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Martina, Ciullo: "L'esonero? Non riesco proprio a spiegarmelo"

di Luca Esposito
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© foto di Ninni Cannella/TuttoLegaPro.com

"Un fulmine a ciel sereno. Questo è stato il mio esonero. Tanto che inizialmente mi era sembrato uno scherzo". Ad affermarlo è l'ex tecnico del Martina Salvatore Ciullo al "Nuovo Quotidiano di Puglia" . Ci ripensa quasi con il sorriso sulle labbra l'allenatore di Taurisano che, a 5 punti dalla permanenza in Lega Pro, si è visto recapitare il ben servito dalla dirigenza itriana. E aggiunge: "Voglio innanzitutto chiarire che questa non è una replica a nessuno, nonostante il direttore generale Petrosino abbia affermato di attendersela dopo gli attacchi delle ultime ore. La mia piuttosto vuole essere un'analisi di quanto fatto e accaduto nei 10 mesi di mia permanenza a Martina. Insomma una sorta di bilancio che avrei voluto tracciare a fine campionato e che sono mio malgrado costretto a tracciare con qualche settimana di anticipo". Per Ciullo la sua permanenza in biancazzurro si può suddividere in step: "Sono arrivato a Martina chiamato da Gerry Palomba, e sono partito in ritiro con soli 7 giocatori. La società si stava muovendo in ritardo nella composizione della squadra perché aveva atteso l'ufficialità del ripescaggio il Lega Pro. La squadra è stata completata il 31 agosto con l'arrivo dell'ultimo elemento". Poi come è proseguita questa avventura? "Il 31 agosto inizia il campionato, o il 'precampionato', qualcuno potrebbe definirlo così. Il nostro direttore generale, per l'acquisizione dei contributi previsti per le squadra che mantenevano il limite di età dei giocatori schierati a 25 anni per 8 giornate, cioè sino alla gara esterna con la Lupa Roma, non conoscendo il regolamento, mi ha fatto giocare l'intero arco delle gare con tanti ragazzi in campo, spesso pregiudicando l'esito delle partite. Solo dopo ci siamo accorti che non era così e abbiamo cominciato ad inserire i senior al momento giusto, e di conseguenza abbiamo cominciato ad acquisire risultati importanti". Come in un racconto visivo Ciullo aggiunge: "Nonostante il budget limitato, il gruppo costruito e messo a mia disposizione è stato sin dalle prime battute un gruppo affiatato che con la compattezza riusciva a superare i tantissimi ostacoli, difficoltà quotidiane sia di natura strutturale che tecnica". Poi però, in quello che da molti è stato definitivo il momento migliore del Martina, a dicembre qualcosa si è rotto irrimediabilmente.

"Dopo le vittoria di Lecce e Paganese, quando ci attendevamo maggiore vicinanza grazie anche ai risultati, la società non ha fatto sentire la sua presenza, neppure con il semplice saluto di buone feste. E del resto era stato ed è stato sempre così. Poca comunicazione, poco dialogo ma certo non per colpa della squadra nè per colpa mia". Dopo qualche momento di inevitabile tensione portata dal calcio mercato di gennaio, proprio nello stesso mese la società decide di far tornare in città la squadra, che fino a quel momento aveva avuto a Putignano il suo quartiere generale. "Si ritorna a Martina Franca - spiega Ciullo - ma solo a parole perché ci si continua ad allenare lontano, a Putignano, con tutti i disagi e i problemi che la situazione ci portava".
Mercato di riparazione: "Sono partiti sette giocatori - afferma Ciullo - e ne sono arrivati tre. E nonostante la rosa ridotta all'osso, da dicembre a marzo eravamo riusciti a fare più punti rispetto alla prima parte del campionato". Insomma mister Ciullo non trova una spiegazione plausibile al suo esonero e, a proposito della questione Montalto e della presunta incapacità del tecnico a gestire un giocatore particolarmente estroso e con un carattere difficile come il bomber siciliano, Ciullo aggiunge: "Io non ho mai difeso né agevolato alcun giocatore, tanto meno Montalto. Ero d'accordo invece per la sua partenza a gennaio, visto anche il suo carattere, ma la società lo ha blindato. Per ora darei la colpa ad altri della gestione di un giocatore tecnicamente bravo ma caratterialmente difficile come Montalto". E poi sempre a proposito della causa del suo esonero Ciullo conclude: "Diciamoci la verità, non sono io che ho dato più importanza del dovuto a Montalto, ma è stata la società stessa, che ha lasciato che il giocatore fosse l'unico attaccante a disposizione, dopo l'infortunio di Magrassi". E infine il tecnico di Taurisano rivolge un ringraziamento ai tifosi e conclude: "Sono soddisfatto del rapporto avuto con la tifoseria che addirittura prima della gara di Lecce ci chiese scusa a nome di tutti per il trattamento che la società ci stava riservando. Loro hanno sempre dimostrato attaccamento alla squadra e alla mia persona. E ora, sia pure a distanza, tiferò con loro per il Martina, affinché l'obiettivo quasi raggiunto si concretizzi presto. Del resto la permanenza in Lega Pro è quasi una realtà. Ancora un piccolo sforzo e il Martina sarà salvo".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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