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LIVE TMW - Atalanta, Percassi. "Dormito pochissimo". Reja: "Contatti solo con Marino"

di Andrea Losapio
Dall'inviato a Zingonia
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14.14 - Terminata la conferenza stampa

Si ritorna da Antonio Percassi. C'era malumore della piazza? "No, il mister ha sentito particolarmente la partita con il Cesena. Questo abbia inciso sulla discussione. Per i tifosi si devono comportare correttamente, non deve succedere più nulla. Ora basta, dobbiamo tifare correttamente".

Altra domanda per Marino sul coinvolgimento di Colantuono. "Quando si è sbattuti in prima pagina come un mostro, senza sapere cosa sia realmente perché dalle carte non traspare l'individuazione di una persona in maniera certa, quale uomo può essere se stesso? Io non auguro a nessuno di voi di passare da quella parte della barricata. Umanamente, soprattutto quando si è innocenti, si rischia di finire al manicomio. Con l'onestà intellettuale sono convinto che l'uomo sia stato provato, com'era giusto che fosse".

Domanda per Percassi. Perché martedì sera? "Io sono stato impegnatissimo, mi sono liberato solamente in quel momento e ho chiesto la possibilità di potere incontrare Marino e Luca Percassi. Onestamente solo di notte. Non ho deciso domenica sera, lunedì telefonate, sentiamoci ancora, ditemi. Poi ho chiesto di incontrarsi a Milano con Reja. Il mister è stato avvisato la mattina presto".

Altri nomi prima di Reja?
"Le cose sono precipitate improvvisamente, alla fine sono stati loro a sollecitarmi l'arrivo di Reja".

Domanda per Pierpaolo Marino sui punti di forza del nuovo allenatore. "Non posso nascondere di conoscerlo bene, i punti di forza sono la determinazione, l'esperienza e la conoscenza della materia. Ha vissuto situazioni, io credo che il calcio sia ripetitivo. Quello che succede in un lustro di calcio si ripete in quello successivo, in tutte le sue variabili. Sapere dove avere gestito bene è importante. Lui appare placido e calmo, ma dietro le quinte è un'altra persona. Alle volte i burberi perdonano, quelli più tranquilli no, perché hanno un comportamento meno adrenalico, come si diceva poco fa. Posso dire solo cose buone, non vuol dire che Colantuono non avesse tali qualità: come stimo Reja stimo anche lui. Io smentisco il diverbio con il tecnico, mai improntato a un litigio. Non ho mai avuto il minimo motivo di discussione, rapporto amichevole e fraterno. Non c'è stato nessun mio intervento nei confronti di Cola: sono intervenuto per rimanere, verbalmente ci aveva detto che voleva andare via. Quest'anno come un paio di volte nella scorsa stagione. Ci siamo adoperati perché rimanesse, dopo la partita con il Cesena in particolare. Dopo lo abbiamo convinto tutti, Colantuono a Bergamo era un fiore all'occhiello, non c'è stata nessuna diversità. E mi dispiace".

Alzare l'asticella, missione fallita. Con Reja volete provare a raggiungere l'Europa?
"In questo momento la abbasso, dobbiamo fare il saltino per rimanere in Serie A, ne parleremo in proiezione in caso. Fondamentale portare a termine il campionato in maniera positiva".

Un esonero atipico, quale si avvicina di più?
"È particolare, perché sarebbe stato bello proseguire per altri cinque. I manager li premiamo, li vogliamo tenere, allungando i tempi delle permanenze. Io intervengo in questo senso, come con le altre aziende, quando è necessario. Mi è dispiaciuto molto".

Come giudica il secondo tempo con la Sampdoria di domenica?
"Impressione di un calo fisico inaspettato, abbiamo comunque subito. Ed è un altro aspetto da mettere a posto".

La tempistica?
"Non siamo impazziti di colpo, poi c'era qualcuno che doveva prendere una responsabilità. L'ho fatto io".

Come ha trovato il mister?
"Quasi sollevato dopo l'esonero, questa è una mia impressione. A livello tecnico non ci sono più alibi, riferito a tutti, ai giocatori, pure a noi. Non c'è più da prendere sotto gamba nulla, dobbiamo essere concentrati e ottenere il risultato finale".

Contratto fino al 2017 di Colantuono, si è pentito?
"Ho dormito pochissimo, dovevamo incontrare il mister alle 8.30. Andargli a dire che interrompevamo il rapporto non è stata una cosa leggera dal punto di vista umano. Da sempre quando fai accordi bisogna valutare nel momento in cui lo fai. Pensavamo fosse meritato il contratto, non siamo pentiti".

Rapporto con la squadra logoro?
"Non potevamo aspettare altro, abbiamo valutato. Qualche volta la avevamo buttata lì, ma ho sempre rifiutato. Andiamo avanti, ma poi ho deciso io di cambiare".

Quanto ha influito il problema extra campo di Colantuono?
"Niente, l'idea non ci ha nemmeno sfiorato".

13.52 - Ritorna a parlare Percassi. "Quattro sconfitte consecutive non sono poche, nel ritorno, ma non sono solo quelle".

Si parlava di Hajduk Spalato e Bologna.
"Io ufficialmente non ho mai parlato con nessuno dirigente, il primo è stato il Presidente. Nella nottata di martedì".

Un anno e mezzo di contratto, c'è la possibilità di affondare radici?
"Conoscere Marino o i giocatori è un grande vantaggio, ti fa entrare in sintonia, c'è un rapporto da lunghi anni. Si può parlare apertamente, il contatto diretto ci ha avvantaggiato. Io sono abituato a comunicare con i calciatori, sentire le impressioni e le situazioni che si vivono. Se le cose funzionano basta una stretta di mano, non serve scrivere un contratto".

Colantuono era adrenalico, Reja com'è?
"Quando mi vedete così sono tranquillo, sul campo sono come Colantuono. Chi mi conosce lo sa, in particolare gli arbitri. Sento la partita".

Come ha sfruttato il tempo libero?
"Mi sono tenuto in grande forma, 80 o 100 chilometri in bici li facevo. D'estate la barca, di conseguenza un po' di moto l'ho fatto. Poi lo studio, per il lavoro. Perché ragazzi, negli ultimi dieci anni ho fatto cinque di Napoli e quattro di Roma. Alle volte hai necessità di staccare, alla Lazio ero confermato ma ho avuto bisogno di staccare".

Qual è il problema dell'Atalanta, vista dalla tv?
"Non c'erano delle falle per il gioco o gli equilibri, solo un po' di timore. Io le ho viste, ma poi devo fare valutazioni interne per accorgimenti".

La difesa a quattro?
"Per ora è un punto fisso".

Davanti sono in tanti: rilancerà Bianchi che conosce già?
"Abbiamo Pinilla che è un centravanti, Denis pure e Bianchi anche. Boakye è una punta, si adatta come seconda… se dovessi giocare a una punta in tre sono di troppo. Bisogna trovare un equilibrio".

Baselli da trequartista?
"Alle volte c'è qualche accorgimento tattico per non dare vantaggi, non so se lui sia adatto a giocare in quella zona del campo. Lui è un buonissimo giocatore. Preferisco un cambio di passo, in quella zona, e che partecipi alla fase offensiva".

Quanti giocatori conosce?
"Tanti. Biava, Scaloni, Stendardo, Bianchi che l'ho avuto a Cagliari da giovanotto".

Cigarini o Baselli come regista?
"Il primo, io credo che Baselli sia più di una mezz'ala. È un giocatore di qualità importanti, potrebbe essere il mio Ledesma. Dal punto di vista tecnico ha più qualità, soprattutto in interdizione. Ledesma era basso e Biglia un po' più alto".

Solitamente le squadre di Colantuono ingranano in Primavera, ma nelle ultime partite c'è stato un calo fisico…
"L'unico test attendibile l'ho fatto l'altro giorno, ma per ora non intendo cambiare metodologia, devi mantenere quello che è stato fatto prima. Non puoi creare situazioni drammatiche, fra due settimane c'è la sosta e li cambieremo. Per ora c'è grande motivazione, quando cambia il tecnico l'impegno è maggiore".

Il 4-4-2 è il modulo che a Bergamo ha sempre portato risultati.
"E pure importanti. Però devo guardare le caratteristiche che possiede il gruppo. Dovrei cambiare situazione".

Qual è il reparto da migliorare?
"Faccio discorsi di squadra, perché un reparto è condizionato dall'altro. Già in fase offensiva bisogna chiudere le traiettorie del pallone. Bisogna mettersi in condizione di coprire la zona, in una squadra equilibrata queste cose non devono esistere".

Che problemi ha Denis? Mancano i suoi gol…
"Gli serve una fiducia totale, lo conosco, siamo stati insieme. Pure a Napoli ha avuto qualche difficoltà, quando sbaglia qualche palla… Lì sono particolarmente esigenti, ma negli ultimi anni ha giocato campionati eccezionali. Sia per la capacità di movimento che per la finalizzazione. Ha fatto moltissimi gol. Io spero di ritrovarlo, è quello che ci manca. Ora dovrò parlare con lui".

In un 4-3-3 dove collocherebbe Maxi?
"Se lo avessi, per ora è infortunato. Può pure giocare dietro la prima punta, gioca fra le linee, rientra a dare una mano ai centrocampisti. Le squadre devono essere equilibrate".

Avrebbe voluto Denis alla Lazio quando le serviva un centravanti?
"L'ho già avuto a Napoli, era nelle nostre richieste. Ma poi si chiedono molti giocatori, non sempre si ottengono. Difficile arrivare a obiettivi con il campionato in corso".

Si può giocare con il doppio centravanti?
"Devi cambiare molto, anche dietro. Considerando anche gli esterni in rosa che sono più attaccanti. Sulla parte destra c'era Zappacosta, dall'altra Maxi. Pure Gomez è più da 4-3-3 che da 4-4-2. È più un 4-2-4. Con le due punte serve più equilibrio".

In carriera sei subentrato molte volte. Quando ha vissuto un caso simile?
"Pure con la Lazio sono andato bene, abbiamo fatto trentasei punti in ventitré partite. Per uno scontro diretto non abbiamo centrato l'UEFA. Qui serve la salvezza, per ora la siamo ma non vogliamo essere mai in discussione".

Si augura che la partita con il Parma venga rinviata?
"Dispiace in modo particolare per loro, e pure per i giocatori. Non puoi stare lì ad aspettare che venga rinviata questa. Io sto preparando la gara nel migliore dei mondo. In Emilia c'è sempre stato un alto livello qualitativo, un club all'avanguardia, e pure con la rosa a disposizione pure dal punto di vista individuale non è da quelle posizioni in classifica. Dobbiamo essere concentratissimi".

Che modulo è più adatto per questa squadra?
"Alla Lazio ho utilizzato il 4-3-3, anche gli altri anni. Variavo qualche volta con il 4-2-3-1, che è un modulo utilizzato anche da Colantuono, a cui va la mia solidarietà. In queste situazioni paga il tecnico, siamo grandi e vaccinati, sappiamo che siamo i primi a rimetterci. Non so se riuscirò a modificare nel giro di due o tre giorni concetti, mentalità e approccio tattico".

Da fuori come vedeva questo organico?
"Classifica bugiarda, sempre stata all'altezza, in tutte le partite. Non ha mai subito l'iniziativa dell'avversario. Spesso ha condotto la gara, poi ci sono purtroppo degli episodi. Le qualità sono importanti, non per questo livello di classifica, considerando anche il campionato al di là di Juventus, Roma e Napoli. Le altre si equivalgono. Sicuramente potevamo fare di meglio".

Ora tocca a Reja. "Al di là dell'esperienza che posso avere, essere tenuto in considerazione dall'Atalanta è un onore. Non è mai stato facile vincere allo stadio, ora tocca invertire le abitudini passate e ottenere risultati. Giocatori particolarmente motivati, anche se sono solo due giorni che sono qui. Situazione non semplice, entrare subito in sintonia, ma bisogna iniziare subito. Gruppo attento, volenteroso. Staff composto da professionisti, tocca a me portar fuori la squadra dalle zone basse della classifica. I mezzi ci sono, non è facile subentrare e cambiare mentalità. Io spero che il Presidente abbia fatto la scelta giusta, ora contano solo i risultati. Impegno e determinazione, serietà sul lavoro, ho accettato questo compito con grandissimo entusiasmo. Quando l'Atalanta mi ha chiamato, per le persone che compongono la società, non avrei potuto dire di no. Abbiamo trovato un accordo nel giro di poco. C'è una tifoseria passionale, il pubblico atalantino è sempre stato vicino alla squadra, sotto questo punto di vista chiedo che, nei momenti di difficoltà, ci sia il pubblico".

Antonio Percassi prende la parola. "Buongiorno, sicuramente non è stata una decisione facile, interrompere il rapporto con Colantuono. Stagioni importanti e ricche di soddisfazioni, c'è grande stima. E tanta gratitudine. Lui ha fatto molto per l'Atalanta, ma anche viceversa. In alcune occasioni occorre voltare pagina, fondamentale trovare la persona giusta. Reja è una persona di esperienza, gestirà al meglio la situazione. Non ci sono più scusanti, per nessuno. Grazie mister e benvenuto".

13.10 - Arriva lo stato maggiore atalantino, da Edy Reja a Giovanni Sartori, passando per Antonio Percassi e Pierpaolo Marino.

13.05 - Nel corridoio contiguo alla sala stampa - che divide spogliatoi e sala da pranzo - passano tutti i giocatori. Da Cigarini a Stendardo, da Zappacosta a Del Grosso.

12.59 - Prima ci sarà la presentazione del presidente Percassi, poi le domande a Reja, infine rimarranno i dirigenti per le ultime questioni.

Sala stampa gremita, come non si ricordava da tempo, per la presentazione di Edy Reja, nuovo allenatore dell'Atalanta, che ha firmato ieri un contratto di un anno e mezzo con la società bergamasca sostituendo Stefano Colantuono. Probabile anche la presenza di Antonio Percassi.

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