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LIVE TMW - Eto'o: "Il calcio italiano deve tornare a vincere in Europa"

di Giulia Borletto
Dall'inviata a Genova
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© foto di Giulia Borletto

Ore 12.46 - Domande a Eto'o. Come ha fatto a convincerti Ferrero. "Grazie a tutti intanto. La prima volta l'ho visto a Londra e non avevo neanche capito fosse il presidente della Sampdoeia. Faceva battute e tutto era semplice per lui, mi ha fatto sentire a mio agio, ma mi ha fatto capire i suoi sogni, voglio sognare anche io insieme a lui e spero di andare più lontano possibile".

Hai già affrontato la Samp, che ricordo hai? "Sono venuto con l'Inter, i miei ricordi sono buoni. Ho segnato contro la Samp a Milano equi. Sono qui adesso per difendere la maglia attraverso l'aiuto dei miei compagni, vogliamo andare più lontano possibile".

Nonostante la crisi italiana hai scelto di tornare qui. "Quattro anni fa me l'avevano già chiesto quando sono andato all'Inter. Era un momento in cui tanti campioni andavano via e poi però ho vinto tutto con l'Inter. Non ci sono grandi disponibilità, tanti si muovono ma il calcio rimane quello che succede sul campo. Spero che la Sampdoria possa vincere e non si parli più di crisi. C'erano Kaka, Ibra, Sheva che stavano lasciando il campionato e poi all'Inter abbiamo vinto tutto".

Ti aspetti di giocare domenica? "Si!".

La squadra è terza in classifica. Che sensazioni hai avuto, che obiettivi avete? "Non ne ho parlato ancora con precisione. Nel calcio ci sono obiettivi, abbiamo la voglia vincere. Ad inizio anno non era questo l'obiettivo. Lottiamo fino alla fine perché abbiamo una rosa competitiva".

Puoi diventare leader nello spogliatoio. "Parlo di me spesso in terza persona, ma non lo faccio apposta. Per i miei compagnì posso essere un leader nell'ombra, quello che aiuta il gruppo, voglio portare la voglia di vincere. Volere è potere e sono qui anche per portare questa mentalità".

Scudetto l'anno prossimo. Sogni fattibile? "Il presidente ha il dovere di sognare. Io sono nato in un paese povero, ma il Camerun è uno dei più belli del mondo. Ho lavorato e sognato e sono diventato uno dei giocatori più forti del mondo. Il presidente ha tutto il diritto di sognare e realizzare".

Che saluti vuoi fare a Moratti. "Lui per me è un papà. Più che un presidente è un papà, nel dizionario la più bella parola è per lui. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e rimanere in contatto. È una persona integra, generosa. Gli sono riconoscente, mi ha dato il benvenuto qui a Genova e spero di vederlo a Milano presto. Spero che il benessere e le cose positive che porterò qui siano viste bene anche dai tifosi dell'Inter".

Film inserito nel contratto? "Non è obbligato il presidente di fare questa cosa. La cosa più bella che potrà fare sarà avere i risultati sul campo".

Non sognavi più all'Everton? "Io stavo bene all'Everton. Conoscevo già l'Italia è il suo campionato. Il primo contatto con la Samp è stato con l'avvocato Romei che ha vissuto i miei successi anche all'Inter. Quando ho incontrato il presidente quindi avevo già l'idea di venire qui. Ho avuto rispetto per la gente intorno a me".

Il numero 99 scelto? "Il mio numero era sempre stato il 9, in questo momento Okaka ha questo numero. Il 99 l'avevo già avuto e non sapevo che era stato il numero di Cassano. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e sono contento di vestirla".

Domanda a Ferrero. Champions possibile? "Il calcio non è una scelta esatta. I sogni sono il sale della vita, noi andiamo a dormire e quando ci svegliamo andiamo a prendere Eto'o. Siamo terzi grazie ai miei ragazzi. Sono meravigliosi e ringrazio anche il grande Sinisa".

Si torna ad Eto'o. Hai già parlato con Sinisa e come sei stato accolto. "Si ci ho già parlato. Accolto molto bene, ne approfitto per dire che quando si arriva in un ambiente nuovo si tende a giudicare solo da quello si dice. È stata una bella sorpresa, aver parlato con l'allenatore, è un grande uomo. Mi ha ricordato Aragones".

In Italia c'è Di Natale che segna più dei giovani, puoi fare così? "Ci sono varie posizioni in cui giocare. Faccio tutto quello che mi chiedono, attacco e difendo, mi sacrifico e cerco di arrivare alla vittoria".

Campionato italiano non più allenante davvero? "È sempre lo stesso discorso di quando sono arrivato all'Inter. Il motivo principale è perché i grandi club non vincono a livello europeo. La Juventus la considero a livello delle grandi squadre europee e deve solo tornare a vincere. Quando sono arrivato all'Inter c'erano gli stessi problemi ma poi abbiamo vinto e fatto cambiare il discorso. Il calcio italiano ha bisogno di vincere a livello Europeo".

Ore 13.15 - Prende la parola Carlo Osti. "Trattativa molto impegnativa è difficile. Ringrazio il presidente per aver messo passione, entusiasmo e risorse. In alcuni momenti abbiamo anche avuto delle difficoltà. Se oggi Eto'o è qui va il merito a tutti anche all'avvocato".

Ore 13.42 - Comincia la presentazione il presidente Ferrero. "Che dire. Oggi siamo qui a presentare uno che si presenta da solo, non ha bisogno di commenti. "Le finali di Champions non di giocano ma si vincono" ha detto Eto'o. Sono orgoglioso di averlo qui, gli ho fatto una corte spietata. Sono venuto qui 7 mesi fa e avevo la maglia numero 10 e adesso ho quella 101, siamo la Carica dei 101. Ringrazio la città di Genova e sono contento di esportare il suo fascino nel calcio. Ci devono rispettare perché non ci sono solo Juve, Roma, Milan e Inter. C'è anche la Sampdoria. Giocheremo ogni settimana la gara senza temere nussuno".

Ore 12.25 - È arrivato il giorno della presentazione di Samuel Eto'o in casa Sampdoria. C'era grande attesa in città per l'arrivo del campione camerunese, tanti i tifosi che da più di un'ora sono davanti all'entrata dell'Acquario di Genova, dove è stato organizzato l'evento, alla ricerca di un autografo o una foto. Tra poco le domande dei giornalisti presenti nell'Auditorium.

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