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Gandolfo: “Il Torino punti sulle proprie forze, non speri in regali o aiuti”

di Elena Rossin
Fonte: TorinoGranata.it
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Beppe Gandolfo è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Gandolfo è giornalista del Tg 5 e tifoso del Torino. Con lui abbiamo parlato della corsa della squadra granata ad un posto utile per l’Europa League della prossima stagione.

Finale di stagione serratissimo per le squadre che si contendono un posto per l’Europa League, ogni passo falso potrebbe voler dire addio al quinto o al sesto posto. Turno con scontri indiretti, come vede il Torino che affronterà l’Empoli dopo le celebrazioni del 4 maggio?
“Il Torino deve fare ricorso soltanto alle proprie forze e non sperare nulla da altre sponde perché la storia insegna che non arriverà mai. Favori da altre squadre o arbitrali non arriveranno mai, allora deve puntare solo ed esclusivamente sulle proprie forze e nella partita con l’Empoli ha un minimo favore poiché giocherà sapendo già tutti gli altri risultati. Detto questo, far giocare una partita alle 15 di mercoledì a Torino praticamente a porte chiuse poiché è vietata la vendita dei biglietti è un’altra di quelle scempiaggini del nostro calcio che davvero non riesco a capire. Comprendo i motivi che hanno portato a giocare di mercoledì perché non si poteva giocare lunedì e non perché per il popolo granata il 4 maggio è sacro, mi spiego: chi sale a Superga trova una targa in cui si dice che il 4 maggio è stata intitolata la giornata mondiale dedicata al calcio, per la memoria del calcio, quindi non è una questione di Toro, dovrebbero saperlo tutti, in primis quelli che stilano i calendari. La gara era stata poi spostata al martedì, ma non va bene perché c’è la Juventus che gioca la semifinale di Champions League con il Real Madrid proprio a Torino, ma Torino-Empoli non si poteva giocare la domenica come tutte le altre partite? Perché si parte con lo spostarla al lunedì, ma questo è successo già mesi fa, che combinazione cade proprio il 4 maggio e poi sorgono tutte queste complicazioni e tutte queste vicende? Ripeto, si giocherà praticamente a porte chiuse e in più di pomeriggio alle 15 quando a Torino la gente lavora, forse in altre parti d’Italia no, ma non lo so, e quindi anche gli abbonati, che possono entrare allo stadio, in molti non potranno andare, però c’è il vantaggio di sapere già il risultato delle altre partite, della Sampdoria già si sa perché ha giocato ieri e ha perso con la Juventus. Fatta questa disamina, ribadisco che il Toro deve puntare solo sulle proprie forze e capacità, se basta un gol per andare in vantaggio farne due perché non si sa mai”.

Parlando di proprie forze, la difesa è affidabile, l’attacco ha trovato in Quagliarella e Maxi Lopez due giocatori all’altezza della situazione e il centrocampo, come lo si è visto anche con il Palermo, che se non può contare su Gazzi fatica. Quindi?
“Adesso turnover non ci deve più essere. Mancano cinque partite al termine del campionato e devono essere affrontate come se fossero finali di Champions League, non esiste il turnover, non esistono i calcoli e si deve dare il tutto per tutto. Chiaro ci sono i diffidati, può scattare qualche squalifica, però accadrà anche alle altre squadre. Queste sono le forze e debbo dire che negli ultimi campionati, e questo va a merito di Ventura e soprattutto del suo staff, il Toro non è mai andato in riserva di benzina nelle battute finali della stagione, anche l’anno scorso è arrivato con un rush finale davvero sorprendente. In queste cinque gare tutto dipenderà dallo spareggio con il Genoa e in quello di San Siro contro il Milan, anche se i rossoneri, checché ne dicano certi visionari, sono completamente tagliati fuori dai giochi per l’Europa League. E poi ci sono le altre partite, magari sulla carta più abbordabili, ma proprio per questo ancora più difficili. Diciamo che se il Toro gioca le ultime cinque partite come ha disputato i due derby e come ha giocato con l’Athletic Bilbao al San Mamés avrà fatto il suo dovere, se poi qualcun altro farà qualche cosa in più merito suo”.

Sempre parlando di meriti o demeriti propri, l’anno scorso il Torino pareggiò con il Parma e con la Fiorentina e se non fosse stato per le note vicende del Parma non sarebbe andato in Europa per un soffio, quest’anno la situazione è simile, infatti è a un passo dal sesto posto e la concorrenza è agguerrita. I granata sono in grado di fare meglio dell’anno scorso?
“Quest’anno il Torino ha fatto un campionato straordinario (parola pronunciata scandendola due volte, ndr), è andato avanti in Europa, abbiamo vinto contro l’Inter a Milano dopo anni che non accadeva, abbiamo vinto un derby e siamo lì a giocare per l’Europa, se quindi arriverà il sesto posto grazie alle nostre forze sarà ancor più che straordinario, iper-straordinario, si può aggiungere tutto quello che si vuole a commento, per il resto quello che ha fatto è già qualche cosa di eccezionale. Chiunque all’inizio della stagione, e lo confermano il numero degli abbonamenti che ci sono stati, era assai scettico su quanto avrebbe potuto fare la squadra perché erano andati via Cerci e Immobile ed era stato preso Amauri. E’ una rovina, siamo alla fine di tutto, erano i commenti. Oggi siamo dov’eravamo lo scorso anno con una Europa League dalla quale siamo usciti immeritatamente per le vicende che ricordiamo di San Pietroburgo, abbiamo vinto un derby e siamo lì, nonostante l’anno scorso altre squadre fossero inferiori, la Lazio non ha disputato il campionato di quest’anno così come le due genovesi, mentre le milanesi anche l’anno scorso erano in crisi. Eppure noi siamo lì a giocarcela, per questo dico che per tutto quello che è stato fatto il mio giudizio lo do adesso: a cinque giornate dalla fine il voto per questa stagione è 8 se non 9, se arriverà la qualificazione in Europa sarà 10”.

I tifosi temono che in estate andranno via giocatori importanti. E’ successo anche l’anno scorso e la squadra non ne ha risentito, però se tutti gli anni vanno via i migliori si corre il rischio che arrivino i Sanchez Miño, i Ruben Perez o gli Amauri, che ha tanta buona volontà ma è a fine carriera, e magari non arrivino o non si integrino i Quagliarella e i Maxi Lopez. Se va bene un anno non è detto che succeda lo stesso anche il seguente.
“I tifosi, io per primo, sono sempre pronti ad auto-flagellarsi. Godiamoci questo momento, abbiamo vissuto una settimana in cui dopo vent’anni abbiamo battuto la Juventus in una partita straordinaria, bella, ben giocata e ben arbitrata, e non succedeva da anni, ci siamo imposti, siamo stati superiori e per una settimana non si è parlato d’altro che d’incidenti e di scontri, e qui metto in primis la nostra categoria di giornalisti. Adesso stiamo disputando un campionato bellissimo, straordinario e leggo sulle pagine dei giornali e nei siti “se va via Darmian …, se va via Bruno Peres …, se andasse via Glik …”. Lo ripeto, godiamoci queste gioie, perché dobbiamo sempre auto-flagellarci immaginando che arrivi il peggio? Come chi si fa una buona mangiata e poi dice “ommi ommi adesso mi viene mal di stomaco, mi verrà mal di pancia, non digerirò, adesso chissà quanto ingrasso”. Godiamoci una volta le vittorie, i bei momenti, il bel calcio, andavamo in giro a vergognarci di come giocava il Toro: palla lunga e sperando che là davanti San Rolando Bianchi facesse qualche cosa. Quest’anno abbiamo, tranne che in alcune partite ma può succedere in una stagione, dato spettacolo in tutta Europa. Non stiamo a pensare a quello che succederà, se succederà. Se andrà via qualcuno ci sono delle persone e verranno prese le contromisure con l’aiuto anche dei consigli che possiamo, in qualche maniera, dare noi come addetti ai lavori o come osservatori o cronisti. Non si può sempre vivere con “Uh, mamma mia! Uh, mamma mia!” e siamo già lì a parlare di polemiche e di cose, godiamoci il momento che è molto più bello”.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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