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Spezia, Situm: "Voglio la Serie A con questa maglia"

di Antonio Vitiello
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© foto di Federico Gaetano

Allo Spezia la panchina è lunga, la concorrenza è tanta e in pochi possono vantarsi di avere un posto da titolare fisso in squadra. Mario Situm è uno di questi, e ne ha parlato a TuttoB.com

Ieri sera avete completato la "Remuntada" perfetta. Cosa vi ha dato la forza di crederci fino in fondo?

"Abbiamo fatto una bella partita ieri sera nonostante fosse difficile recuperare lo svantaggio iniziale. Io ho creduto dal primo secondo all'ultimo di potercela fare anche perché questa squadra ha un grandissimo potenziale, la qualità sicuramente non ci manca ed è anche grazie a questa che ci stiamo lasciando alle spalle il periodo di crisi".

Avete approfittato di un punto debole in particolare della Pro Vercelli?

"Prima del match abbiamo studiato la squadra in video e in partita ci siamo affidati a ciò che avevamo visto e alle indicazioni di Bjelica. In più abbiamo valutato la situazione, ci siamo svegliati e ci siamo messi d'impegno per dare una svolta all'andamento della gara".

Hai messo la firma sul gol della svolta, coronando una bellissima prestazione. E' il tuo momento di forma migliore o sono semplicemente le tue qualità?

"Un insieme delle due. Sono in ottima forma e inoltre Bjelica mi fa giocare nel ruolo in cui mi sento più a mio agio, ovvero l'ala sinistra, così ho modo di utilizzare il piede destro e di rendermi più pericoloso nell'uno contro uno. Tuttavia sento di poter fare ancora meglio anche se dobbiamo ricordarci che per quanto la fase realizzativa del singolo sia importante, la cosa che più conta è che la squadra porti a casa i tre punti".

Squadra che sembra aver trovato finalmente il modulo giusto…

"Proprio così. Dopo vari tentativi abbiamo trovato il modulo ideale, il 4-2-3-1 o 4-4-2, ne abbiamo utilizzati anche altri, ma non ci rendevamo pericolosi come con le ultime modifiche. Ora sarà necessario mantenere la concentrazione in modo da ripetere prestazioni come quella di ieri sera".

Insomma ora che avete trovato il giusto equilibrio, credete ufficialmente nella qualificazione?

"Sicuramente, nonostante ci siano ancora tante partite da giocare. Sarà importante mantenere questo livello di gioco, solo così raggiungeremo l'obiettivo".

Sei molto positivo quando parli delle qualità dello Spezia, ma non ci sono aspetti da perfezionare?

"Sì, come in ogni squadra. Il nostro problema risiede nell'età e nella provenienza dei calciatori, disponiamo di un organico molto giovane e in tanti arriviamo da tipi di calcio diversi proprio come noi croati o gli spagnoli. Se riusciremo a conoscerci bene però, diventeremo ancora più uniti e allora potremo affermare di essere una delle tre formazioni più competitive della Serie B. Intanto per comunicare usiamo l'italiano, che per gli ispanofoni è semplice da comprendere nonostante non lo conoscano perfettamente".

L'avere in spogliatoio tuoi connazionali e coetanei aiuta questa "conoscenza"?

"In realtà non guardo tanto chi viene dal mio stesso paese o ha la mia età, solitamente divido i compagni di squadra in 'buoni ' e 'cattivi' giocatori, ma qui per fortuna appartengono tutti alla prima categoria. Includo anche me stesso che in Croazia ho disputato ben 100 partite nella massima serie, qualcuno già dice che sono vecchio".

Col mercato di gennaio sono arrivati anche altri giocatori, come si stanno inserendo nel gruppo?

"Tutti i nuovi arrivati ci stanno dando una grossa mano, specialmente Nenè che è anche già andato in gol. La panchina lunga aumenterà anche il livello di competizione nello spogliatoio, però sappiamo di essere una squadra e per rimanere uniti ognuno deve dare il suo aiuto ed effettivamente è quello che succede, anche da parte di chi il sabato resta in tribuna".

Cosa ti sta dando il calcio italiano? Senti di essere cresciuto?

"Decisamente. Questo tipo di calcio è diverso da quello croato, più difficile in quanto più tattico e più impegnativo dal punto di vista atletico. Qui ho imparato a curare maggiormente la fase difensiva, l'aspetto fisico e delle tempistiche".

Intanto la Nazionale Croata sta crescendo tanto e sta sfornando talenti che, come nel tuo caso, sono cresciuti in Under 18, 19 e 21 e in club esteri. Sogni la convocazione di Kovač?

"Un giorno credo che la convocazione arriverà. Il Mister mi conosce, sa che sono cresciuto con la maglia della Croazia e penso che anche se dovessimo essere promossi in Serie A mi chiamerebbe in squadra".

A proposito di paese natio, sei arrivato in prestito dalla Dinamo Zagabria, pensi di tornare a casa a fine stagione?

"Vedremo cosa succederà, tra 4 mesi valuteremo il da farsi. Io però in Italia sto benissimo: amo questa città, la società, i compagni i tifosi. Mi piacerebbe dare di più, restare e magari conquistare la Serie A con lo Spezia o con un'altra squadra in futuro, chissà…"

Torniamo al presente. Come vi state preparando al match contro il Catania?

"Naturalmente andremo in Sicilia per vincere, però non possiamo essere sicuri di niente perché in Serie B anche l'ultima può vincere con la capolista. L'unico modo per spuntarla sarà ripetere la prestazione della gara di ieri sera".

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