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Il senso del gol - La signora va con Dybala

di Redazione TMW
Fonte: Fabio Corti per ilsensodelgol.it
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© foto di Federico De Luca

Sabato sera, discoteca. Musica tunz tunz, luci che promettono curve e addominali migliori che nella realtà, gente che ci prova. Accanto al bancone il classico branco di ragazzetti alla prima uscita da professionisti: camicia delle grandi occasioni, dopobarba senza aver mai fatto la barba, capello ingellato e bibitone superalcolico imbevibile stretto in mano. Ormoni, sudore. Non ce n'è uno che si muova, l'usucapione del metro quadrato che occupano è questione di minuti. Gnocca? Un miraggio.
Il più fortunato riuscirà a sfiorare un culo nella calca e se lo sognerà per l'intero mese a venire.
Uno solo sfugge a questa spietata dinamica di selezione naturale: sta limonando durissimo. Con una più grande.
Quel ragazzino è Paulo Dybala.
La Juve di Allegri col passar delle domeniche si sta facendo meno impacciata, riabituando se stessa e il proprio tifoso a rincasare coi tre punti in tasca. Ma chi non ha mai esitato è proprio il piccirillo argentino. Con la sua faccia da schiaffi, Dybala davanti alla Signora ha pensato ciò che pensa il ragazzino alle prime armi capace di beccare in disco: io ci provo e vaffanculo. Sostenuto da mezzi indiscutibili, ha fatto centro abbastanza in fretta. Persino più di quanto non avesse preventivato l'allenatore, ormai costretto a farne un titolare fisso dopo qualche tiepido - e controproducente - tentativo di amministrarlo fra campo e panchina. Dodici presenze e sei gol in campionato, uno ogni paio di partite, non sono certo la media di uno sfigato che resta al bancone.
Certo, manca esperienza.
Dopo il limone duro la tizia più grande chiede d'essere accompagnata a casa e il giovane latin lover scivola a un passo dalla meta: "Certo, ho lo scooter qua fuori".

Ma come cazzo ti viene in mente?

Quel calcio d'angolo al novantesimo gestito male da Dybala - palla in curva anziché gestita dalla Juve fino al triplice fischio - col Frosinone che ha spazio per l'ultima azione e trova il corner (costato un 1-1 in casa che resterà tanto nella storia dei ciociari quanto in quella del giovane centravanti) è lo "scooter parcheggiato fuori" di Paulino.

Ma come cazzo gli è venuto in mente?

Allegri s'era incazzato come una biscia. Episodi sfortunati, marachelle che spiacciono e costano, ma senz'altro vanno messe nel conto. Tutto sommato, il ragazzo sta venendo su abbastanza rapidamente.
Dybala a 23 anni sta in campo come uno di trenta, portando una maglia pesantissima con la scioltezza di chi indossa la t-shirt da acchiappo del sabato sera. Ci ha messo davvero poco per mollare giocate da circo che al Palermo gli erano consentite (se non addirittura richieste) per adottare uno stile più sobrio, maturo ed efficace. Ha compreso che i compagni adesso son tutti fenomeni, non deve più cantare e portare la croce. Può (deve) limitarsi a far l'attaccante. Gioca semplice, gioca per la squadra, al momento debito se la ritrova fra i piedi e colpisce. Sta diventando in fretta il re della pista.
E non è un caso se, proprio di sabato sera, ci ha pensato lui a mettere una mano attorno ai fianchi alti della Signora per accompagnarla là dove nessuno sarebbe stato capace. Non Mandzukic, che di sicuro alla combriccola è più ultile se c'è da fare a cazzotti piuttosto che ad attirare signorine, né il passo felpato di Hernanes (per citare i compari di fase offensiva selezionati da Allegri ieri sera).
La Juve c'è. Soprattutto grazie al suo piccolo bomber.
Fra Dybala e la Signora sarà una bellissima lunga storia, iniziata con un limone in disco.
Come tutte.

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