Pogba, nuova linea di demarcazione degli sceicchi
Chissà che alla fine non si possa concludere uno scambio fra Cavani e Paul Pogba. Ma, per il Paris Saint Germain, è tempo di tirare fuori il portafogli, per l'ennesima volta negli ultimi anni. Perché il centrocampo è il reparto meno attrezzato per i capitolini, e le assenze di Thiago Motta e Marco Verratti si sono fatte sentire, e molto, nella penultima partita di Champions contro il Barça. Forse i blaugrana sono ancora troppo più forti rispetto ai campioni di Francia, ma qualche innesto di pura qualità potrebbe cambiare le sorti della sfida nei prossimi anni. Va da sé che Paul Pogba, nuovo Vieira, sia il primissimo indiziato per vestire la maglia del PSG: d'altro canto è francese, simbolo di una Francia cosmopolita - che sta vivendo un momento difficile dopo gli attentati di Charlie Hebdo - e nuova, il simbolo della Nazionale che verrà.
Al Khelaifi, infine, è uscito allo scoperto. Già un anno fa avrebbe voluto Pogba, ma poi decise di non spendere 60 milioni per il centrocampista, preferendo David Luiz. Visto come si è fatto buggerare da Suarez, non proprio un grande acquisto. 50 milioni e qualche mugugno di troppo perché il brasiliano è stato più volte usato davanti alla difesa.
Il ruolo di Pogba, che sarebbe dominante in un campionato francese che è sì in crescita, ma che rimane leggermente dietro la Serie A. Pogba sarebbe l'uomo copertina più di Thiago Silva e Ibrahimovic, perché francese, e futuro capitano del PSG. E poi, con Verratti, formerebbe una diga difficilmente penetrabile, al contrario di quanto successo nell'ultimo periodo.
Quello che appare certo è che Pogba assomiglia tanto alla linea da varcare, per gli sceicchi, per diventare grandi. Cavani, l'acquisto più costoso, è arrivato per 63 milioni di euro. Cifra che non basterebbe, attualmente, per il centrocampista della Juventus. Per un mucchio di ragioni: con il suo approdo diventerebbe certamente il giocatore più pagato della storia dei capitolini. E, probabilmente, darebbe nuova linfa alle proprie ambizioni, frustrate dal fair play finanziario nella scorsa estate.