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Sinisa, occhio che finisci anche tu nel frullatore. Roma show: un difensore e sei da scudetto. Zenga, vota Antonio vota Antonio! E De Laurentiis scopre gli altarini...

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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© foto di Federico De Luca

Questa notte cadono le stelle e avremo tutti la testa puntata verso il cielo. C'è chi ha l'età giusta per sognare e con il silenzio del mare e il buio della spiaggia aspetta la stellina per esprimere un desiderio. Ci sono le persone normali che esprimono desideri normali: la fortuna sul lavoro, un nuovo amore dopo la delusione o la salute per i propri cari. Poi ci sono gli sfigati. Quelli che sognano il 6 al superenalotto, la Ferrari da grande e la donna più bella del paese. Ci sono anche i "malati" di calcio che stanotte chiederanno al cielo Ibra al Milan, un nuovo centrocampista per la Juventus e lo scudetto per Roma e Napoli. Mihajlovic, invece, guarderà al cielo e l'unica stella che gli potrà venire in mente è quella di Paolo Villaggio: "Io speriamo che me la cavo". Al posto dei bambini di Arzano che cercano, invano, un rotolo di carta igienica ci sono i calciatori del Milan che, finora, non hanno dato le giuste garanzie a Sinisa. Berlusconi, da Villa Certosa, per ora tace e ogni tanto mugugna. Peggio di Inzaghi non è possibile fare e mentre Pippo giustamente gufa il Milan e festeggia al Rigatoni di Formentera, Sinisa starà pensando "Ma chi me l'ha fatto fare". Romagnoli è una scommessa del Mister. Se non sarà il nuovo Thiago Silva, Mihajlovic dovrà dare delle spiegazioni. Perché ha voluto solo lui e sempre lui e perché a Galliani hanno pignorato la casa, nella traversa di Via Manzoni, per portare Romagnoli in rossonero.
E' follia spendere circa 50 milioni per Romagnoli e Bertolacci. Su Bacca e Adriano ci siamo, 6 milioni in più o in meno non cambiano la vita del club, ma 50 milioni per un ex doriano e un ex genoano sono troppi. Il Milan non ha problemi di soldi, semplicemente ha un problema su come li investe. Parametri zero con contratti pluriennali e milionari, ora giovani di belle speranze pagati come fossero top player. C'è qualcosa che non torna. E un settore giovanile che non porta, con costanza, da troppo tempo un proprio ragazzo in prima squadra come pilastro del club. Galliani ha finanziato il mercato di Sabatini. Il Milan ha regalato Salah e Dzeko alla Roma, perché tra Romagnoli e Bertolacci, Walter Sabatini è andato a cena da Cipriani a Montecarlo con la carta di credito di Adriano. La Roma, in passato, ha sbagliato tanto e ha strapagato giocatori forti ma non campioni come Iturbe. Abbiamo, spesso, massacrato Sabatini ma questa estate ci sta piacendo. Colpi giusti al prezzo giusto, anticipando la concorrenza e vendendo bene. Perché dobbiamo finirla di far credere alla gente che un vero Direttore Sportivo è quello che acquista. Un bravo Ds è quello capace di vendere, a prezzi alti, e di autofinanziarsi il mercato. Sabatini sta imparando la lezione e ne esce vincitore assoluto da questi mesi estivi. Romagnoli e Bertolacci via per quasi 50 milioni per due calciatori che nella Roma non hanno mai lasciato il segno e sono stati solo giovani di passaggio, per poi presentarsi con Dzeko e Salah. E' stato anche fortunato, perché Gervinho era stato ceduto e invece Gervinho sarà una rivelazione. Lo scorso anno ha pagato dazio soprattutto per colpa della Coppa d'Africa. Questa'anno potrà essere devastante. Un difensore, solo un difensore, e la Roma potrà lottare per lo scudetto. A patto che la piazza non pressi troppo il gruppo e che Garcia non si inventi nulla. Deve solo guidare una macchina, non deve provare a fare il pilota; farebbe danni come lo scorso anno. Non imiti Mourinho e pensi a fare l'allenatore "normale". E' Garcia il vero problema di Sabatini e se, lo scorso anno, avesse colto la palla al balzo avrebbe potuto fare bingo con un sostituto. Un Mazzarri avrebbe fatto molto comodo a questa Roma. L'allenatore toscano ha dimostrato a Napoli che si può fare quello che Benitez non ha fatto e che all'Inter il problema non era lui, anzi...
Cassano è tornato! Lo avevamo annunciato una sera di luglio su Sportitalia, alle 23.02. L'Avvocato Bozzo aveva appena raggiunto l'accordo con Osti e Ferrero. Dopo 10 minuti dalla nostra notizia, gli insulti e gli improperi. "Non è possibile". "E' una caxxata"... Cassata! Zenga è impazzito. Ha alzato la voce con la stessa autorità di un allenatore che, prima della Samp, aveva vinto due scudetti, una Champions League e un mondiale per club. Aveva puntato i piedi, si era pronti allo strappo e si parlava già di "O lui o io".

No Walter, se vuoi insieme. Altrimenti, se proprio dobbiamo decidere, LUI! Ha preso 4 schiaffi europei e il caratteraccio di Walter è venuto meno. Inghiottito dai primi risultati del campo. Quanto durerà Zenga? Forse fino a novembre. Per il momento non parla, altrimenti dovrebbe prenotare un altro volo per Dubai. La sua è stata una figuraccia e vorrei nascondermi nell'armadietto di Cassano per spiare il primo colloquio tra i due. Zenga: "Antonio, guarda che io ho sempre pensato che tu fossi un valore aggiunto. Ma non volevo distrarre la squadra dal preliminare di Europa League, quindi, ho dovuto fare quelle dichiarazioni. Se stai bene e sei in forma tu ci potrai dare una grande mano". Cassano a Zenga. "Tranquillo Mister, sei un grande. Voglio vincere tutto. Andiamoci a riprendere l'Europa". Ah, se quell'armadietto potesse parlare. Da questa trattativa ci sono due vincitori. Il primo è l'Avvocato Bozzo che ha condotto magistralmente la trattativa. Non è andato mai allo scontro pubblico con Zenga, da esperto ha mosso i fili giusti al momento giusto solo per il bene di Antonio. E' l'ennesima dimostrazione che un calciatore se decide di andare con Bozzo, ottiene risultati e soldi. Champagne, con le bollicine grazie. L'altro vincitore è Carlo Osti. Perché il mercato lo fanno Presidenti e Direttori, non l'allenatore. Lui ha lavorato sotto traccia e non ha mai messo in discussione, privatamente, la trattativa Cassano. Si doveva fare e si è fatta. Punto. Le chiacchiere e le ragnatele le lasciamo ad altri.
In chiusura Napoli. Che bello è... quando il tempo diventa galantuomo. Per anni ti becchi gli insulti dei tifosi da tastiera, poi invece le trattative di mercato vanno in un certo modo e anche le storie finiscono come un film del quale già conosci il finale. In sala ti insultano perché a voce alta hai detto "guarda che alla fine quello muore". Dalla fila dietro "ma stai zitto che non capisci nulla, continua a mangiare i pop corn". Sono due anni che scriviamo che il problema di Benitez, uno dei tanti, era la scarsa preparazione atletica. Il Napoli lavorava poco e male. I tifosi del Napoli hanno questo grande pregio/difetto: quando c'è un proprio tesserato attaccato da un giornalista lo difendono alla morte. Su Benitez mi scrissero che ero anti-napoletano e dovevo tacere. Vi dico una cosa: a me quest'anno il Napoli piace, come progetto, e tiferò per gli azzurri. In passato tra Benitez e Bigon mi veniva da piangere e non ho tifato per quel Napoli. De Laurentiis adesso scopre gli altarini. "Finalmente vedo a Castelvolturno doppie sedute di allenamento e tanto sudore. Mancava dai tempi di Mazzarri". Lo ha detto il Presidente. Evviva! Benitez a Napoli era venuto in vacanza, non aveva fame (sportiva) per il resto aveva eccome fame e si era appoggiato a Bigon che senza il cognome che porta nel calcio non lo avrebbero fatto entrare neanche dalla porta d'emergenza. Benitez faceva lavorare pochissimo e i risultati si sono visti. W Giuntoli e W Sarri. Arrivare a Napoli senza raccomandazioni deve essere motivo d'orgoglio.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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