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Sottil: "Torino leggermente favorito su un Genoa che non va sottovalutato"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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© foto di Federico De Luca

Andrea Sottil, attualmente allenatore del Siracusa ma cresciuto calcisticamente nel Torino, è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it per la gara contro il Genoa, una delle sue ex società.

Il Toro deve voltare pagina dopo la sconfitta con la Lazio e il Grifone con dieci punti conquistati in nove partite ha un andamento sotto le aspettative. Che partita sarà fra granata e rossoblù?
"Sicuramente tosta e di grande intensità. Da una parte il Genoa deve risalire la classifica: conoscendo Gasperini e il suo modo d'interpretare il calcio e la piazza - esigente e che non ci sta a perdere - questi due giorni di preparazione alla partita saranno stati all'insegna della carica emotiva e motivazionale da parte del mister e di tutto l'ambiente genoano. Dall'altra parte c'è un Toro che sta facendo benissimo, anche se con la Lazio la gara è andata male, ma ha perso con una signora squadra, guidata da un bravissimo allenatore come Pioli. Chiaramente quando si perde si deve analizzare cosa non è andato per il verso giusto, ma un grandissimo allenatore come Ventura, che io ho avito quando giocavo, sa cosa fare per correggere gli errori, però va dato merito agli avversari di ottima caratura come sono i giocatori biancocelesti. Stiamo parlando comunque di due belle realtà consolidate da anni e di rande tradizione come sono Torino e Genoa, quindi io mi aspetto una bella partita".

Il Torino ha la caratteristica di mettersi nella propria metà campo e attendere di ripartite in contropiede, questa è una tattica valida anche per avversari come il Genoa che è alla portata oppure i granata devono subito attaccare visto che giocano in casa?
"Ventura si difende in questo modo e non ama mandare le sue squadre a prendere gli avversari alti. Io ho visto giocare il Torino in B e in A, quando non lavoravo e lo seguivo, e anche adesso appena posso lo guardo in televisione e ha un modo di difendersi d'attesa quindi preferisce fare densità nella propria metà campo senza aggredire l'avversario alto e attaccare con il contropiede o con le ripartenze. Questa sera avrà di fronte una squadra che agisce in modo opposto, Gasperini ha un concetto di calcio completamente diverso e conosce solo il calcio in avanti e di conseguenza il Genoa sarà molto aggressivo che proverà ad andare a prendere il Toro. Mi aspetto un tale atteggiamento dal Genoa perché Gasperini di solito fa così, anche se gioca in trasferta poiché è una sua precisa identità, quindi il Toro dovrà stare molto attento a uscire dal pressing e attaccare la profondità. Il Genoa quando attacca arriva forte, è organizzato e ha giocatori predisposti a questo tipo di gioco. Sarà una partita interessante dal punto di vista tattico".

Ventura ha finora utilizzato Quagliarella come attaccante principale e ultimamente ha alternato al suo fianco Belotti e Maxi Lopez. Questi giocatori hanno caratteristiche diverse quali soluzioni potrà trovare il mister per rendere il Torino in zona gol più incisivo di quanto si è visto con la Lazio?
"Il Toro è una squadra di ottima caratura soprattutto nel reparto avanzato. Ventura vive il quotidiano, studia gli avversari conosce le caratteristiche del Genoa e dei suoi difensori e sa lui quali attaccanti è meglio utilizzare. Da allenatore mi sembra che Quagliarella e Belotti abbiano caratteristiche un pochettino simili nei movimenti, anche se Quagliarella è bravo a fare la prima punta. Vedo più completa la coppia formata da Maxi Lopez e Quagliarella essendoci la rapidità e l'attacco della profondità di Fabio, che è uno dei più forti e bravi in Italia a fare i tagli e a tirare in diagonale, lo dico perché l'ho marcato, e Maxi Lopez invece è il classico centravanti di riferimento importante, l'uomo d'area, per le verticalizzazioni del Torino. Non solo però per le verticalizzazioni, ma anche perché con il 3-5-2 c'è un grande sviluppo con gli esterni e nei cross dal fondo e Maxi Lopez si fa trovare pronto al gioco aereo e intorno a lui Quagliarella può muoversi con una certa facilità. Belotti è assolutamente un calciatore di grande livello che si sta integrando bene, però io vedo come coppia d'attacco quella formata da Quagliarella e Maxi Lopez, soprattutto perché si tratta di una gara casalinga dove il Toro dovrà cercare di fare la partita e magari per uscire dal pressing dovrà anche alzare la palla".

Il Genoa ha palesi difficoltà a segnare e i sette gol realizzati in otto partite la dicono lunga. Un vantaggio per il Torino che ha fatto infuriare Ventura per i tre gol presi, soprattutto il secondo, dalla Lazio?
"Bisogna sempre parlare di collettivo quando ci sono problemi, è facile dire che se si subiscono gol la colpa è della difesa e del portiere e se non si segna degli attaccanti. Si deve vedere se gli attaccanti sono messi nella condizione di segnare, la punta non può dribblare da solo tutti tirare e mandare la palla in rete o inventarsi sempre il grande colpo alle volte accade, ma spesso ha bisogno del collettivo, della costruzione dell'azione da dietro e dello sviluppo offensivo di tutta la squadra per poi essere il terminale che segna. Gasperini è un bravissimo allenatore, forse uno dei migliori che ci sono in Italia, soprattutto nel gioco in verticale e ha sempre fatto partecipare tanti giocatori alla manovra offensiva. Di solito utilizza il 3-4-3 con grande partecipazione degli esterni e con inserimenti dei centrocampisti, quindi il Toro dovrà stare molto attento, anche se finora i gol del Genoa non sono numericamente straordinari. Secondo me il Genoa ha un grande collettivo, è in un momento non brillantissimo, però di solito le squadre di Gasperini sanno attaccare bene e coralmente".

Faccia un pronostico.
"Mah, è difficile. Penso sia in leggero vantaggio il Toro semplicemente perché gioca in casa e viene da una brutta sconfitta e davanti al proprio pubblico sicuramente avrà un cambio di marcia spinto anche dalla grande passione dei tifosi. Non sottovaluterei assolutamente il Genoa e Ventura non lo farà perché negli spazi e nelle verticalizzazioni la squadra di Gasperini può essere letale".
Cambiando argomento e parlando del Siracusa, siete terzi in classifica nel vostro girone e avete disputato una gara in meno rispetto ad altre squadre. Soddisfatto dell'avvio di stagione?
"Dopo quattro anni di Lega Pro ho fatto una scelta di lavoro e di progetto con il Siracusa in serie D. Sono tornato dove avevo vinto un campionato di C 1, ho preso la squadra che aveva un punto e abbiamo fatto cinque vittorie e un pareggio, Siamo contenti, la strada è lunga e il campionato è duro, ma diciamo che siamo sulla strada buona. Ci tengo a dire che ho accettato questa nuova avventura per il piacere di tornare a lavorare con il direttore sportivo Antonello Laneri che, secondo me, è il valore aggiunto di questo progetto voluto dalla famiglia Cutrufo che dopo anni, purtroppo di mancanza di calcio vero, a Siracusa hanno riportato l'entusiasmo".

Quale obiettivo stagionale vi siete posti?
"L'idea è di vincere il campionato e tentare di tornare in Lega Pro. La squadra è molto competitiva e c'è la possibilità a dicembre quando riaprirà il calciomercato, per i dilettanti non è a gennaio, di fare nuovi innesti se ce ne sarà bisogno".

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