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Akragas, Giavarini molla e Alessi medita le dimissioni. Club ad un bivio

di Stefano Sica
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Piove sul bagnato in casa Akragas, dove il presidente onorario Marcello Giavarini ha annunciato la volontà di cedere le quote a propria disposizione. Un tira e molla che adesso sembra arrivato allo svolta finale. "Siamo bersaglio di improperi, insulti, critiche, allora vuol dire che la mia amarezza e delusione hanno oltrepassato il limite, perché nessun componente della società merita di patire offese personali - il suo sfogo esternato tramite un comunicato -. Sono fatti molto spiacevoli che mi hanno portato alla conclusione di mollare: da questo momento non sono più nelle condizioni di finanziare la squadra e sono pronto a cedere le mie quote a chi abbia voglia di subentrare per il bene dell'Akragas. Nel caso che nessuno mostrasse interesse, cederò le mie quote alla città nella persona del sindaco. Faccio presente che lascio la società con un'autonomia finanziaria sostenibile fino a gennaio 2017. Fin dall'inizio ho assunto il ruolo prettamente di socio finanziatore e, pur avendo acquisito il pacchetto di maggioranza della società, ho ritenuto opportuno non avere incarichi in seno al Consiglio di Amministrazione a causa dei miei impegni professionali che, inevitabilmente, mi hanno tenuto e mi tengono lontano da Agrigento. Pur tuttavia non ho mai fatto mancare alla squadra sia il mio sostegno economico che il mio contributo morale di appassionato tifoso biancoazzurro. Aderii al progetto Akragas convinto di trovare una città euforica in tutte le sue espressioni, pubbliche e private, per il ritorno nel calcio che conta, dopo decenni di purgatorio fra i dilettanti. Venni attratto dalle promesse che avrei trovato efficiente e funzionale lo stadio Esseneto, ma sappiamo tutti come sono andate le cose: la maggior parte degli oneri dei lavori di adeguamento dell'impianto se li è dovuti sobbarcare la società, prima di avere la concessione, con tanta difficoltà e tanti cavilli, della struttura. Nei giorni scorsi, e suona come una beffa, il Comune ha, fra l'altro, intimato la società a togliere i cartelloni pubblicitari posti nel muro di cinta esterno dello stadio, adducendo motivazioni discutibilissime e che appaiono pretestuose, minando di fatto la possibilità di potere continuare ad usufruire di introiti da sponsorizzazione che costituiscono linfa vitale per la casse societarie. Ma ciò che mi ha colpito, in negativo, è il sentimento di distacco da parte della città nei confronti della squadra, visto che in queste due stagioni calcistiche, l'Esseneto non ha mai avuto il pubblico che una Lega Pro merita, al contrario, e questo è un controsenso, della militanza nelle serie dilettanti, quando di spettatori sugli spalti se ne registravano molti di più. Desidero rimarcare che il mio ruolo è stato ed è solo quello di sostegno economico, cosa che non ho mai fatto mancare, ad oggi il mio apporto finanziario è stato di 1.300.000 euro, evitando il pericolo di penalizzazioni da parte della Lega. La scorsa settimana io ed Alessi abbiamo pagato di tasca nostra lo stipendio ai giocatori, una volta constatato che la cassa sociale era vuota, per non incorrere nelle sanzioni federali".


Una esternazione che segue quella del presidente Silvio Alessi (nella foto) nel post-derby col Messina: "Forse questa sarà la mia ultima conferenza stampa da presidente. Valuterò in settimana le dimissioni. Devo purtroppo costatare che le uniche persone che tengono a questa società si chiamano Silvio Alessi e Peppino Tirri visto che il presidente Giavarini, già da un po' di tempo, ha mollato nonostante ci sentiamo quotidianamente. Ho creato questo giocatolo in Eccellenza e l'ho portato in Lega Pro con enormi sacrifici, ma non vedo nell'ambiente un minimo di gratitudine nei miei confronti. Ho avuto diversi compagni di viaggio in questi anni e tutti hanno mollato quando c'era da mettere mani alla tasca. La società comunque è sana e ha pagato stipendi e contributi. Non lascerò la squadra alla sbando, ma da solo non posso farmi carico di questa società".
Fatto sta che l'ambiente è in fermento e la tifoseria non ha mancato di apporre all'Esseneto striscioni di contestazione nei confronti del club. Dal punto di vista tecnico, il trainer Lello Di Napoli continua a godere della massima fiducia da parte della società. Ma adesso, dopo il disimpegno di Giavarini, è necessario trovare risorse per far sì che il club venga messo in sicurezza e non corra rischi anche per l'immediato futuro. Ballano cifre importanti per garantire la sussistenza dell'Akragas e non è escluso che lo stesso amministratore delegato Peppino Tirri decida di continuare il proprio percorso in seno al Gigante in maniera ancora più fattiva dopo essersi impegnato in prima persona al fianco dello stesso Alessi a tutela del club. Solo voci ed indiscrezioni, tuttavia, che per ora non hanno nulla di concreto. In attesa di una svolta che mai come ora serve come il pane.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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