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Paganese spuntata, Cosenza essenziale. Focus sul match

di Stefano Sica
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Stecca ancora una volta la Paganese in casa. Di nuovo in uno scontro diretto e, peraltro, al termine di una gara anonima e senza emozioni. Clamoroso il passo indietro degli azzurrostellati dal punto di vista del gioco e dell'intensità, nonostante il match col Cosenza rappresentasse una succosa occasione per allontanarsi dalle zone calde della classifica ed alimentare il tesoretto della salvezza diretta. Sta risultando più complicato del previsto per la squadra di Sottil fare pace con la vittoria, assente oramai dalla sfida col Catanzaro del 14 dicembre. Era un'altra epoca. Tutto sommato, però, nelle ultime apparizioni al Torre gli azzurrostellati erano piaciuti per agonismo e spirito di sacrificio. Contro il Cosenza invece sono riemerse paure e tensioni, e una gracile convinzione nel raggiungimento dell'obiettivo dei tre punti. In questo senso, i rossoblù non hanno faticato più di tanto per portarsi il punticino a casa. Atteggiamento attendista, contropiedi e lanci lunghi per l'abilità aerea di Cesca, queste le peculiarità dei silani di scena nel breakfast match. Del resto la priorità era quella di interrompere innanzitutto il lungo digiuno da trasferta, dove il team di Roselli non raccoglieva punti dal 6 dicembre (1-1 a Martina). Poi quattro stop consecutivi. Ne è uscita una gara tatticamente bloccata, con la Paganese che ha provato ad imporre il proprio predominio territoriale, peraltro senza sbocchi efficaci, soltanto nella ripresa, col passaggio dal 4-2-3-1 al consolidato 4-3-3. Non brillante stavolta Aurelio, sia in veste di rifinitore sia come esterno destro col cambio di modulo nel secondo tempo (e il contestuale abbassamento di Baccolo davanti alla difesa). Inefficace anche Russini sull'altra corsia con Girardi spesso fuori dal gioco e senza rifornimenti. Ma più in generale è stato il comportamento della Paganese poco ambizioso e mai determinato.

Scarsa la circolazione della palla e inesistente la ferocia in quei duelli individuali che avrebbero potuto conferire la superiorità numerica agli azzurrostellati. Qualche volta, anzi, la Paganese ha prestato il fianco ad alcune ripartenze del Cosenza, una delle quali non finalizzata colpevolmente da Tortolano nell'unica vera chance rossoblù nella ripresa. Insomma, il gruppo di Sottil fatica ancora a trovare identità e continuità dopo il maquillage invernale che ha portato all'addio di diversi calibri, soprattutto nel reparto offensivo. Il Cosenza, seppur non entusiasmante, ha badato principalmente a non prenderle, puntando su un essenziale 4-4-2 e su una linea difensiva (Serpieri-Ciancio-Tedeschi-Carrieri) sempre attenta e concentrata e che non ha rischiato mai nulla. Roselli, tuttavia, ha provato a dare uno scossone alla gara intuendo l'astenia generale della Paganese. E lo ha fatto con gli ingressi di Tortolano e Calderini per Criaco e De Angelis. Mosse che non hanno apportato sconvolgimenti tattici ma che avrebbero dovuto garantire una maggiore freschezza in attacco. Senza però successo. Stesso discorso, sull'altro versante, per Longo e Bussi, entrati a dare il cambio ad Aurelio e Russini ma incapaci di fare meglio. In definitiva, partita bruttina trascinatasi nelle fasi finali su ritmi lenti e noiosi. E pari sacrosanto. Unico neo della giornata l'aggressione con una bomba carta, da parte di un piccolo nucleo di pseudo tifosi della Paganese, ai danni di alcuni sostenitori del Cosenza che stavano raggiungendo il Torre in pullmino. Nessuno si è fatto male, fortunatamente.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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