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Verona, 10 anni dopo è di nuovo Toni-Pazzini. Il cerchio si potrebbe chiudere

di Ivan Cardia
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© foto di Federico De Luca

Luca Toni e Giampaolo Pazzini, di nuovo insieme: la prima volta, a dirla tutta, non era andata poi così bene, soprattutto per il più giovane della strana coppia, Giampaolo da Pescia, 31 anni compiuti due settimane fa, ma 21 ancora da compiere quando arrivò nel gennaio 2005 alla Fiorentina. Nomea da predestinato, ebbe sei mesi per convincere i viola a puntare senza riserve su di lui, ma ben presto si ritrovò davanti un gigante, in tutti i sensi: Luca da Pavullo nel Frignano, appunto, che lo raggiunse in Toscana nell'estate del 2005, fresco ventottenne, per lasciargli scampoli di gloria. 31 gol in 38 partite di Serie A nel 2005-2006 per Toni, che a luglio avrebbe poi vinto il Mondiale con l'Italia, 5 reti in 27 presenze per Pazzini, più riserva che partner d'attacco dell'ariete ex Palermo, nonostante i rapporti tra i due siano a dir poco ottimi. Stessa musica, grossomodo, nella stagione successiva: Toni, complice qualche problema fisico, si ferma a 29 presenze nel massimo campionato, ma i gol sono comunque 16, mentre Pazzini aumenta la propria quota di reti, arrivando a 7, ma perde altro spazio fermandosi a 24 partite disputate.

Due anni insieme, poi la separazione: Toni vola a Monaco di Baviera, dove realizza caterve di gol con la maglia del Bayern, Pazzini aspetta un anno e mezzo (10 gol in 43 partite nel complesso) per chiudere un amore mai davvero sbocciato e legarsi alla Sampdoria, dove si guadagnerà le chiamate delle milanesi, Inter prima e Milan poi. Con risultati alterni, ma molto spesso in doppia cifra, a differenza, nel capovolgimento tipico del gioco dei ruoli, di Toni, che dopo i due anni e mezzo al Bayern ha vagato per Roma, Genoa, Juventus e persino Dubai prima di tornare alla Fiorentina, primo atto della sua sorprendente rinascita. Completata in quel di Verona, ma ormai siamo alla storia recente: nel 2013 l'Hellas chiama e Toni risponde. Tutti ipotizzano un ruolo da chioccia per i tanti giovani in una squadra neopromossa, i risultati sono ben diversi: 20 gol in 34 partite di A nella prima stagione, addirittura 22 in 38 nell'ultima da poco conclusa, ove gioca sempre e diventa il più anziano a potersi fregiare del titolo di capocannoniere del campionato.

Adesso, la strana coppia si è riunita in quel di Verona: difficile immaginare che si possano replicare le dinamiche già viste nell'esperienza in viola, perché le età sono ben diverse e Pazzini, convinto proprio da Toni a sposare la causa dei rossoblu, non avrebbe accettato di nuovo un ruolo da comprimario. Andrea Mandorlini ha parlato di compatibilità fra i due: anche qui qualche dubbio resta, perché le fortune recenti del Verona sono andate di pari passo col 4-3-3 e non è detto che la squadra sia davvero pronta a cambiare modulo, ammesso e non concesso che due bomber di primo livello come questi due siano davvero compatibili. Più verosimile, una sorta di staffetta, alla pari nei primi tempi, con Pazzini sempre più protagonista a campionato in corso, fino a prendere il posto di Toni. Scenario del tutto ipotetico, va bene, ma a distanza di 10 anni il cerchio si potrebbe davvero chiudere.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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