Pogba, come scegliere di che morte morire
Sembra già tutto fatto, e non da ieri. Al di là delle smentite di facciata, il Barça vuole Paul Pogba, la Juventus vorrebbe monetizzare subito ma non privarsene del tutto, il blocco di mercato imposto dalla UEFA diventa opportunità invece che intralcio. Insomma, nel summit di ieri bianconeri e blaugrana hanno gettato le basi per il futuro, in divenire, del centrocampista francese. Tutt'altra che fatta, diversamente da quanto riportato da alcuni giornali spagnoli nei giorni scorsi, ma progressivi passi in avanti. Senonché il banco viene fatto saltare dalla UEFA stessa perché, dopo aver confermato le due finestre trasferimenti senza acquisti del Barça, ha deciso di revocare i limiti del fair play finanziario al Paris Saint Germain. Potrà sfondare i 60 milioni di euro per l'acquisto di un giocatore - certo, se la scelta poi cade su David Luiz c'è un problema - e puntare diritto su Pogba, da tempo stimato dai capitolini: perché francese, giovane, e può diventare l'uomo simbolo dei prossimi dieci anni di PSG, ancor più di Ibrahimovic nelle ultime stagioni.
Gli 80 milioni prospettati da Marotta saranno sbriciolati, perché quando i parigini vogliono un giocatore non hanno bisogno di chiedere il cartellino, acquistano direttamente. Come Thiago Silva e Ibrahimovic. Oppure i Lavezzi, i Pastore e i Marquinhos.
Così Pogba rimane vicino, vicinissimo al trasferimento al Barça, comunque con un anno di anticipo (o di ritardo, seguendo la visione del transalpino). Però le novità sono attese anche nei prossimi giorni, se non ore. I colpi di scena in questo calciomercato stanno facendo da padroni, quasi a sottolineare come non ci sia sempre un'unica strada, ma tante e che portano tutte alla stessa cessione: quella di Pogba, con la Juve che potrà decidere di che morte morire dopo la cessione di Pirlo.