Le pagelle del Bayern - Difesa horror, che perla di Lewandowski
Neuer 6: incolpevole sui due gol subiti, offre la solita solidità e qualche uscita spericolata che non fa mai male. In sostanza, fa quel che può.
Rafinha 5,5: a Genova qualcuno si sarà già chiesto se è lo stesso giocatore che in Italia aveva giocato con alterne fortune. È lo stesso, perché avanti spinge abbastanza bene, dietro difende abbastanza male.
Boateng 5: Guardiola punta sulla sua voglia di rivalsa dopo il casquet dell'andata. Lui cambia compagno di danze, ma il risultato è più o meno lo stesso.
Benatia 5: sblocca la partita con un bel colpo di testa e sempre di testa impensierisce in più di un'occasione la difesa avversaria. Quando si tratta di difendere, che poi sarebbe il suo compito principale, è lui ad andare in difficoltà.
Bernat 5,5: vale più o meno il discorso fatto per Rafinha: avanti corre come un'ala d'attacco, dietro soffre.
Xabi Alonso 5: replica grossomodo la prova ben poco convincente dell'andata. Non riesce a far girare la squadra e perde anche qualche palla di troppo.
Schweinsteiger 6,5: non è chiaro, forse neanche a lui, quale sia la sua posizione in campo. Ciò non di meno, è forse il migliore dell'intera linea mediana tedesca, recuperando parecchie palle perse e contribuendo alla manovra offensiva dei suoi. Dal 87' Javi Martinez sv.
Lahm 6: corre e s'impegna come la sua fascia al braccio gli impone. Francamente, sarebbe più utile nella sua posizione originaria. Dal 67' Rode 6,5: buon impatto sulla partita, dà la cattiveria che manca alla squadra.
Alcantara 5,5: un passo indietro rispetto ad alcune ottime prestazioni, dà l'impressione di fare spesso la cosa sbagliata.
Müller 7: esce chiedendo al pubblico una mano, perché lui in campo ha dato davvero tutto, ivi compreso il bel gol che vale il definitivo 3-2. Dal 87' Götze sv.
Lewandowski 7: molto attivo in avvio di gara, rimane per tutta la partita il pericolo numero uno per la difesa avversaria. Ter Stegen salva in maniera miracolosa su di lui nel primo tempo, lui risponde inventandosi quella perla che è il gol del pareggio.