Le colpe di Garcia. Davanti ad un inevitabile bivio
La rosa della Roma, sulla carta, ed al netto della stagione di ricostruzione della Juventus, è la migliore della Serie A. Walter Sabatini ha dato nelle mani di Rudi Garcia una formazione titolare senza eguali nella massima serie e pure riserve all'altezza. Le pecche sono semmai due: un portiere di grande personalità, di livello internazionale, e pure un difensore titolare che faccia coppia con Manolas. Rudiger è ancora acerbo, Castan fatica a rientrare al top. Però per il resto la rosa e le alternative ci sono tutte, ed il 6-1 contro il Barcellona, arrivato dopo il 2-2 contro il Bologna, mette in luce tutte le colpe e le pecche di un tecnico che non riesce mai a trasformare una squadra sempre uguale a sè stessa. Inizialmente sorprese tutti, con un gioco innovativo, veloce, rapido. Ma la Roma, questa Roma, è diventata prevedibile.
A meno che non trovi un avversario che la pressi e che le conceda campo, non riesce ad imporre il proprio gioco ma solo andare di rimessa, di corsa e di rincorsa con le sue ali veloci. Contro il Barcellona sono stati espressi tutti i limiti dell'allenatore. Che ora è davanti ad un bivio: svoltare la stagione o trovarsi davanti a quella che sarà l'inevitabile scelta della società. Cambiare tecnico, perché il mercato ha regalato campioni e la proprietà investimenti pesanti. Però la Roma non è prima in campionato, in una stagione dove l'occasione è imperdibile. Ed in Champions, in un girone non certo impossibile, si gioca la qualificazione contro il modesto BATE all'ultima giornata.