Jamie Vardy, il Working Class Hero che trasforma i sogni in realtà
Bournemouth, Aston Villa, Stoke City, Arsenal, Norwich, Southampton, Crystal Palace, West Brom, Watford, Newcastle e infine Manchester United. Undici vittime di un unico serial killer, quel Jamie Vardy già entrato di diritto negli Annales della Premier League. E pensare che fino al 2011 l'attuale capocannoniere del campionato inglese (14 gol in 14 presenze) lavorava in fabbrica allenandosi solamente di sera con una squadretta amatoriale. Non era bastato infatti il brutto approccio col calcio che conta - a 16 anni fu scartato da diversi club a causa della sua bassa statura - a fargli mettere da parte la sua più grande passione.
Poi, nell'estate 2012, ecco l'attesa e meritata seconda occasione: Vardy sposa il progetto del Leicester in Championship, trascinandolo a suon di gol (16) fino alla promozione. Ma il "Working class hero" di Sheffield non si accontenta più e, dopo un'annata di ambientamento (5 centri in 34 presenze nella passata stagione), decide di completare la sua rivincita. Così, dopo essere andato a segno in dieci partite consecutive, il classe '87 ieri ha infilato anche il Manchester United, superando il record di Van Nistelrooy (fermo a dieci gare coi Red Devils nel 2003) e consolidando in una gara difficilissima il primato in classifica dei Foxes (seppur condiviso adesso col Manchester City a quota 29 punti). Ranieri gongola, con Vardy in campo ogni sogno può diventare realtà...