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Patrizio Sala: "Ben venga il 6° posto, ma il Toro valorizzi i suoi giovani"

di Elena Rossin
Fonte: TorinoGranata.it
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Patrizio Sala è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sala ha indossato la maglia del Torino dal 1975 al 1981. Attualmente è un allenatore della scuola individuale di calcio Personal Soccer Academy (www.personalsocceracademy.eu). Con lui abbiamo parlato delle potenzialità della squadra granata.

Il Torino ha come traguardo tornare in Europa League, lei come vede questa rincorsa al sesto posto?
"In tutta sincerità il Toro ha già disputato un grande campionato e se arriverà a piazzarsi per disputare l'Europa League della prossima stagione tanto di guadagnato e meglio per tutti, ma la cosa più importante è che a dieci giornate dalla fine è già salvo. Il Toro deve sempre migliorare quanto ha fatto nella stagione precedente, però con i tempi che corrono è giusto essere soddisfatti per quanto fatto in questa sia in campionato sia in Europa League. Restare in serie A è già tanta roba, ritornare subito in Europa meglio ancora, che discorsi! Ma lo ripeto: sono contento per quello che ha già fatto".

Complice la sosta per gli impegni della Nazionale e il fatto che in questo periodo tutti i club cominciano a guardarsi intorno sono ritornate le voci sul possibile addio a giugno di Darmian e Peres. Ci perderebbe il Torino da cessioni di questo livello?
"Il Toro dovrà vivere di queste cessioni eccellenti cercando di migliorare l'organico a fronte di vendite di giocatori importanti perché non ha una struttura e una capacità economica per trattenere i migliori, a meno che non riesca ad arrivare a disputare la Champions e allora con gli introiti che ne deriverebbero potrebbe cambiare strategia di mercato. Il percorso che deve compiere una società come il Torino e le ambizioni che devono avere tutti nell'ambiente granata sono legate purtroppo a un patrimonio economico di un certo tipo e questo incide e se si devono effettuare delle cessioni eccellenti va bene, va accettato. La cosa più importate è che ci sia un'idea di gioco e c'è e con Ventura o con un altro allenatore va bene lo stesso, perché Ventura con quello che ha fatto in questi quasi quattro anni ha messo basi importanti per dare continuità alla squadra e anche alla società. Questo è il valore aggiunto di questi anni ed è un buon punto di partenza per il futuro al di là che ci sia o non ci sia Darmian o qualunque altro giocatore. C'è un'idea di calcio precisa e la capacità di scegliere giocatori adatti a portarla avanti".

I tifosi si sono bene abituati alle partite d'Europa League e doverci di nuovo rinunciare sarebbe una delusione e tornerebbero a domandarsi quanto si dovrà attendere per tornare a vivere il calcio internazionale?
"Il calcio è così: non c'è mai un limite alla soddisfazione. I tifosi del Toro devono vivere il Torino con la passionalità che li contraddistingue, ma con la consapevolezza che stare in Serie A è un grande vantaggio, poi se ci saranno anche l'Europa League e persino la Champions tutto di guadagnato. Fondamentalmente il Toro deve vivere la serie A come sta facendo senza patemi al di là che parta bene o male la stagione perché poi cambiando continuamente giocatori e adattando il modo di stare in campo si hanno problematiche legare all'inserimento dei nuovi. Anche la scorsa estate erano cambiati tanti giocatori e pur con un avvio tra alti e bassi a lungo termine non ha inciso più di tanto, non per nulla oggi la squadra ha sei punti in più rispetto all'anno scorso a dieci giornate dalla fine del campionato. Quando una squadra ha un'idea di gioco e un'identità i risultati arrivano".

Ci vogliono quindi tanta calma e pazienza.
"Sì tanta calma e non dimentichiamoci dove era finito il Torino quattro stagioni fa. Questo ricordo deve essere mantenuto vivo perché il Torino non deve vivere nella sofferenza, prima cosa è salvarsi e oggi con trentanove punti il Torino è salvo poiché se in ventotto partite il Cesena e il Cagliari hanno accumulato ventuno punti nelle prossime dieci è impossibile che ne facciano diciotto. Il tifoso sia contento di questo Toro e vada allo stadio e lo applauda e se arriverà altro sarà fantastico. Magari in questa fase finale del campionato sarebbe bello e utile che venisse fatto giocare in prima squadra qualche ragazzo della Primavera".

Finora il Torino non ha portato ragazzi della Primavera in pianta stabile in prima squadra, al più ne ha piazzato qualcuno, e non tutti provenienti dal proprio settore giovanile, in altre categorie, Verdi a parte che gioca nell'Empoli.
"E'vero, ci sta che qualche ragazzo trovi spazio in altre squadre, ma è una cosa completamente diversa se approda dal settore giovanile alla prima squadra e ci resta. Non so se ci sono dei ragazzi della Primavera che possono già essere titolari in prima squadra, ma se ci fossero allora in queste ultime dieci partite li farei giocare almeno cinque volte così capirei se sono veramente pronti per fare il salto. Oltretutto farli giocare darebbe loro una grande visibilità e di conseguenza se poi venissero ceduti per qualche ragione porterebbero soldi in cassa. Un giocatore di vent'anni che in questa annata disputa gare nel Toro ha un valore aggiunto in sede di calciomercato rispetto a tanti altri suoi coetanei. Io non guarderei tanto all'Europa League, ripeto ben venga il sesto posto, piuttosto lancerei i giovani. Rinunciare a valorizzare dei giovani per puntare al sesto posto e poi magari non ottenerlo sarebbe un danno anche economico, non c'è dubbio. Pensate che grande soddisfazione e guadagno sarebbe l'accoppiata giovani della Primavera in prima squadra e sesto posto?".

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