Spensieratezza contro trasformismo: la chiave per conquistare il vertice
Lo scontro di questa sera tra Napoli ed Inter racconterà l'impatto tra due maniere diverse di intendere la lotta al vertice. Quella spensierata di Maurizio Sarri e quella decisamente più calcolatrice di Roberto Mancini. Il primo fa veleggiare i suoi sulle ali dell'entusiasmo: dopo alcune settimane di apprendistato ha trovato la chiave tattica per inibire l'avversario ed esaltare le caratteristiche dei propri interpreti decidendo di riproporla a prescindere dalle caratteristiche di chi ha di fronte. L'obiettivo è stato piuttosto quello di perfezionare i propri meccanismi dino a renderli assolutamente letali: riprova ne siano le sole due reti subite nelle ultime 10 partite oltre alla sensazione che una volta sceso in campo, il Napoli non possa far altro che vincere.
Trasformismo è invece la parola d'ordine dell'Inter e di Roberto Mancini.
Squadra camaleontica, arcigna e provinciale contro le big; tecnica e a tratti anche godibile contro le piccole come lasciato intendere nella goleada contro il Frosinone. Esaltazione del singolo attraverso il collettivo da una parte contro organizzazione a sostegno della ragion di stato dall'altra. Due modi diversi di intendere lo stesso obiettivo: raggiungere il vertice e mantenerlo, possibilmente fino alla fine.