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Parma, Lucarelli: "Lo scorso anno che soddisfazione battere la Juve"

di Simone Lorini
Fonte: ParmaLive.com
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© foto di Giovanni Padovani

Ai microfoni di RadioBlaBla, il capitano crociato Alessandro Lucarelli ha parlato dell'inizio di stagione tra i Dilettanti dopo il fallimento del Parma FC e la nascita della nuova società, per merito dell'imprenditoria parmigiana: "E' stata un'annata di inferno quella passata, ma ci siamo rialzati, a dispetto della nostra caduta nei Dilettanti. La salita sarà più lunga e dura del previsto, ma sicuramente torneremo sui palcoscenici che ci competono", la sua promessa in diretta radiofonica.

Come si fa a digerire il dislivello tra A e D: non senti il batticuore?
"Lo stimolo e la concentrazione sono gli stessi, il batticuore non ce l'avevo neanche in Serie A a 38 anni se devo dirti la verità. L'unica cosa è stato mettermi con la testa giusta per fare le cose per bene, altrimenti avrei avuto tutto da perdere a fare questa scelta".

La fedeltà alla maglia deve essere genetica, visto quanto ho letto nel libro di tuo fratello.
"E' l'ottavo anno che sono a Parma, il legame è forte e dopo tutto quello è successo il nostro legame è ancora più rinsaldato. Siamo falliti, siamo morti, ma anche rinati ancora più forti e lo dimostrano gli undicimila di ieri al Tardini: c'era voglia da parte di tutti di cancellare tutte le magagne, che purtroppo nel calcio italiano ci sono ancora. Noi ci siamo ripuliti e indipendentemente dalla categoria, ripartiamo più vivi che mai".

Che esperienza vi ha portato Apolloni, grazie anche all'aiuto di Scala. Vi ha detto qualcosa?
"Ci dà un grande aiuto conoscendo l'ambiente, essendo stato protagonisti per tanti anni come Scala e Minotti qui. Cerca a volte di riportare episodi e conoscenze che ha vissuto nel Parma di Scala. Non era certo un Parma fatto di giocatori famosi, ma una squadra umile che con sacrificio ha raggiunto livelli europei. Sa cosa hanno fatto per raggiungere quegli obiettivi, partendo dal basso".

Tecnicamente, giocare con un modulo preferito in questo momento?
"Stiamo giocando col 4-2-3-1, la base è quella ma se c'è necessità cambiamo anche, avendo una rosa ampia e competitiva. In questo momento però il modulo base è quello".

L'anno scorso, visto l'impegno messo in campo nel finale, tantissimi tifavano Parma:
"Siamo riusciti a portare a termine la stagione nel modo più dignitoso possibile, è la nostra professione e la nostra passione, indipendentemente dal fatto di prendere stipendi o meno. Speravamo che arrivasse qualcuno a salvare il Parma e le decine di posti di lavoro, che purtroppo poi non sono stati salvati. Di pancia, avremmo smesso di giocare a marzo facendo fare una figura pessima alla federazione: con la testa però abbiamo deciso di continuare e alla fine ci siamo tolti anche qualche soddisfazione, battendo la Juventus. Abbiamo finito nel miglior modo possibile una stagione travagliata sotto tutti gli aspetti. Bisogna fare un applauso alla squadra e al mister per aver portato la barca in porto, c'è voluta grande forza".

Due parole su Melli, che ho ascoltato molto amareggiato per l'abbandono della società.
"Sandro è una bandiera a Parma: ha dato il cuore e l'anima per questa società, sia da giocatore che da dirigente. Non c'è stata la possibilità di entrare in società, ma gli hanno promesso che sarà il primo a ritornare a partire dalla Lega Pro, quando la società dovrà essere strutturata con più persone. Il suo è solo un arrivederci, non certo un addio".

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