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Savoia incontenibile, Aversa Normanna opaca. Focus sul match

di Stefano Sica
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© foto di Federico De Luca

Quarantotto ore dopo la brillante vittoria del Savoia sull'Aversa Normanna, l'ambiente oplontino continua a vivere ore di ansia e di apprensione. Capitan Francesco Scarpa resta o va via? Preoccupazioni più che legittime. Per il Savoia perdere il proprio leader, celebrato peraltro da Aldo Papagni nell'immediato dopo gara, sarebbe doloroso, quasi fatale. Anche se inevitabile per la scelta di spending review che il club sta portando avanti. Insomma, si sfoglia la margherita ed è un rompicapo. Ma le indiscrezioni filtrate anche nella serata di ieri parlano oramai di un accordo virtualmente raggiunto tra l'entourage del fantasista e la Salernitana. Intesa solo da formalizzare. Proprio Scarpa era stato il trascinatore dei Bianchi nel successo contro i normanni. Tanta corsa e qualità, come suo solito, sacrificio a gogò ed accelerazioni sempre fulminanti. Più in generale, si è visto un Savoia diverso da quello dei primi 75 minuti con la Vigor Lamezia. Che si è fatto apprezzare per compattezza e furore agonistico. Non a caso Papagni ha parlato di una squadra che, a partire dall'ultimo quarto d'ora con i biancoverdi, continua nel suo processo di crescita costante. Già una settimana prima, gli oplontini avevano tenuto testa con dignità al Benevento, uscendo sconfitti dal Vigorito forse immeritatamente. Con l'Aversa Normanna il Savoia ha replicato una gara di grande intensità, giovandosi di alcune scelte di Papagni che si sono rivelate azzeccate. Intanto la rivisitazione dell'assetto difensivo, dove Verruschi (nella foto) ha trovato posto al centro del reparto nel 3-4-3 del tecnico barese. L'ex Pontedera, al di là della fiondata con cui ha steso i granata, ha sfoderato una prestazione da urlo. Lui che mai era stato impiegato in quella posizione ma sempre sulla fascia le volte in cui era stato chiamato in causa. Tutto il pacchetto arretrato inoltre ha mostrato grande solidità, compreso l'inossidabile Rinaldi e il nuovo arrivato Riccio, sempre attenti e concentrati. Positiva anche la performance di Sanseverino da centrale di centrocampo, conferme incoraggianti per Saric e discreto il primo impatto di Ferrante, che ha corso e lottato fin quando è stato in campo. In sostanza, è palpabile la serenità con cui questo Savoia 2.0 interpreta le gare senza concedersi ad angosce o rilassamenti.

Ed anche questa ritrovata tranquillità è merito di Papagni, il cui bottino è più che soddisfacente (sette punti in quattro gare). Ma è chiaro che senza Scarpa, il Savoia rischia di non essere più lo stesso. Perché sarà dura per i Bianchi perdere un elemento che coniuga classe cristallina a leadership. Tuttavia, se il capitano è sul piede di partenza, c'è un altro leader che resta fortunatamente al suo posto. Senza pericoli di scossoni. Potrà essere infatti Raffaele Gragnaniello la vera guida di questo Savoia giovane ed ambizioso. Anche venerdì il numero uno di Papagni si è superato con due interventi maestosi, uno proprio in chiusura su Mangiacasale. Non è una novità, però. Le sue prestazioni commuovono così come la squadra si abbevera alla sua esperienza. E l'Aversa Normanna? Un passo indietro rispetto a quella che avevamo visto con Casertana e Salernitana. Gradevoli nella fasi iniziali del derby i normanni (in quel momento è maturato il primo niet di Gragnaniello al duo Mosciaro-Sassano), i quali si sono poi evaporati strada facendo. Inefficace il possesso palla della ripresa, col Savoia che aveva arretrato il proprio baricentro, tardiva la reazione finale che stava portando al pari (si era già nel recupero). Necessaria ma improduttiva la mossa di Marra a metà secondo tempo, quando l'ingresso di un attaccante esterno (Cicerelli) per una mezz'ala (Castellano) avrebbe dovuto conferire ai granata una maggiore pericolosità in fase offensiva. Tuttavia anche a trazione anteriore (quattro attaccanti più l'inventiva di Sassano che aveva già iniziato da esterno nel 4-3-3), l'Aversa Normanna si è palesata assai sterile. Sono mancati in pratica ordine e personalità. E oramai la classifica inizia ad allungarsi paurosamente. Sarà anche per questa ragione che Marra ha ammesso candidamente che occorre guardarsi alle spalle. Pensando ai play-out come un'opportunità e non una bestemmia.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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