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LIVE TMW - Marotta: "Tante operazioni non sono uscite. Ripartiamo ora dal -6"

di Giulia Borletto
Dalla sala stampa dello Juventus Stadium
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ore 14.30 - Parola infine dalla sala stampa dello Juventus Stadium a Beppe Marotta. Comincia il direttore parlando. "Mi presento per fare un consuntivo sulla campagna trasferimenti. Mi sembrava giusto".

Soddisfatto? "Diciamo noi, è un'occasione per ringraziare i miei collaboratori. Abbiamo centrato gli obiettivi pensando che: fare meglio della stagione passata è difficile perché significherebbe rivincere tutto compresa la Champions. Avete assistito alle partenze non dettate dalla nostra volontà di 3 giocatori, giocatori insostituibili non solo per il palmares. Pirlo era silenzioso ma attraverso lo sguardo poteva dire tutto. Siamo qui per quello comunque. Rimangono le società, i giocatori passano. Abbiamo allestito un gruppo con particolarità diverse, mescolandoli. Una squadra totalmente giovane non può vincere nessun titolo".

La vicenda Draxler? "Facciamo un consuntivo dopo due sconfitte consecutive e quindi c'è anche una visione molto scettica di quello che è stato fatto. Non alimentiamo la cultura dell'alibi. Partire così presto non è stato facile, per noi il mercato è coinciso con un grande cambiamento tra giocatori in entrata ed uscita. Avevamo bisogno ancora di un periodo di rodaggio, abbiamo questo handicap ma siamo la Juventus e tutti dobbiamo riprenderci. Draxler? Il calcio è ricco di dinamiche mediatiche. Qualche volta non escono invece le notizie, ad esempio ci siamo sentiti più di un mese con De Laurentiis per Hamsik. Il 19 agosto ho parlato di Draxler dicendo che esisteva delle difficoltà nel confrontarsi con lo Schalke, una società misteriosa in cui non si sapeva con chi parlare. Abbiamo fatto operazione con tante società, qui mancava il contatto e ci siamo tirati indietro. La richiesta era sproporzionata, una richiesta non congrua e la volontà del calciatore, perché lui aveva delle perplessità. Mi ha trovato deluso perché nn ho trovato interlocutori. Lui è giovane e questo gruppo lo è già abbastanza e per vincere nel presente si deve riformare il gruppo. I 3 giocatori partiti facevano spogliatoio. E' la prima volta che abbiamo un gruppo così disponibile come possibilità di modulo".

Riparlerete di Hamsik a gennaio? "Abbiamo costruito un gruppo guardando alla progettualità. Sono sicurissima che questo gruppo farà meglio anche nei prossimi anni. L'esperienza l'acquisisci giocando. Quando si parla di anno di transizione lo rimando al mittente. C'è il rischio di un po di appagamento quanto si vince sempre. Abbiamo un gruppo forte e ci dobbiamo considerare così anche quest anno".

Esiste il farplay finanziario? C'è stato quest anno? "Sarebbe un discorso lungo, vengono stabilite leggi ma poi c'è la possibilità di raggirarlo. La sopravvivenza arriva da una società solida, attraverso il rispetto patrimoniale ed economico. Da qui arrivano le partenze e gli arrivi, una società solida non vince sul campo e neanche dietro la scrivania. E' un anno di sacrifici, si sono creati dei buchi, le partenze di Pirlo e Tevez non hanno generato grandi introiti. L'anno prossimo il mercato subirà un incremento di valori del 30-40% perché ho notato che i club inglesi si sono arricchiti con i diritti televisivi e hanno comprato giocatori con prezzi da pazzi fino a ieri, prezzi che oggi vediamo normalissimi. Se Pogba manterrà le performance dell'anno scorso forse vuol dire che non saranno sufficienti 100 milioni per prenderlo".

Sarà ancora più importante il lavoro dell'allenatore quest'anno? "Si, ma il suo lavoro non è solo quello sul campo in termini di insegnamento. Ora è un gestore di un gruppo e deve trosfarmarlo da gruppo a squadra vincente. Abbiamo una squadra di ottimo valore, chi è andato via trasmetteva delle sicurezze che sono da ritrovare".

Rimpianto quindi Hamsik? Griglia di campionato cambiata? "Possono anche essere di più, ci sono nomi che non sono neanche usciti. Erano obiettivi molto alti. Hamsik faceva al caso nostro, lui conosce l'Italia e sa cosa vuole dire guadagnarsi dei punti. Il giocatore straniero invece ha bisogno di più tempo. Costruire una squadra con giocatori cresciuti in Italia è un vantaggio".

Nomi sottobraccio? Pogba anche in questo gruppo? "Confermare una squadra vincente è già una vittoria sul mercato. Anche se sono arrivate offerte da club importanti abbiamo deciso di tenerlo. Non indico i nomi, già attorno a Draxler è venuta fuori una telenovela. Accanto ai giovani cerchiamo sempre di mettere nei nomi importanti, non sono arrivati adesso ma non vuol dire che non arrivino poi".

Oscar del mercato a chi? "Noi siamo stati invariati fino a questa campagna di trasferimenti. Le vittorie si costruiscono con la continuità di presenza di calciatori. Abbiamo vinto mantenendo lo stesso gruppo a parte qualche cambiamento. Chi si è mossa cambiando tanto è l'Inter e questo genera euforia. La Roma era già forte. Quindi l'oscar lo do all'Inter che ora deve confermarsi".

Impressione sulla Roma domenica? "La vittoria accresce l'affiatamento ed è normale che a Roma ci sia euforia. Abbiamo perso perché la partita è arrivata alla seconda giornata nel mese di agosto, eravamo alle prese con chi era nelle Nazionali ed è arrivato tardi, abbiamo giocato la Supercoppa. In termini di spettacolo però la Lega dovrebbe tenerne conto perché se giochi Roma-Juve in una situazione di precarietà, domenica non c'era la Juve definitiva. Hanno vinto, merito loro ma sono solo 3 punti. E' come se partissimo da -6 ma ora li riprenderemo".

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