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Fiorentina, Bucchioni: una vittoria che dà morale

di Redazione TMW
Fonte: Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Un sospiro di sollievo e un "finalmente" da urlare: la Fiorentina ce l’ha fatta, è tornata alla vittoria. Qualcuno dirà "bella forza", il Cesena non è mica il Barcellona, ma chi pensa così sbaglia. Ci sono delle partite che valgono tantissimo, più dell’avversario da affrontare e della posta in palio: questa con i bianconeri romagnoli era una gara che valeva la stagione. Il futuro di molti. Era fondamentale fermare una catena impressionante di sconfitte, ben quattro i ko consecutivi, e nello stesso tempo serviva una vittoria per riportare un po’ di ottimismo, un po’ di autostima nel gruppo per affrontare la semifinale di andata dell’Europa League con serenità.

Missione compiuta. La Fiorentina grazie alla vittoria con il Cesena, in un colpo solo scavalca Genoa e Sampdoria, torna al quinto posto e quindi in zona Europa League, nella posizione che le compete. Ora è una volta di più padrona del suo destino, ha davanti quattro gare con altrettante squadre tranquille, senza obiettivi, il ritorno in Europa dipenderà soltanto dai risultati dei viola. Non è poco. E’ tantissimo, invece, aver messo alle spalle un momento straordinariamente difficile e sfortunato nei risultati e nelle prestazioni. Invertire la tendenza era l’unica cosa che interessava per capire se questa squadra ha ancora un futuro solido, dei valori morali e la capacità di reagire.

Qualche segnale era già arrivato dalla sfortunata trasferta di mercoledì’ scorso con la Juventus, erano tornati il gioco e la convinzione, si era rivista l’idea di squadra. Con il Cesena i viola hanno gestito la partita con qualche ansia, la logica apprensione di chi sa che un altro errore può essere fatale, ma tutto sommato siamo soddisfatti. Se la Fiorentina avesse giocato così con Verona e Cagliari, ora saremmo qui a fare altri discorsi e a guardare con un occhio diverso la classifica. Purtroppo quelle due inattese e maledette sconfitte, unite a cinque rigori sbagliati, sono un peso insopportabile, altrimenti ora la squadra viola sarebbe a giocarsi la Champions con Roma, Lazio e Napoli. Pazienza.

Della prestazione contro il Cesena ci è piaciuta soprattutto la volontà, la convinzione di una squadra con l’acqua alla gola per i risultati e l’ansia per l’Europa League che comunque ha cercato sempre di giocare. Era una formazione ancora molto legata al turn-over e non osiamo fare delle proiezioni verso la gara con il Siviglia. Siamo brutali: se la Fiorentina a Siviglia giocasse come con il Cesena sarebbe meglio non partire. Abbiamo visto un buon possesso palla, ma i soliti errori difensivi, un centrocampo farraginoso e troppi errori di passaggio e di gestione sotto porta, ma lo ripetiamo fino all’infinito: in campionato contava solo vincere.

La partita l’ha scardinata Salah con le sue accelerazioni che hanno squartato la difesa del Cesena. Ha fatto bene Vargas con la sua forza fisica e il piede buono, non è un caso che le azioni dei primi due gol siano venute dalla sua parte. Ci è piaciuta anche la qualità di Ilicic, ma ormai di questo giocatore sappiamo pregi e difetti. Soprattutto difetti caratteriali. Per il resto una prestazione normale di molti (Borja, Gilardino, Savic, Neto), sottotono di altri (Kurtic, Basanta, Badelj e anche Tomovic nella fase offensiva).

Ma non è il momento di parlare di calcio o di ragionare di calcio e spero non lo faccia neppure la Fiorentina nelle prossime gare di campionato. Non chiederemo più bel gioco o belle prestazioni collettive, da oggi in poi servirà solo la ferrea volontà comune di arrivare alla vittoria attraverso qualsiasi strada e qualunque soluzione. In un finale di stagione come questo contano solo il carattere, la rabbia e la volontà: titolari e riserve devono dimostrare di essere all’altezza.

Diverso il discorso per giovedì anche se avremo tempo per parlarne. Il ritorno di giocatori come Pizarro, Gonzalo, Joaquin, Gomez, Mati e Alonso sarà fondamentale per dare maggior qualità e personalità. Crediamo che Montella si affiderà ancora al 3-5-2, il modulo che offre maggiori garanzie in fase difensiva e in Spagna sarà importante cercare di non prendere gol o almeno farne con la velocità di Salah negli spazi. Servirà soprattutto una grande prestazione di squadra, come quella di Londra con il Tottenham per capirci. Il Siviglia lo abbiamo visto al Bernabeu in febbraio contro il Real e ci ha fatto impressione. Squadra solida a centrocampo, molto fisica, quasi poco tecnica per essere una spagnola, anche se la qualità non manca. Servirà tenere e nascondere la palla, fare un ottimo giro palla, difendere in undici e capire quando è il momento di affondare.

La Fiorentina è una squadra europea, ha la mentalità giusta per provare a conquistare una finale che meriterebbe. La gara d’andata è fondamentale, se gestita nel modo giusto, la Fiorentina avrà nella gara di ritorno la sua vera forza. Provaci Fiorentina. Credici. Firenze e i Della Valle stanno sognando, continuiamo a sognare…

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