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Fiorentina, Bucchioni: "Tutti i segreti di un mercato invernale perfetto"

di Redazione TMW
Fonte: Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Qualcosa è cambiato, si avverte un'aria nuova dentro e attorno alla Fiorentina. Quasi come se si fossero trovati equilibri più stabili, quasi come se fosse tornata quella positività del primo anno di Montella che sembrava un po' sfuggita. Sono tornati i sorrisi e non è poco.

I meriti sono essenzialmente del mercato di gennaio, un mercato quasi perfetto che ricorda la rifondazione dell'estate 2012 quando arrivarono diciotto giocatori, acquisti quasi tutti azzeccati.

Il mercato di gennaio è nato durante il consiglio di amministrazione che si è tenuto una decina di giorni prima di Natale. C'era ancora in ballo il problema Gomez con l'insoddisfazione di Andrea Della Valle che in estate aveva chiesto un altro attaccante dopo l'infortunio di Rossi e non era stato accontentato. C'erano alcuni problemi da risolvere all'interno del gruppo non ultimo il caso Cuadrado e alcuni esuberi, giocatori non graditi a Montella che appesantivano il lavoro di tutti i giorni dell'allenatore.

E' stato proprio Andrea Della Valle a dare una sterzata e imprimere la rotta al suo gruppo di lavoro. Alcune idee, ma chiarissime. Comprate un attaccante esperto, carismatico che possa prendere il posto di Gomez se non dovesse tornare. Poi è tornato, meglio così. Altra idea di Adv: se continuano i sondaggi per Cuadrado, vendetelo pure, non rende al massimo e ha turbato il gruppo fatto di giocatori che guadagnano molto meno di lui, se lo accontentiamo ci guadagniamo tutti. Non basta: è partito anche l'imput di fare della Fiorentina una squadra più italiana, meno stranieri e più giocatori tricolori. E poi, naturalmente, anche l'ordine di vendere tutti quei giocatori che l'allenatore non vuole.

Non sempre, soprattutto nel calcio, gli obiettivi vengono centrati, ma questa volta è andato decisamente tutto bene.

Intanto è arrivata, sotto le feste, la provvidenziale telefonata di Davide Lippi che dopo aver portato Diamanti e Gilardino in Cina, finito il campionato, cercava di riportarli a casa. Lippi si è ricordato che Gilardino era un giocatore che era rimasto nel cuore di Andrea Della Valle, l'avrebbe ripreso anche l'estate scorsa, prima della Cina, un colpo alla Toni, per intenderci.

Proprio per questo Lippi ha chiamato Adv per riproporre l'ex centroavanti viola. A quel punto, però, visto che la Fiorentina non riusciva a prendere Bertolacci, il discorso è caduto anche su Diamanti, pure lui voglioso di tornare a casa. Montella ha dato l'ok, è sembrato subito entusiasta dell'idea, Diamanti è un giocatore che avrebbe voluto da sempre. E allora l'ex bolognese è stato congelato con l'idea di prenderlo al posto numerico di Marin tornato al mittente e tecnicamente al posto di Ilicic messo sul mercato.

Nel frattempo dopo qualche contatto che sembrava destinato a maturare in estate, il Chelsea ha stretto su Cuadrado. Quest'ultima operazione l'ha portata a termine direttamente in pochi giorni il presidente Cognigni con grande abilità, in stretta sintonia con Adv. E anche l'ultima proposta degli inglesi, Salah in prestito in cambio di uno sconto, è sembrata ragionale e accettabile. Montella ha dato la sua benedizione, Salah è un altro giocatore che gli piace e l'ha dimostrato mettendolo subito in campo.

Tornando alle trattative, quando la Fiorentina ha avuto la certezza di chiudere l'affare Cuadrado, e si è passati a chiudere la parte burocratica con i cinesi e il procuratore Lippi per far firmare Diamanti. A quel punto, però, ancora Adv ha detto la sua: prendiamo anche Gilardino, ci farà comodo. E così è stato.

Ma il mercato, dopo l'addio a Marin, Cuadrado, Brillante e Yakovenko, non si è chiuso. Per completare il suo puzzle, Montella ha chiesto un esterno per fare il vice Joaquin e anche in questa occasione Adv ha dato subito il suo ok.

Mettere l'allenatore nella condizione di allenare un gruppo di suo completo gradimento è stato un impegno preso e il patron ha voluto mantenere la parola data a Montella.

Così nelle ultime ore di mercato Pradè e Macia hanno portato a casa anche Rosi che ai più dirà poco, ma anche questo acquisto porta il sigillo dell'allenatore. Lo conosceva dai tempi della Roma, è convinto che possa dare una grande mano in una squadra molto tecnica come la Fiorentina che ha bisogno della sua corsa e dei suoi muscoli. In viola può rilanciarsi. Alla fine, poi, è rimasto anche Ilicic, ora le punte sono anche troppe, ma la stagione è lunga.

Eccola quindi la nuova Fiorentina, più vicina alle idee del tecnico, più solida e anche con diverse soluzioni tattiche e tecniche. Soprattutto sono cresciute la personalità e l'esperienza anche internazionale, cose che fanno crescere notevolmente il gruppo. Da qui pensiamo derivi la soddisfazione di Montella che ci sembra più sereno e più convinto, anche più coraggioso come ha dimostrato nelle ultime gare.

Con un organico così è logico affrontare il mese più importante della stagione con la convinzione che questa squadra può battere chiunque. C'è da lavorare sull'intensità, sulla concentrazione nella fase difensiva per evitare di prendere i gol concessi all'Atalanta, ma la strada è giusta.

Ora arriva il Sassuolo (sabato), poi ci sarà il Tottenham due volte in sette giorni e a inizio marzo la semifinale d'andata della coppa Italia con la Juve. La Fiorentina è pronta.

Con il Sassuolo servirà il turn-over. C'è qualcuno un po' stanco (Joaquin e pure Borja) , ma il ritorno di Aquilani può essere una soluzione per il centrocampo e il cambio di modulo (passaggio al 4-3-3) può aiutare la sostituzione dello spagnolo. Non sappiamo cosa farà Montella, ma il 4-3-3 potrebbe dare maggiore compattezza anche nella fase difensiva (se gli esterni d'attacco aiutano) perché il Sassuolo gioca con tre punte che allargano le difese. Vedremo cosa deciderà l'allenatore.

Nel frattempo la vittoria del Genoa sulla Lazio ha dato una importanza ancora maggiore alla vittoria sull'Atalanta, ora il quarto posto con la Samp è certo e la squadra di Mihajlovic non sembra nella smagliante condizione di due mesi fa.

La serenità ritrovata, la crescita della squadra e i risultati, consentiranno anche di guardare al futuro senza affanni. Adv ha blindato Montella, se l'allenatore lo vuole, convinto e motivato come ha detto, resterà a Firenze nonostante la corte del Milan. Pradè sta trattando il rinnovo, tutte le soluzioni sono aperte, il direttore sportivo vuole restare e non dovrebbero esserci problemi. Forse più complicata è la posizione di Macia, abilissimo nel mercato internazionale, ma forse con meno autonomia sul mercato italiano. E Adv vuole più giocatori nostrani. Ma forse basterà soltanto un chiarimento per continuare con questo gruppo di lavoro in modo compatto.

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