dai ragazzi di Berizzo. E' un peccato perché le potenzialità per fare bene c'erano. E' un peccato anche perché la squadra, in questo ritorno, ad un certo punto ci ha creduto davvero. E l'applauso finale del Balaidos lo testimonia.