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Juve, occhio a Mou (quell'altro...)! Inter, nella lista per Ausilio 4 nomi e un comandamento. Rabbia Silvio, ma il Milan ha una carta "principesca" da sfoderare. Il Napoli... non resta Immobile

di Fabrizio Biasin
Nato a Milano il 3/7/1978, laureato in Scienze ambientali presso l'Università dell'Insubria di Como, da ottobre 2008 è Capo Servizio Sport presso il quotidiano "Libero". Opinionista Rai, TeleLombardia e Sportitalia
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© foto di Federico De Luca

Chi ha inventato il capodanno doveva proprio essere fetente.
Cose che odio del capodanno.
1)La fase pre-capodanno, quella in cui tutti noi facciamo finta che non ce ne freghi una mazza. E invece ce ne frega. Quella del "cioè, alla fine è un giorno come tutti gli altri" o "davvero, non capisco quelli che si agitano" o "io resto a casa apposta da solo e vado a letto alle 11.20 a sfregio" o "tu cosa fai il 31? Io decido all'ultimo ma zero sbattimenti" o "che poi nei locali ti danno un antipasto terra & mare, lo spumante fatto col bicarbonato e una fetta di panettone a 130 euro, sono mica pirla io" o "che sfigati quelli che comprano la mutanda rossa" o "minchia che odio i fuochi d'artificio, gente che a 40 anni spara ancora le miccette, ziomannaro" o "boh forse salgo a Curma, o scendo a Santa, o traslo a Cortina, o precipito al Forte perché il mare d'inverno è una figata, o mi faccio un lastminute, anzi un lastsecond, però in realtà magari resto a casa perché come si sta a casa non si sta da nessuna parte", o "in piazza ci vai tu che ci sono le bestie". Poi arriva il giorno maledetto e son tutti belli organizzati. Tutti tranne te. E "loro" sono in piazza al concerto di Fedez, e sono al ristopizza a mangiare l'oliva ascolana carissima "ma a Capodanno ci sta...", e hanno la mutanda rossa, e sparano raudi bestiali, e tu niente perché ti sei fidato e sei rimasto a casa solo come un cane delle Ande (quello delle Ande è molto solitario), e poi scopri che avevano deciso a Ferragosto ma "hai fatto bene a restare solo, è stato uno schifo".
2)I detti di capodanno tipo "chi non tromba a capodanno si smanaccia tutto l'anno". Non ne conosco altri, ma basta quello perché poi ti ritrovi l'1 sera con gli amici e "hai timbrato il cartellino? Lo sai che chi non tromba a capodanno...". "Sì, lo so Franco, ma non ho combinato niente...". "No Alpitour? Ahi ahi ahi. Ma davvero? Lo sai che chi non tromba a capodanno...". "Lo so Franco, purtroppo non ho fatto niente. Lascia perdere...". "Ma sul serio? Ma sei davvero sfigato. Guarda che chi non...". "Senti Franco, mi son fatto tua sorella nel cesso del ristopizza. Erano le 23.40, vale?". "Ah...".
3)I nuovi "maestro Canello", mitologico eroe fantozziano che fotteva gli inferiori portando indietro le lancette dell'orologio per riuscire a presenziare a più veglioni ("All'1.30, ora illegale del maestro Canello, vale a dire la mezzanotte reale, la città salutò esplodendo l'anno nuovo..." cit.). I nuovi "maestro Canello" sono i Gigi D'Alessio, i Carlo Conti, i presentatori dei capodanni in tv che glielo leggi in faccia che non gliene frega una beata favella, ma per questioni nobilissime (tipo il cachet, per dire) fingono di divertirsi molto, soprattutto quando partono agghiaccianti trenini su "Maracaibo", "I vatussi", "il cobra non è un serpente", quando arrivano Paolo Vallesi o Mietta (ci sono spesso) o - nel caso di Gigi - quando a mezzanotte e cinque parte il medley, il momento delle hit tipo quella che fa "na na/ na na/ na na/ na na il corason! Sembrava un angelo, na na/ na na/ na na/ non era un diavolo!". I migliori sono quelli che registrano (sì, ci sono anche quelli) e ti fanno il -10, 9, 8 con dietro il calendario che segna 17 settembre. I più temerari probabilmente registrano direttamente da Formentera, ma trattasi di illazione perché non abbiamo prove.
E, insomma, nel bel mezzo dei preparativi per il Veglione ("ma io non faccio niente, in fondo è un giorno come tutti gli altri, mica mi faccio fottere dai menu fissi eccetera eccetera...") siamo al 52° e ultimo editoriale del 2015, quello che arriva a un passo dall'inizio del mercato di riparazione.
Come sempre in questo periodo è un proferire di balle colossali. A leggere qua e là sembra che i club di serie A stiano per comprare una mezza dozzina di giocatori cadauno. Per carità, ogni cosa è possibile, ma a patto che tutti sposino il detto che una volta era solo "gallianesco" e ora per la regola dei 25 in rosa deve essere di tutti: "Se non parte qualcuno non arriva nessuno".
Partiamo dalla Juve. Alla Signora interessa Moutinho? Può darsi. Esiste una trattativa per arrivare al centrocampista del Monaco? No. La Juve nel caso sarebbe disposta a rinunciare a Zaza? Neanche per idea. E Banega? Costa troppo e non può fare la Champions. E l'affare Caceres-Inter è fattibile? Ma quando mai. E Rugani verrà ceduto al Napoli? Figuriamoci. Totale: in casa Juve hanno le idee chiarissime, la rosa non si tocca, sarebbe sciocco farlo perché funziona ed è completa. Arriveranno un centrocampista e un difensore ma solo se qualcuno offrirà cifre gradite (e quindi molto alte) per qualcuno degli attuali componenti del gruppo ritenuti "sacrificabili".

Discorso simile in casa Inter. L'imperativo è liberare caselle prima di accelerare qualsivoglia trattativa (alcune già intavolate). La società ha chiesto ad Ausilio di chiudere la sessione di gennaio con un "più" per bilanciare il "meno" della sessione estiva. All'epoca la decina di milioni di disavanzo costò (o almeno questa fu la scusa semi-ufficiale) il posto di lavoro a Fassone, per questo Ausilio cercherà ancora di più di spingere sulla formula collaudata del "compro questo ma te lo pago un po' per volta". Sotto con i nomi. In uscita Ranocchia (ancora titubante sulla destinazione Bologna che però resta la più calda. Difficile se non impossibile il salto del Naviglio in casa Milan). Tanti saluti anche a Santon (tornerà in Premier), Montoya (con il benestare del Barcellona) e Dodò (potrebbe essere prestato a una tra Genoa o Bologna). Con i quattrini risparmiati sui vari ingaggi si tenterà l'assalto a un esterno (Jacopo Sala il preferito) e al regista che Mancini "vorrebbe" ma "non pretende". Pochissime speranze per i vari Pirlo o Lassana Diarra (anche solo per una questione legata all'età e all'ingaggio), praticamente impossibile Biglia. L'Inter resta alla finestra ben sapendo di aver speso non più tardi di cinque mesi fa 35 milioni per Kondogbia: a lui la società chiede (pretende?) una seconda parte di stagione all'altezza.

Qui Milan, ovvero la squadra che più delle altre ha necessità di dare una mescolata alla rosa per provare a rientrare nella corsa alla zona Champions. Si cerca una sistemazione per i vari Diego Lopez, Cerci, Zapata, Mexes, Nocerino e Suso. Qualcuno è già piazzato (Suso praticamente già del Genoa, Mexes obiettivo della Fiorentina), altri difficilmente potranno restare dopo le bocciature del campo e quelle più significative di patron Silvio (vedi Cerci). Con Boateng in entrata, Menez e Balotelli di ritorno dai rispettivi infortuni, la faccenda è sempre la stessa: serve come il pane un centrocampista dai piedi buoni (e possibilmente con le palle cubiche). Witsel resta il sogno prediletto, ma per convincere lui e lo Zenit sono necessari quattrini (tanti) e prospettive. Tornato dal Brasile Galliani tenterà il colpo Perotti sfruttando il consueto canale preferenziale (ma al momento la Roma è avanti), il resto è nelle mani del tecnico, che è e resta Mihajlovic nonostante sette giorni passati a leggere di esoneri imminenti (poco probabili) e fastidi presidenziali (probabilissimi). Domanda: Berlusconi è ancora disposto a cacciare il grano dopo un'estate assai dispendiosa? La risposta è più "no" che "sì". All'ad verrà chiesto di impostare un mercato "a costo zero", con la sola "carta El Shaarawy" da potersi giocare in sede di trattative: se - come pare - il Monaco non riscatterà il giocatore, Galliani potrà utilizzare il Faraone come preziosa pedina di scambio sugli eventuali "tavoli" in ballo. Ultime e ulteriori domande: ci sono "tavoli" in ballo? Pare di no. Con queste premesse è possibile arrivare a Witsel? Boh. Ci sono novità sul fronte "direttore sportivo", ovvero la figura da inserire in società per pensare non a quello imminente, ma magari al prossimo mercato? No, però ci sono un sacco di potenziali "sostituti di Mihajlovic". Un film già visto e rivisto tipo "Una poltrona per due", con la differenza che la pellicola con Aykroyd finisce sempre bene.

Quanto al Napoli il discorso è chiaro: Soriano è tornato di grande attualità (soprattutto perché Ferrero vorrebbe incassare), sull'asse con Genova è possibile uno scambio Regini (che tanto piace a Sarri)-Strinic. Immobile è un sogno concreto (soprattutto per la volontà dell'attaccante), ma solo se Gabbiadini chiederà di essere ceduto (o per meglio dire "prestato"), cosa che al momento non ha fatto: tra giocare poco perché si ha davanti un fenomeno "ma magari vincere", e giocare molto ma scendere da un treno che al momento viaggia assai spedito verso una stagione che può diventare storica, forse è meglio la prima, no?
Infine, prima di chiudere con la consueta boiata settimanale, ecco a voi una serie di nomi "illuminanti". Inter: Podolski, Rocchi, Schelotto, Palombo, Kharja. Juve: Anelka. Napoli: Uvini, Strinic, Radosevic, Vargas, Ruiz. Milan: Cerci, Essien, Salamon, Zaccardo, Mesbah, Emanuelson, Legrottaglie.
Tutti giocatori acquistati negli ultimi 5 mercati invernali. Occhio: gennaio regala spesso fregature...

In chiusura un piccolo grande classico di fine anno. I clamorosi e migliori 10 argomenti per non farvi trovare impreparati al vostro Cenone di Capodanno (in realtà su Facebook li avevo indicati per il pranzo di Natale, ma vengono buoni anche per il Cenone, abbiate fede).

1. Banche infami ma io lo sapevo e son tornato al materasso. "E comunque vien giù tutto, fidati".
2. Talpa Inter tra sospetti e certezze.
3. Renzi, che panza.
4. Boschi, conflitto d'interessi "ma due colpi glieli darei".
5. Smog/1 Blocco del traffico: troiata o saggia decisione? E comunque "dovevano pensarci prima".
6. Smog/2: non piove da due mesi, mai visto un inverno così caldo. Commenti più gettonati: "Poi magari nevica a maggio" o (complottista) "Vogliono far fuori la lobby degli ombrellai".
7. Il canone Rai in bolletta: piuttosto che pagare torno al fuoco.
8. La crisi/1 Si dice che è finita ma tanta gente per strada e nei negozi quattro gatti.
9. La crisi/2 Dicono la crisi ma poi tre ore di coda all'Esselunga per comprare l'insalata russa. "E comunque uno che fa pilates con me ha vinto la Smart".
10. Belen-De Martino: la genesi dell'amore, il matrimonio celebrato da don D'Urso, la triste separazione, il legittimo video alla Nazione dalla cabina armadio per dire che tra lei e Vieri c'è solo una tenera amicizia. Graditi commenti a far capire che si sanno molte cose tipo: "Comunque anche De Martino non era uno stinco di Santo..." o "Lei ormai è un po' passatella ma mi son fatto di peggio" o "minchia Vieri che bomber!"

Anno Buon a tutti!

Ps. Potete non sapere niente di niente, ma non arrivatemi impreparati sul punto 10 che siete fottuti. (E anche su Star Wars! Quasi mi dimenticavo...)
>> (Twitter: @FBiasin @ilsensodelgol).

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