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LIVE TMW - Inter, Ausilio: "Non c'è mai stata la possibilità di far tornare Balotelli"

di Simone Lorini
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ospite di Gazzetta TV, il direttore sportivo dell'Inter capolista, Piero Ausilio, parla delle strategie di mercato presenti e future della squadra nerazzurra, che sta raccogliendo in campo quanto costruito in estate e col cambio di tecnico. Seguite le sue risposte in diretta scritta su TuttoMercatoWeb.com: "I fatti di Parigi sono cose di cui non vorremmo mai parlare, anche se di riflesso hanno investito anche gli stadi. Bisogna guardare con fiducia e orgoglio al futuro, ripartire. Non possiamo sentirci sicuri, ma pensavamo di essere intoccabili e invece alcune partite non sono state nemmeno disputate".

Si aspettava di essere in testa alla classifica a questo punto?
"Non me lo aspettavo ma ci speravo: abbiamo cambiato tanto ed è difficile pensare di essere subito altamente competitivi, invece siamo andati oltre le aspettative ma non ci vogliamo fermare. Bravo Mancini e tutti i calciatori".

Sono arrivati 11 calciatori, come da richieste di Mancini. A gennaio?
"Pensavo scherzasse e invece quando siamo arrivati ad agosto ne mancavano tre e l'abbiamo accontentato. Kondogbia è stato sudato, ma eravamo al mare... Perisic invece è partito da lontano e c'è stato un momento in cui pensavo non andasse in porto. I tedeschi sono tosti. Ho avuto la sensazione che Perisic si sia sbloccato quanto il Wolfsburg ha avuto la certezza di arrivare a Draxler".

Come è andata l'opera di convincimento per il ritorno di Mancini?
"E' stato faticoso, perché quando abbiamo pensato a lui credevamo di cambiare Mazzarri con un tecnico di spessore internazionale quindi o Mancini o niente. Il giorno del primo contatto pensavo che ci fossero possibilità minime. E' tornato un Mancini diverso, cambiato dalle varie esperienze vissute. Ho ritrovato una persona piacevole e per bene".

Se domani chiamasse Andrea Pirlo e dicesse che vuole tornare?
"E' un giocatore che non si può discutere, ma dobbiamo essere realisti e far fronte alla situazione della squadra. E' una tipologia di un giocatore che non abbiamo, ma a centrocampo siamo a posto così, qualitativamente e quantitativamente".

A Pirlo serve tornare in Europa per andare a Euro 2016?
"Sono cose che sanno lui e Conte: lì c'è una sosta molto lunga e qualche problema può avere, ma in due mesi uno del genere recupera senza dubbio la forma migliore".

Ma Mancini ha detto: "non si sa mai..."
"E' tanto che sono nel calcio e tutto può succedere. Ho vissuto l'esperienza di Felipe Melo e a luglio ero molto pessimista, poi sono stati ceduti Kovacic ed Hernanes e l'affare si è fatto".

La cessione di Kovacic è il tuo colpo più importante?
"Di giocatori come lui e Coutinho, forti e giovani, non mi priverei mai. Le cifre però erano troppo importanti".

Quali profili cerca l'Inter a gennaio?
"Non sono convinto che si debba fare così tanto a gennaio: l'idea di oggi è dare una opportunità a chi ha giocato meno, per dargli continuità. Quando passeranno queste cinque sei partite faremo una ulteriore valutazione e se servisse qualcosa per migliorare il presidente ci darà il giusto supporto, tenendo sempre d'occhio le uscite e l'accordo sottoscritto con l'UEFA".

In estate avete speso tantissimo, come Juventus e Milan:
"E' vero, ma anche incassato".

Candreva potrebbe essere un vostro obiettivo?
"E' un giocatore forte, ma non c'è nulla. Un po' di esperienza comincio ad averla e ci sono società e presidente talmente bravi che non puoi nemmeno avvicinarti a certi giocatori. Alla Lazio non puoi avvicinarti, ma sicuramente è un calciatore forte e che mi piace. Ai tempi della Ternana c'erano difficoltà contrattuali, ci fu un contatto ma preferimmo lasciar perdere e lo prese l'Udinese".

Ma con Hernanes sei riuscito a spuntarla:
"E' un eccezione una cessione del genere per un grande club, come la Lazio. Lì aveva concluso un ciclo, mentre noi ne stavamo aprendo un altro, con l'arrivo di Thohir".

Berardi invece?
"E' interista, ha anche questa qualità e mi piace tantissimo. E' un giocatore del Sassuolo però e abbastanza orientato a quanto ne so".

Lavezzi invece può tornare di attualità?
"Ho parlato con Mazzoni in estate e un tentativo l'abbiamo fatto, cercando un giocatore con le sue caratteristiche, poi è arrivato Ljajic. C'erano comunque poche possibilità, il ragazzo voleva finire la stagione a Parigi e giocare in Champions".

Feghouli?
"Come Lavezzi è in scadenza, ma la priorità l'ha data al Valencia e vorrebbe restare lì, sta trattando il rinnovo".

Cosa hai trovato in Mancini che non aveva Mazzarri?
"Sono persone diverse, Mazzarri è un buonissimo allenatore ma all'Inter erano subentrate difficoltà con l'ambiente. Si era rotto qualcosa, le ultime settimane erano difficili e il contesto non aiutava, mentre Mancini queste difficoltà non le ha".

Sei tornato dalla Slovenia dove hai parlato con Grujic:
"Ho visto una partita: è un giovane di talento, uno dei migliori a livello europeo, l'ho visto dal vivo ed è un ragazzo sveglio. C'è stato un breve contatto, di cui il club era informato, ma nessuna negoziazione".

Con Sensi invece hai parlato?
"Eravamo in tanti a Cesena ma no: è un giocatore interessante, rispetto a Verratti è un giocatore diverso secondo me. Ha piedi buoni, viene dal San Marino, ha fatto la C. Ci piace seguire i giovani, ma non dimentichiamo quelli che abbiamo noi".

Vi fanno i complimenti per questo modernissimo scouting:
"Abbiamo un bel gruppo di lavoro, che lavora tanto con Mirabelli a capo: sfruttiamo questo lavoro, importantissimo, per me e per Mancini".

Cosa non ha funzionato con Vidic?
"Ha avuto qualche problema fisico di troppo, è quasi recuperato, si sta allenando bene. Numericamente dobbiamo essere questi, ad una cessione non stiamo pensando. Se qualcuno chiedesse di essere trasferito affronteremo la questione, ma abbiamo cinque centrali forti".

Mammana è ancora nel vostro mirino?
"No, Mirabelli è rientrato da poco dal Sudamerica ma non ci siamo ancora incontrati sinceramente".

E' d'accordo con le parole di Mancini sulla lotta Scudetto?
"Ha ragione, ci sono Roma e Napoli e anche la Juve sta tornando. Se sei direttore sportivo o allenatore devi crederci, ma c'è una realtà da cui non puoi scappare che è un'altra. Ci sono società che hanno un progetto partito prima, costruite per vincere. In questo momento ci sono anche Inter e Fiorentina che stanno facendo bene e che hanno tutto l'interesse a continuare".

Pjaca e Vlasic sono obiettivi concreti?
"Sono giocatori di talento e prospettiva, ma che siano pronti per l'Inter è tutto da verificare. Giocare a Spalato o Zagabria non è la stessa cosa che vestire il nerazzurro".

Bruno Peres è un giocatore che potrebbe fare al vostro caso?
"E' un ottimo giocatore, ha qualità importanti specie nella fase offensiva. Col Torino gioca nel 3-5-2, un sistema particolare che va verificato a quattro".

Se tu fossi Mancini cosa chiederesti ad Ausilio?
"Lui la parola 'niente' non la conosce: è felice della rosa a disposizione e ha fatto tanti punti, ma la squadra ha tanti margini di miglioramento".

Montoya va via sicuramente?
"E' in prestito e non ha mai giocato, affronteremo la cosa col suo agente e col Barcellona: è un prestito annuale con possibilità di rinnovo".

Meunier o van der Wiel?
"Sono giocatori diversi, ma noi abbiamo tanti terzini, compreso Montoya".

Chi è il più vicino a rinnovare tra Handanovic, Palacio, Nagatomo e Guarin?
"Handanovic è il più vicino a rinnovare. Guarin non è in scadenza, con Palacio e Nagatomo ci sono possibilità di rinnovare".

Manaj l'avete soffiato alla Juve:
"E' una sorpresa, ma non per noi. Con De Biasi è chiarito subito, gli vogliono tutti molto bene perché ha grande personalità. Biraghi? Sta facendo benissimo al Granada, lo seguiamo".

Yao sta facendo bene: è da Inter?
"Non ancora, ma sta facendo molto bene".

Mi ha stupito l'assenza di minuti di Bonazzoli alla Sampdoria: è uno spreco.
"Ora è un giocatore della Sampdoria e lì davanti ne hanno tanti. Eder? I due gol di Napoli hanno fatto saltare tutto, ho capito che non c'era la possibilità anche se con Ferrero il tempo si passa sempre volentieri".

Alla squadra serve più ampiezza o circolazione?
"Deve avere un po' tutto: senso tattico, predisposizione, ampiezza".

Quanto è stato vicino a Balotelli a tornare?
"Abbiamo un rapporto di amicizia, ma non c'è mai stata la possibilità di farlo tornare".

00.00 - Terminato l'intervento di Piero Ausilio a GazzettaTv.

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